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sabato 26 settembre 2015

Acquisti online: semplici consigli per evitare le truffe

Acquisti online: seguendo queste semplici regole potrai concludere degli ottimi affari senza correre nessun rischio


Gli acquisti online sono ormai una vera tendenza, seguita non solo da tutti quelli che detestano andare in giro per negozi ma anche dai fanatici dello shopping. Un fenomeno dilagante che conquista indistintamente uomini e donne e si arricchisce ogni giorno di nuove proposte ed imperdibili offerte. Le lunghe file ai camerini e alle casse, lo sguardo di sufficienza delle commesse quando si è costretti a chiedere una o due taglie in più e le gomitate per accaparrarsi l’ultima maglia in saldo, saranno solo un lontano ricordo e potranno scomparire con un solo click. L’unico requisito per entrate nel fantastico mondo degli acquisti on line è possedere una carta elettronica che, come la più potente delle sostanze allucinogene, sembra incentivare gli italiani all’acquisto, sfidando la crisi e “il braccino corto” di molti amanti del risparmio.

Se fate parte dei 21 milioni di italiani che trascorrono quasi due ore al giorno on line, saltellando da un social network ai siti che propongono le ultime anticipazioni sulla vostra serie televisiva preferita, allora vi sarete di certo imbattuti in qualcuno di questi negozi online, e quasi sicuramente avrete pure fatto un piccolo acquisto. Del resto, per resistere alle offerte e alle promozioni dei vari siti super specializzati occorre avere una volontà di ferro. Ma attenzione, perché in questo infinito mondo degli acquisti on line il rischio di rimanere coinvolti in qualche fregatura è davvero molto elevato ma comunque gestibile. Vediamo allora quali sono le strategie da attuare per ridurre eventuali rischi e pericoli.

1. Installate un buon antivirus nella versione aggiornata sul vostro pc. Anche quelli gratuiti andranno benissimo, ma ricordate che i più affidabili sono quelli che includono un plugin per il browser in modo da verificare l’affidabilità dei link sui motori di ricerca, in chat e sui social network.

2. Controllate che il browser sia aggiornato. In questo modo potrete sfruttare molte funzionalità e ridurre il grado di vulnerabilità del vostro pc, proteggendolo dalle tantissime minacce presenti in rete. I browser più affidabili per gli acquisti on line sono Firefox e Google Chrome.

3. Scegliete siti affidabili e brand noti. Se aver trovato la borsa griffata scontata all’80% vi ha reso le donne più felici al mondo, state ben attente perché è probabile che ci sia qualche fregatura sotto. Date piuttosto la precedenza ai siti di store e brand popolari che offrono maggiori garanzie sui pagamenti, la possibilità di reso o la sostituzione, e spese di spedizione più contenute.

4. Valutate i feedback e i commenti degli altri utenti. Forniscono un’ottima lente per analizzare il grado di affidabilità del sito. I colossi come Amazon e eBay consentono ai clienti di lasciare una valutazione personale sul grado di soddisfazione per il servizio ricevuto e sull’affidabilità del venditore.

5. Controllate i costi delle spese di spedizione e i tempi previsti per la consegna. Una regola da tenere ben a mente soprattutto quando si effettuano degli acquisti su siti stranieri. Non mancano infatti i casi in cui l’ammontare delle spese di spedizione e delle tasse di dogana abbiano superato il costo dell’oggetto acquistato. I tempi di consegna sono anche una variabile da considerare soprattutto quando state acquistando qualcosa che userete o regalerete in una specifica data e occasione.

6. Informatevi sul diritto di recesso. Grazie a questa opzione è possibile restituire l’acquisto sbagliato nel corrispettivo negozio fisico e senza sostenere costi aggiuntivi. Alcuni brand prevedono per questi casi anche le restituzione dell’importo versato, comprese le spese di spedizione a patto che vengano rispettati i tempi e le modalità indicate.

7. Meglio scegliere le carte prepagate. Il pagamento è senza dubbio la fase più delicata dell’intera operazione. Per evitare inutili rischi meglio affidarsi a delle carte prepagate così da tenere ben al sicuro il proprio conto corrente. Versando l’importo necessario per compiere l’acquisto si potranno evitare eventuali casi di clonazione e limitare i danni in caso di truffe. Al momento del pagamento è importantissimo verificare che la pagina abbia un URL che inizi con https e che compaia un lucchetto nella barra degli indirizzi. La presenza di questi due elementi assicura che le informazioni fornite nella fase di pagamento vengano criptate e non cadano in mani sbagliate.


domenica 17 luglio 2011

Come Internet può aiutare un miliardo di affamati


Avviata la campagna per celebrare il World Population Day 2011
Si chiama “Un miliardo per un miliardo” ed è una delle azioni lanciate in occasione della giornata mondiale delle popolazioni che si è tenuta l’11 luglio. Da più di 20 anni, la data è l'occasione per soffermarsi sul significato delle tendenze demografiche mondiali e le questioni connesse all’incremento della popolazione.

Quest'anno il mondo supererà i 7 miliardi di abitanti ed è per questo che la United Nations Population Fund ha lanciato la macro campagna “7 miliardi di azioni” con lo scopo di coinvolgere le persone, stimolare l'impegno e promuovere azioni relative alle opportunità e alle sfide poste da un mondo di 7 miliardi di persone. All’interno della campagna risalta l’idea di voler connettere un miliardo di utenti del web, sparsi per tutto il globo, con un miliardo di donne, uomini e bambini, che soffrono la fame e vivono in disagi socio-economici.

I promotori dell’iniziativa stimano che il numero di persone che naviga quotidianamente in Internet sia lo stesso di coloro che patiscono la fame. La campagna multimediale quantifica i numeri della società del benessere, che si rispecchia sul web, con quelli dei meno abbienti in tutto il mondo. Durante un minuto della nostra vita vengono inviate oltre 145 milioni di email, vengono visti oltre 2 milioni di video su YouTube, circa 40 mila euro vengono spesi su eBay, più di 80 mila persone accedono a Facebook e vengono inviati circa 2 mila tweet; in questo minuto 10 bambini muoiono di fame. L’idea è di utilizzare il tempo speso sul web anche per diffondere messaggi di sensibilizzazione sul problema della fame. Un esempio, indicato dagli organizzatori, è quello di condividere i link all’iniziativa sulle proprie bacheche virtuali oppure twittare un messaggio con l’hashtag #B4B che è stato scelto per la missione (in inglese “A Bilion for a Bilion”).

Le possibilità per contribuire alla lotta alla fame nel mondo sono molteplici. E’ possibile firmare una petizione online o effettuare una donazione direttamente sul sito del World Food Programme. Ad esempio con 5 euro si contribuisce alla fornitura di pasti per le scuole, con 100 euro si aiutano 1.000 vittime delle emergenze. Inoltre è possibile vedere dove verranno inviate le donazione attraverso la mappa mondiale fornita dagli organizzatori.

Fonte: La Stampa - Autore: Antonino Caffo

mercoledì 15 giugno 2011

VACANZE: I CONSIGLI PER EVITARE LE TRUFFE ON LINE


Sono sempre di piu' gli italiani che prenotano le loro vacanze online. Ma per chi, armato di mouse, si avventura a caccia dell'offerta buona, magari last minute, il rischio di ritrovarsi "bidonati" e' sempre piu' alto. A lanciare l'allarme e' la Polizia postale e delle comunicazioni che, in collaborazione con PayPal (societa' del gruppo eBay), ha realizzato una guida ricca di consigli pratici e suggerimenti per acquistare in rete in tutta sicurezza. "Nei primi 5 mesi di quest'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso - spiega Marco Valerio Cervellini, responsabile dei progetti educativi della Polizia postale - le denunce di truffe nel settore dell'e-commerce sono quasi raddoppiate, passando da 5mila ad oltre 9mila". E l'avvicinarsi della stagione estiva offre ai professionisti della truffa una irresistibile occasione: "molti - spiega Cervellini - pianificano le ferie in extremis, spesso nel tentativo di far quadrare la voglia di un periodo di relax per tutta la famiglia con un 'budget' reso sempre piu' magro dalla crisi. Il rischio, concreto, per chi si lascia sedurre dall'offerta a prezzi stracciati e ignora le piu' elementari norme di sicurezza e' pero' quello di ritrovarsi con il portafogli ancora piu' leggero e... senza vacanza". Quello messo a punto dagli esperti della polizia e di PayPal e' un vero e proprio "decalogo". Un mix di conoscenze tecniche, esperienza pratica e buonsenso:
- "informarsi sul venditore prima di comprare online": cercare il nome della societa' sui motori di ricerca, nei siti, nei social network o chiedere ad amici e conoscenti che hanno gia' fatto acquisti su quel sito. Preziosi i commenti e le valutazioni (feedback) lasciati da precedenti acquirenti.
- "leggete bene le condizioni di vendita e le caratteristiche del prodotto": le condizioni di vendita variano da Paese a Paese e vanno verificati con attenzione diritto di recesso, modalita' e tempi di restituzione o ritiro della merce. Non fidarsi di prezzi eccessivamente bassi rispetto alla media del mercato, possibile spia di raggiro;
- "acquistate su siti protetti": oggi molti siti adottano il sistema Ssl (Secure socket layer) per criptare le informazioni finanziarie e rendere piu' affidabili le procedure di pagamento. I siti sicuri si riconoscono dalla "s" che appare dopo "http" nell'indirizzo e dall'icona del lucchetto chiuso, in basso a destra o sulla barra di navigazione;
- "fate attenzione ai dati che vi vengono chiesti: mai condividere pin e password"; - "assicurate i vostri acquisti": scegliere sempre una spedizione tracciabile e garantita, il costo e' di poco superiore;
- "non fatevi pescare dalle email di phishing": si tratta di email false che, pur avendo la grafica e i loghi ufficiali di aziende, banche o altre istituzioni, provengono in realta' da utenti che mirano a carpire informazioni personali quali password e numeri di carte di credito;
- "utilizzate software e browser aggiornati";
- "fate sempre il log out", abitudine fondamentale specie se il pc e' usato da altri o e' pubblico; - "controllate regolarmente lo storico dei movimenti per rilevare eventuali attivita' sospette";
- "scegliete password sicure": meglio quelle univoche e difficili da individuare, con combinazioni di lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli.

Fonte: AGI News

lunedì 13 giugno 2011

Paypal: iscriversi, effettuare e ricevere pagamenti



PayPal è un servizio di pagamenti su Internet che permette di effettuare transazioni online in maniera semplice, veloce e, soprattutto, sicura senza dover rivelare a nessuno le coordinate del proprio conto in banca o il numero della propria carta di credito. È usato ogni giorno da milioni di persone in tutto il mondo, non credi sia arrivato anche per te il momento di provarlo? L’iscrizione, e quindi l’apertura di un conto personale, sul servizio è gratuita e non richiede molto tempo. In una manciata di minuti potrai iniziare ad effettuare (e ricevere) pagamenti online in tutta sicurezza e a fare acquisti su eBay e tutti i negozi virtuali che supportano il servizio senza rischiare che ti rubino i dati del conto corrente o della carta di credito. Ecco come iscriversi, effettuare e ricevere pagamenti su PayPal in dettaglio. l primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di PayPal e cliccare sul pulsante giallo Registrati (sulla sinistra) per avviare la creazione di un conto gratuito. Nella pagina che si apre, accertati che il Paese e la lingua del sito siano impostati su Italia/Italiano e clicca sul pulsante Inizia collocato sotto alla voce relativa al tipo di conto che vuoi aprire. Se sei un privato e vuoi fare solo acquisti online scegli Personale, se vuoi anche vendere online scegli Premier (scelta consigliata), se hai una partita IVA e vuoi allestire un’attività commerciale online scegli Business. Compila quindi il modulo che ti viene proposto, digitando tutti i tuoi dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, posta elettronica, ecc.) e i dati che vuoi usare per accedere a PayPal, e clicca sul pulsante Crea conto per completare la procedura di creazione del tuo conto online. Al termine della registrazione, potrai accedere al pannello di controllo del tuo conto PayPal utilizzando il nome utente e la password che hai scelto durante la creazione dell’account. Adesso che hai completato la procedura per iscriversi a PayPal, sei pronto ad effettuare e ricevere pagamenti con il tuo conto online, ma prima di iniziare qualsiasi transazione ti consiglio di seguire la procedura guidata di verifica dell’account che ti propone PayPal grazie alla quale potrai confermare la tua identità e rimuovere tutti i limiti del conto. Dovrai quindi associare il tuo account a una carta di credito o a una carta prepagata (quella delle Poste o quella della tua banca di fiducia andranno benissimo) e versare 1.50 euro sul tuo conto PayPal. A procedura completata (basta seguire le indicazioni del sito e digitare il codice della carta in tuo possesso), potrai effettuare pagamenti con PayPal ad altri utenti del servizio liberamente. Clicca quindi sulla scheda Invia denaro e compila il modulo che ti viene proposto digitando l’indirizzo e-mail di chi deve ricevere i soldi (è questo l’identificativo usato da PayPal per i pagamenti al posto del numero di conto o carta di credito) e la cifra da spedire. Se stai facendo un acquisto su eBay o altri negozi online, non dovrai accedere al sito di PayPal ma semplicemente selezionare PayPal come metodo di pagamento e confermare la transazione quando ti verrà richiesto. Avviene tutto in maniera automatica.

Foto all’inizio dell’articolo: Life Sized

Fonte: Salvatore Aranzulla Bl0g

martedì 26 aprile 2011

"Groupon", l'unione fa l'acquisto





Dilaga il fenomeno del sito Internet che offre di tutto a prezzi stracciati


Pomeriggio al bagno turco nel quartiere San Salvario, aperitivo per due in piazza Vittorio, cena al fast food etnico e cocktail nel locale che dà sul parco del Valentino. Per vivere una giornata alla «Sex and the City» Anna spende meno di 40 euro. Un record: a Torino, mediamente, si paga almeno il doppio. La mossa per dribblare crisi e contratto precario si chiama «social shopping»: è così che, da un anno a questa parte, si fanno gli affari. Il meccanismo è semplicissimo. Un clic per collegarsi al sito che offre pacchetti a prezzo stracciato, un altro per iscriversi al servizio e una manciata di minuti per navigare tra le inserzioni, divise per città.In rete c'è di tutto, dall'estetista a 20 euro al weekend in campagna a 40 fino al corso di chitarra, 50 euro per 10 lezioni. In pratica, saldi 365 giorni l'anno. La novità rispetto ai siti di aste in stile eBay è che per fare un affare adesso bisogna essere in gruppo: piattaforme come Groupon, Groupalia e Let's Bonus lanciano l'offerta, per accaparrarsela bisogna prenotarsi e aspettare. Solo se entro 48 ore almeno 100 persone - ma il numero può cambiare, decide l'inserzionista - accettano, scatta il super-sconto.I dati del fenomeno sono impressionanti. L'azienda numero uno nel settore è Groupon, fondata a Chicago nel 2008, 70 milioni di clienti, filiali in 45 Paesi. Per la rivista «Forbes» è la compagnia con la crescita più veloce della storia. Il manager trentenne Andrew Mason è riuscito a resistere alle lusinghe di Google, pronto a sborsare più di 6 miliardi di dollari per la sua creatura e adesso si gode il successo in Europa, mentre pianifica lo sbarco in Cina e l'ingresso in Borsa. Sognava di diventare una rockstar, Mason, quando a 15 anni ha scoperto di essere il più bravo a vendere panini ai vicini di casa e ha cambiato rotta. Uscito dall'università, ha accantonato il gruppo punk, riunito gli amici bravi al pc e lanciato il sito.In Italia i gruppi d'acquisto online macinano numeri record e trainano l'e-commerce, che nel 2010 è tornato a crescere a un tasso del 16%, dopo un 2009 chiuso col segno meno. «Il settore è entrato nella sua terza fase, quella social. Oggi il cliente è diventato una fonte di informazione per gli altri acquirenti», dice Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano. E spiega che la vera scommessa sono i mercati iper-locali. La diffusione degli smartphone e la possibilità di conoscere i gusti di centinaia di migliaia di internauti grazie a Facebook ha messo il turbo al social shopping: più l'offerta è personalizzata più è facile acchiappare il cliente. E poi c'è il passaparola, che fa schizzare il numero dei contatti. Il futuro? Non è detto. «E' un mercato in cui si lanciano in molti, ma ha bisogno di investimenti altissimi: strutture solide, una rete di agenti sul territorio, offerte sempre nuove. Lo scenario più probabile è un panorama dominato da due o tre grosse aziende, che in pochi anni acquisiranno le altre», ragiona Riccardo Mangiaracina, responsabile dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano.Per i negozianti tradizionali che decidono di provarci il fenomeno Groupon rischia di trasformarsi in un'arma a doppio taglio: per partecipare alle offerte devono essere pronti a lasciare fino a metà dell'incasso nelle casse del sito. Vero, ci guadagnano in quantità e azzerano le spese pubblicitarie, ma il pericolo è ritrovarsi il sabato sera con decine di coppie che reclamano un tavolo e spenderanno neppure 30 euro per la cena, mentre fuori dal locale c'è gente in fila pronta a sborsarne il doppio. Non è tutto rose e fiori neppure per i clienti. «Ho pagato 20 euro lo sbiancamento dentale. Ottimo prezzo, ma il dentista continua a chiamarmi per spostare l'appuntamento. E sono passati più di tre mesi», si sfoga Vincenzo, architetto milanese. Mentre chi è troppo veloce di mouse di rischia di comprare cose che non userà mai. E in molti cominciano ad accorgersi che a fine mese, anche racimolando sconti, la carta di credito piange lo stesso. Anzi, più di prima. C'era davvero bisogno di quel volo in mongolfiera scontato del 70%?




mercoledì 21 luglio 2010

Truffe on line con carte di credito clonate



Acquistavano interi pacchetti di dati per clonare carte di credito, bancomat, postamat. Non solo. Scippando a ignari cittadini la loro identità, vendevano su eBay materiale informatico e tecnologico che non arrivava mai a destinazione. I carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci erano sulle tracce della banda dalla fine del 2008. Un’organizzazione criminale specializzata in truffe on line, contraffazione di carte di credito, furti di identità finalizzati a rifilare “pacchi” in rete. Diciannove persone arrestate, fra le quali hacker esperti, tra Roma, Pisa, Cosenza e Siracusa. L’operazione “Match Point” viene avviata all’indomani di una serie di segnalazioni e denunce da parte di compratori iscritti al popolare sito di aste in linea che lamentavano non solo la mancata ricezione della merce aggiudicata e pagata, ma anche la cessazione improvvisa di ogni contatto con il venditore. Insomma, una volta incassato il denaro l'attività del "seller" s'interrompeva. Base della gang, composta soprattutto da elementi calabresi, la capitale. Da qui l'organizzazione si diramava nel resto del Paese, creando una serie di basi distaccate in cui operare. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto procuratore Stefano Fava, ha permesso di individuare la banda che agiva grazie a saldi legami con organizzazioni russe e ucraine specializzate nel furto di codici delle carte di credito. Come? Qui entrano in gioco i "pirati" informatici, che s'introducevano nei server di importanti società finanziarie per scaricare password e pin dei loro clienti. Successivamente i dati sensibili venivano venduti agli italiani attraverso la rete, utilizzando chat e sistemi di messaggistica criptati. Dai 20 ai 100 dollari il prezzo di ogni codice rubato, a seconda del limite massimo giornaliero della carta di credito. Per non destare sospetti gli ordini dei "pacchetti" si aggiravano fra i 30mila e i 50mila euro ognuno. I versamenti all'estero, attraverso sistemi di money trasfer, venivano effettuati da prestanome. Una volta ricevuti i dati bastava clonare le carte e distribuirle ad altri componenti della banda incaricati di fare acquisti in negozi di lusso e in centri commerciali. Fra le truffe on line quelle relative ad appartamenti in prestigiose località estive da affittare per le vacanze. Gli pseudonimi usati dagli arrestati erano ormai tristemente noti sul web, oggetto di discussione su forum specifici e sui siti dove si mettevano in guardia gli utenti. Nonostante ciò i criminali, cambiando in continuazione identità, continuavano a "lavorare" incassando cifre da capogiro. Sommando a quella di ieri la prima tranche dell'operazione, terminata il 18 maggio e che ha portato all'arresto di 23 persone in 11 regioni italiane e al sequestro dei laboratori clandestini utilizzati per la contraffazione, il gip Massimo Battistini ha firmato un totale di 42 misure cautelari in carcere.

martedì 23 marzo 2010

eBay e Fbi unite contro la merce illegale


Il crimine organizzato prospera su eBay rivendendo merce rubata. Il sito di e-commerce ha deciso di dire basta.

eBay è diventato uno dei siti più utilizzati per il commercio online: la sua piattaforma permette praticamente a chiunque di improvvisarsi venditore. Il problema è che tra costoro ci sono anche criminali che hanno trovato un ottimo sistema per rivendere la merce rubata, una piaga che si riflette anche sui venditori onesti (che soffrono della concorrenza dei disonesti) e crea problemi a eBay stessa. È per queste premesse che è nato l'accordo tra eBay, Fbi e Nrf (National Retail Federation) al fine di debellare le attività di compravendita riconducibili al crimine organizzato e legate al commercio di merce rubata. La Nrf ha svolto un'indagine secondo la quale il 92% dei negozianti, l'anno scorso, ha subito danni provocati dal crimine organizzato e il 73% sostiene che la situazione sia peggiorata rispetto al passato. Si calcola che nel 2009 il giro d'affari sia stato di 115 miliardi di dollari. Ancora non è stata definita una linea d'azione: con l'accordo sono state gettate le basi per la collaborazione e i tre soggetti, insieme, decideranno quale strategia sia meglio adottare.

martedì 29 dicembre 2009

eBay, il riciclo dei regali è già iniziato



Un regalo su sei non è gradito, per uno spreco medio pro-capite di 44 euro. A tanto ammonta il valore mancato dei regali che gli italiani non hanno apprezzato e che finiranno in quantità, fin dai prossimi giorni, sul marketplace online di eBay

«Secondo un'indagine condotta da TNS Italia per eBay.it, primo sito di ecommerce in Italia, sono ben 13 milioni gli italiani che hanno intenzione di riciclare i regali inutili ricevuti a Natale». Quelli che per molti sono soltanto uno spreco, per altri rappresentano vere e proprie opportunità, se non affari in piena regola. Nel gioco dei regali da riciclare, infatti, sono in molti a poterci guadagnare.
Un regalo doppio, non gradito, sbagliato o già in possesso significa un esborso che non corrisponde ad alcun valore. Grazie ad eBay, però, da tempo il problema ha trovato parziale soluzione grazie al riciclo dei regali in Rete. Messi in vendita fin dalle prime ore successive all'apertura dei pacchi natalizi, ogni anno i regali rivenduti rappresentano una interessante opportunità per gli acquirenti, una sicura possibilità di recupero per gli sfortunati venditori ed infine una stagionale occasione di incremento degli affari anche per il marketplace stesso. Nel nostro paese, infatti, un regalo su sei non è gradito, per uno "spreco" medio di 44 euro pro-capite. In Italia il fenomeno del riciclo è costantemente in crescita, arrivando ormai ad interessare fino a 5 milioni di italiani: «Sarà per via del periodo economico particolarmente difficile, ma tra i principali motivi per cui gli italiani pensano di riciclare i regali inutili al primo posto, con il 47%, c'è il risparmio, il 33% pensa invece di utilizzare i proventi della vendita per regalarsi ciò che desidera, mentre il 18% si pagherebbe le spese natalizie. Chi pensava che gli amici avessero più gusto della vecchia zia o che fossero le persone a conoscere meglio i desideri dei destinatari, si sbagliava: nel 54% dei casi sono proprio loro a rifilarci i regali meno graditi e più imbarazzanti, seguiti al secondo posto dai parenti (46 %) e al terzo dai colleghi di lavoro per il 9% dei casi». eBay è solita distribuire questo tipo di statistica nei giorni successivi al Natale, attirando così curiosità sul marketplace e ricordando inoltre come la rivendita possa essere una interessante occasione di guadagno. Ne scaturisce un approfondimento curioso, dal quale trapela la risposta con cui gli utenti sono soliti affrontare un regalo poco gradito: «oltre la metà mente, fingendo stupore positivo (56%), soprattutto per quanto riguarda le donne (60% vs 52% degli uomini), il 40% preferisce ringraziare senza troppi entusiasmi, il 7% addirittura non reagisce. Ma gli italiani sono solo al secondo posto, con austriaci e inglesi, nella classifica europea dei più bravi a mentire: è l'Irlanda infatti ad avere il primato, con il 71% che finge di essere soddisfatto del dono. Non vale lo stesso per Spagna e Germania, dove il 9% è disposto ad ammettere che il regalo non era esattamente quello che si aspettava».
Il riciclo, in Italia, sembra avere peculiarità legate alle specifiche culturali identificabili nelle diverse zone del paese: «è il sud ad avere il primato assoluto, sia per i regali meno azzeccati che per il maggior numero di persone che si dedicano al riciclo subito dopo le feste. Il Nord Ovest si distingue invece, per la percentuale più alta di parenti che sbagliano dono e il Centro è il più tecnologico, perché si disfa dei doni poco graditi facendo ecommerce su eBay». E attenzione al 19 Gennaio: è questo il giorno in cui eBay prevede il picco massimo di immissione di regali sul marketplace.

venerdì 2 ottobre 2009

Qual'è il meccanismo ?

Ieri, in radio, parlavano di una curiosa asta su eBay nella quale una ragazzina avrebbe messo in vendita la nonna. La domanda è sorta spontanea: ma perchè certe notizie vengono ancora a galla? Ma come è possibile che un giornalista decida di parlare di una notizia simile, visto che si basa sul nulla nel modo più conclamato possibile?
Poi, aprendo il sito Reuters, si scopre che la notizia giunge anche alla homepage della più nota ed apprezzata delle agenzie di stampa:
Il sito di aste online eBay ha bloccato l’annuncio di una bambina di 10 anni che stava cercando di vendere su Internet la nonna “lagnosa”.
Zoe Pemberton, inglese, ha messo all’asta la nonna 61enne senza prezzo di riserva, descrivendola come “rara e fastidiosa, e molto lagnosa”.
Ma la pensionata Marian Goodall — ha scritto sua nipote — è anche “molto tenera”, e le piace bere il tè
Sfugge dalla comprensione, però, quale sia il meccanismo che porta certe notizie ad assumere rilievo. Nell’orda di informazioni di cui ci nutriamo giornalmente, perchè certi scherzi vengono presi sul serio trovando immotivata ed inspiegabile notorietà?
- Perchè abbiamo tutti un forte bisogno di sorridere
- Perchè Reuters “vende” notizie, e queste notizie sono “vendibili”
- Perchè Internet fa notizia
- Perchè Internet è ancora considerato alla stregua del fenomeno scherzoso
- Perchè si vuol far passare Internet come un fenomeno poco serio
- Perchè una notizia proveniente da un ufficio stampa costa poco e rende qualcosa di più
- Perchè in assenza di qualità ci si accontenta della quantità

Ogni altra ipotesi è ben accetta.
p.s. vendesi moglie usata, buono stato, simpatica ed intelligente, causa alti costi di gestione

Fonte: Webnews - Autore: Giacomo Dotta

martedì 22 settembre 2009

LE ASTE ONLINE E LE ASTE AL RIBASSO


Le aste online, secondo la normativa vigente (art. 18, comma 5, D.lgs. 31/3/1998, n. 114), sono vietate. Con due circolari ministeriali si è poi chiarito che il predetto divieto riguarda le aste online in cui l’utente finale, cioè chi acquista, è un consumatore. Sono numerosi i siti di aste online tra cui quello più noto è eBay. Alle aste online si affiancano quelle definite “al ribasso” il cui meccanismo prevede una registrazione presso il sito che gestisce l’asta con la creazione di un fondo personale. Spesso ai nuovi iscritti vengono concessi dei bonus. L’utente, quindi, effettua una puntata e attende dal gestore dell’asta di conoscere se la propria proposta è quella più vantaggiosa. Il sistema delle offerte non è pubblico, pertanto è possibile avere notizie solo della propria offerta. Terminata l’asta vengono pubblicati i vincitori. Spesso sui siti di aste manca qualsiasi riferimento (a volte c’è solo un indirizzo email) ai contatti del gestore, del responsabile o del vincitore.Fatte queste brevi precisazioni sulle aste online in genere, ci si deve chiedere se le aste al ribasso siano legali. La risposta a questa domanda è connessa con la qualificazione giuridica dell’asta al ribasso, posto che spesso viene considerata come un gioco di abilità o come un negozio che svolge ecommerce. Se le aste al ribasso vengono considerate alla stessa stregua delle aste online e l’utente finale è un consumatore, la conclusione è la stessa: sono vietate perché illegali. Se, invece, si vuole considerare l’asta al ribasso come un gioco di abilità è necessario che il gestore dell’asta abbia ottenuto l’autorizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze per i giochi di abilità (skill games), altrimenti è illegale. Se poi si vuole considerare l’asta al ribasso come una tipologia di ecommerce, è necessario il rispetto delle norme sul commercio elettronico ed a tutela dei consumatori (si pensi al diritto di recesso). In conclusione, le aste al ribasso presenti su numerosi siti, non rispettando le condizioni previste dalla legge, devono essere considerate illegali. Spesso si sente parlare del posizionamento dei server sui quali sono presenti i siti che gestiscono le aste al ribasso e l’ubicazione risulta irrilevante rispetto ai destinatari dell’asta: cioè se l’asta è rivolta ad un pubblico italiano va applicata la normativa italiana. S’immagini che i server di eBay sono in USA anche se in Italia vengono svolte moltissime aste online; agli inizi dell’anno la Guardia di Finanza ha iniziato ad eseguire indagini proprio su alcune operazioni gestite da eBay.

giovedì 27 agosto 2009

Venditori su eBay controllati dalla Guardia di Finanzia: prime denunce per evasione fiscale


La Guardia di Finanza ha avviato dei controlli sui venditori di eBay. Scoperti e denunciati i primi evasori fiscali.

La lotta all’evasione fiscale passa anche per Internet. Sotto osservazione sono gli utenti di eBay, nello specifico i venditori che traggono profitto dalle operazioni effettuate sul noto sito di aste on line.
Il primo frutto dell’attività di monitoraggio si è avuto ieri, quando la Guardia di Finanza di Terni ha scoperto un evasore totale della città umbra, accusato di non aver dichiarato al fisco 60 mila euro di ricavi ottenuti in un solo anno. L’uomo, che su eBay vende pietre preziose e prodotti di bigiotteria, avrebbe dunque evaso l’IVA per circa 18.000 euro.Non tutti i venditori che operano su eBay sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza. Chi vende prodotti in maniera sporadica e discontinua e chi opera come collezionista non viene preso in considerazione. Le Fiamme Gialle, infatti, stanno tenendo d’occhio quelle attività che possono essere associate a una vera e propria attività commerciale. In sostanza, gli uomini della Guardia di Finanza scandagliano le migliaia di utenti di eBay alla ricerca di coloro che beneficiano di transazioni di un certo rilievo e che ottengono un valore del venduto di una certa consistenza. eBay si è sempre messa a disposizione della Guardia di Finanza e non ha mai ostacolato controlli di questo tipo, anche perché i gestori della società non sono responsabili in alcun modo delle operazioni fiscali degli utenti che si servono della piattaforma.

mercoledì 1 luglio 2009

PAYPAL: diminuite le frodi nelle transazioni

Le frodi registrate nei pagamenti tramite PayPal sono diminuite pesantemente tra il 2007 ed il 2008 passando dallo 0.3% del totale allo 0.28%. Sono questi i risultati dell'impegno continuo per garantire agli utenti uno strumento sicuro ed affidabile
La sicurezza dei pagamenti online è un elemento fondamentale per il successo dei servizi che intendono veicolare moneta tramite il Web. PayPal, leader riconosciuto del settore, sta scommettendo molto proprio sulla sicurezza ed i primi risultati sembrano premiare l'operato del gruppo: tra il 2007 ed il 2008, infatti, le transazioni fraudolente registrate sarebbero state in declino. In attesa dei risultati del 2009, però, PayPal continua ad operare al fine di garantire l'utenza con nuovi strumenti e nuove tecnologie di controllo. I dati parlano di un ribasso importante delle truffe registrate tramite PayPal. Nel 2007, infatti, lo 0.3% dei pagamenti aveva riscontrato un qualche problema legato a fenomeni truffaldini: la percentuale è scesa allo 0.28% nel 2008. Trattasi di numeri ufficiali, scaturiti da una analisi del gruppo Fraud Sciences, gruppo che PayPal ha recentemente inglobato per le proprie analisi di rischio interne. Le cifre sono state confidate a Silicon.com da Garreth Griffith, a capo della gestione del rischio in PayPal UK. «Operiamo controlli ogni volta che un utente compie il proprio login su PayPal e una transazione avviene, e succede 1400 volte al secondo in tutto il mondo. Applichiamo continuamente modelli di controllo [...] per assicurarci che le transazioni non sembrino sospette». Secondo Griffith la catena che lega il business agli utenti è tanto forte quanto lo è l'anello più debole. E l'anello più debole è, giocoforza, quello della sicurezza. Maggiore è l'affidabilità dello strumento, quindi, maggiore è la possibilità che l'incontro di scambio avvenga e l'operazione possa quindi andare a termine con la vendita e lo scambio della somma pattuita. Il gruppo eBay, controllante PayPal, sta facendo molto in tema di sicurezza. Il gruppo, infatti, esce da un momento di relativa difficoltà e sta cercando di focalizzare nuovamente i propri investimenti su aspetti specifici del marketplace. Per questo motivo tutti i pagamenti effettuati su eBay con PayPal vengono ora garantiti completamente e, allo stesso tempo, PayPal diventa lo strumento predefinito per coinvolgere l'utenza nelle operazione d'acquisto online.
Nell'intervista, PayPal ha ricordato le collaborazioni avviate con VeriSign, con la Serious Organised Crime Agency (SOCA) e con l'FBI: solo la cooperazione tra più entità permette una vera repressione delle frodi online e gli interessi degli organismi di controllo collimano con quelli di PayPal: l'utente va garantito poiché solo mettendogli in mano uno strumento affidabile lo si potrà portare verso l'acquisto. La situazione, però, non è così limpida ovunque. Secondo Griffith in alcuni stati ci si sta muovendo bene così come in altri si incontrano ancora serie difficoltà: «È una guerra e bisogna combatterla costantemente. Il fatto che le frodi siano in calo non significa che abbiamo vinto, ma dobbiamo evolvere costantemente la nostra sicurezza per essere sempre un passo avanti.

lunedì 25 maggio 2009

A tre anni è già un prodigio delle aste online

Una bambina di tre anni, Pipi Quinlan. La mamma che fa alcune puntate alle aste online prima di schiacciare un pisolino. La bimba impugna il mouse e con le credenziali della mamma tenta e riesce a comprare il giocattolo che preferisce: un escavatore. Vero.

Mai lasciare un bambino da solo davanti al pc. I problemi in cui potrebbe incorrere il bambino sono infatti tanti e gravi, soprattutto se la navigazione sarà libera e se il ragazzo sa muoversi tra mouse e tastiera. Mai lasciare una bambina, soprattutto, da sola davanti al pc. Soprattutto se le piacciono i giochi per i maschietti, soprattutto se ha comunque nel sangue il gusto per lo shopping, soprattutto se poco prima si è già effettuata qualche puntata nelle aste online. Il rischio, in questo caso, lo corre però soprattutto lo sprovveduto genitore. La storia, quasi paradossale, è testimoniata dal Rodney Times ed ha come protagonista la piccola Pipi Quinlan, di tre anni. Tutto ha inizio con la mamma, la neozelandese Sarah Quinlan, che compie alcune puntate sul sito TradeMe per riuscire a far propri alcuni giocattoli. Ad operazioni completate la signora Quinlan si abbandona ad un pisolino, senza provvedere però alle misure minime necessarie affinché la figlia non abbia la possibilità di andare in Rete emulando le azioni della mamma.
A questo punto entra in scena la piccola Pipi la quale, nonostante la tenera età, sembra già avere le idee sufficientemente chiare: accende il computer, si collega con le credenziali della mamma e si dedica allo shopping secondo i propri gusti. Una volta entrata sul sito, però, i giocattoli possono sembrare cosa minima rispetto alle meraviglie a disposizione. Per questo motivo la piccola Pipi Quinlan procede su altre categorie (chissà con quale giro casuale di click, visto che difficilmente può aver letto ed interpretato i testi presenti) e clicca il fatidico "acquista" quando ha trovato il suo oggetto preferito: un autentico escavatore Kobelco del valore di 20 mila dollari neozelandesi (12.300 dollari americani circa secondo la valutazione CNet).
La storia si conclude fortunatamente con il lieto fine. Quando la signora Sarah Quinlan viene a sapere dell'acquisto tramite una mail che le comunica il fatto di essersi aggiudicata l'asta sull'escavatore, infatti, contatta immediatamente l'assistenza TradeMe spiegando l'accaduto. Il gruppo si dimostra oltremodo comprensivo e nel giro di pochi giorni l'acquisto viene annullato, il pagamento restituito ed il Kobelco (peraltro una macchina oggi sotto famiglia New Holland, Gruppo Fiat) torna a disposizione sul mercato: Pipi Quinlan dovrà, per ora, accontentarsi di un giocattolo.
Fonte: Webnews - Autore: Giacomo Dotta