
Blog, social network e YouTube - Da diversi studi condotti negli ultimi anni, emerge che gli adolescenti contribuiscono ampiamente alla produzione di contenuti sul web, attirati dalla possibilità di esprimere la propria creatività, di intrattenere relazioni sociali online e di restare costantemente in contatto con gli amici. In particolare i ragazzi s’impegnano a costruire i loro profili sui social network e a gestire blog personali, nei quali pubblicano informazioni, fotografie e filmati che li riguardano e commentano i materiali postati da altri. Un’altra attività molto diffusa tra i teenager sono i servizi di condivisione di video, tra i quali il celebre YouTube, che consentono sia di guardare moltissimi filmati che di inviare i propri realizzati con la webcam.
Pericoli nascosti - Proprio le peculiarità della grande Rete nascondono però i principali rischi per i giovani internauti. Questi pericoli si presentano sottoforma di materiale pornografico, messaggi offensivi, siti dal contenuto inadatto, o ancora perdita di contatto con la realtà, cyber bullismo, richieste di sesso online e addirittura pedopornografia. A questi si aggiunge inoltre il fatto che gli adolescenti hanno la tendenza a rivelare molti dati personali nei loro profili online, lasciando, spesso inconsapevolmente, tracce che li rendono facilmente identificabili da potenziali malintenzionati. Questo apre una serie di interrogativi inerenti alla conoscenza dei rischi del web 2.0, la cui portata non deve essere esagerata, ma che comunque esistono.
Tutelare senza reprimere - Rispetto ad altri media che possono proporre materiali inopportuni o dannosi, la natura stessa di Internet rende più difficile un controllo responsabile della Rete. Si tratta di un’entità complessa, caratterizzata dall’anonimato e dal libero accesso, dove trovano spazio i contenuti più disparati. Qui sorge il problema: come tutelare i minori, evitando che incappino per errore in materiale non appropriato alla loro età, pur lasciandoli liberi di esprimere la loro voglia di socialità e comunicazione attraverso i social network e le nuove tecnologie? La sfida sta appunto nel trovare delle soluzioni in grado di limitare i fenomeni riprovevoli, ma che al contempo non abbiano un effetto negativo su chi, della Rete, fa un uso legittimo.
è proprio vero quello che si è scritto spra, io ho già lasciato un commento tempo fa dopo che ho sentito questo "articolo" I giovani d'oggi hanno molta visibilità di internet ecc... La cosa brutta come ho detto tempo fa che trovi dei giovani che si voglio no credere grandi così da mettersi in mostra via WEBCAM in msn o altri posti!
RispondiEliminaIl consiglio mio è che se i genitori non vogliono stare ttto il tempo vicino ai figli per "curarli" almeno mettessero dei codici d'accesso, non so se questo è possibile, ma non sarebbe una brutta idea! Io internet lo uso poco e se lo uso molto è per lavoro, ho una personalpage e un blog sempre per lavoro ma per il resto mi trovo bene e facci anche io attenzione a dove clicco! Soprattutto quando esce uan finestra che non ha niente a che fare con quello che voglio cercare!
Saluti
Matthias ti ringrazioe per il commento.
RispondiEliminaPer l'esperienza maturata in questo campo posso confermarti che oggi, per arginare i pericoli che si incontrano sulla rete che, ricordiamolo, è comunque diventato uno strumento fondamentale per tutti noi, non basta l'intervento di strumenti tecnologici quali filtri o parental control che dir si voglia, ma è fondamentale l'educazione e la vicinanza degli adulti (genitori a casa, insegnanti/educatori a scuola). Il mondo virtuale è ormai un'estensione del mondo reale e dunque è fondamentale ridurre il gap esistente tra adulti e ragazzi.