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venerdì 27 ottobre 2017

Smartphone e bambini: una soluzione G Data per proteggere i figli interconnessi

gdataCon la ripresa delle attività scolastiche riemerge anche la voglia di telefonino dei più piccoli, che – secondo quanto riportato da G DATA in occasione degli incontri con le scuole elementari e medie del nord Italia la scorsa primavera – dispongono di smartphone o tablet abilitati alla navigazione già dall’età di 9 anni. In un’epoca di forte diffusione degli strumenti digitali e di opportunità di accesso a informazioni potenzialmente inadeguate all’età dei fruitori dei dispositivi mobili, ci si chiede sempre più spesso, come bloccare anticipatamente attività rischiose o spiacevoli per i più giovani, o come minimizzare attività di cyberbullismo, cyberstalking e adescamento online, rischi purtroppo sempre più diffusi.
G DATA risponde alle esigenze delle famiglie moderne con una soluzione integrata,  versatile, ideale per regolare l’uso dei dispositivi Android da parte dei più piccoli. Della suite Mobile Internet Security di G DATA abbiamo già parlato in altre occasioni, ma non abbiamo mai menzionato che la stessa presenta, tra le numerose funzionalità, lo specifico menu “Protezione minori”, messo a punto per tutelare le attività di minorenni e bambini. Genitori o eventuali tutori, anche non particolarmente esperti, possono abilitare il “Angolo Bambini” o “Angolo Ragazzi” sul dispositivo in pochi istanti.
G Data

Come funziona la protezione minori di G Data

Il menu Protezione Minori consente di selezionare le app che potranno essere effettivamente usate dal bambino e, per ciascuna, di impostare un tempo effettivo di utilizzo. In aggiunta, è possibile definire luoghi o distanza in chilometri da un’ubicazione predefinita in cui è consentito utilizzare una data app, negli orari prestabiliti. Un’applicazione di cui si autorizza l’uso tra le mura domestiche non necessariamente sarà fruibile a scuola.
Il profilo bambini della suite G DATA Mobile Internet Security per Android integra anche un browser per bambini che può essere sovrapposto al browser predefinito. Genitori o tutori potranno restringere ulteriormente l’accessibilità a siti web creando elenchi di siti autorizzati (whitelist) o da evitare (blacklist).
Ulteriori opzioni, facili da impostare, includono il blocco del Wi-Fi, il blocco delle chiamate (lasciando abilitata la possibilità di chiamare numeri di emergenza), il blocco del volume e la selezione di un limite temporale globale, che influisce sul tempo a disposizione per l’uso dello smartphone o tablet e permette di tenere sotto controllo le abitudini d’uso dei propri figli.
Agli adolescenti la suite lascia maggiori libertà in termini di navigazione, senza rinunciare al controllo dell’orario o della posizione geografica per autorizzare l’impiego dell’una o l’altra applicazione. Dato che i ragazzi essenzialmente scaricano “l’impossibile” sul telefono o tablet, G DATA Mobile Internet Security consente di scandagliare rapidamente il dispositivo alla ricerca di tutti i software installati e delle relative autorizzazioni di accesso alle risorse del terminale. In questo modo è possibile identificare facilmente potenziali applicazioni spia da rimuovere. L’analisi del traffico dati in tempo reale consente infine di tracciare e bloccare un eventuale comportamento anomalo di app con connessione al Web.
Entrambi i profili assicurano un controllo diretto delle attività dei minori e garantiscono ai genitori un buon livello di intervento. Il filtraggio dei contenuti inappropriati e l’abilitazione di determinate applicazioni rappresentano un meccanismo di grande impatto sulle abitudini dei ragazzi e un concreto provvedimento a favore della loro sicurezza.
Riflessione personale : ottima suite (installata sul mio smartphone android da tempo) che, a differenza di altre, consente il distinguo tra un utilizzo dei bambini e quello degli adolescenti. Snella e veloce, consente un'ottima protezione a 360 gradi con un monitoraggio costante dell'attività dei propri figli. Se a casa possiamo infatti controllarli mediante sistemi quali "Routerhino" , quando sono fuori con gli amici, ne perdiamo il controllo. Questo è un sistema di parental control efficace integrato con l'antivirus davvero efficace. Consigliato!

giovedì 26 ottobre 2017

Protezione dei bambini su internet: la soluzione ROUTERHINO, l'angelo custode dei bambini


Routerhino, è un router nato grazie all’idea di una startup innovativa, la CFBOX srl di Desenzano sul Garda (BS).  Il nome stesso ha un significato che fa ben capire quali sono gli obiettivi che si pone una soluzione di questo tipo. Il logo del router, così come il nome in inglese dato allo stesso, è un “Rinoceronte”. Questo fondamentalmente perché è un animale forte e possente che trasmette l’idea di SICUREZZA e PROTEZIONE.

Non mi era ancora capitato di testare un router specifico studiato appositamente per proteggere i bambini che si collegano a Internet da casa. Studiato appositamente per filtrare la maggior parte dei contenuti negativi presenti oggi in Rete. L'installazione è semplicissima. È sufficiente collegarlo con il cavo fornito in dotazione al router di casa su una delle porte libere e collegare il cavo di alimentazione. All'accensione ci si collega dal personal computer o altro dispositivo primario utilizzato in casa e anziché connettersi alla rete Wifi sulla quale siamo collegati di default, si esegue il collegamento alla nuova rete Wifi (ad esempio Rhino-1A2B3C), dunque fare la prima attivazione sul sito del produttore dove occorre fare la registrazione.



Da quel momento il collegamento è attivo. A questo punto il router può proteggere tutti i dispositivi utilizzati in casa (computer, tablet o smartphone). Questo a differenza dei principali software di parental control che necessariamente debbono essere installati su ogni singolo dispositivo. Si crea quindi una nuova rete wi-fi sicura in cui i contenuti pericolosi e inappropriati sono bloccati. Ad oggi il sistema si appoggia ad un database costantemente aggiornato all’interno del quale vengono identificati i siti web non adatti ai minori (in questo momento sono 27 miliardi gli indirizzi Web verificati e monitorati). La maschera che appare nel caso in cui un sito non sia raggiungibile perché bloccato dal sistema (vedi al fondo dell'articolo elenco categorie libere e bloccate) è questa:



Senza alcun rallentamento alla navigazione, il nuovo Wi-Fi aggiuntivo di casa è protetto e sicuro per tutti, rendendo anche i dispositivi collegati meno esposti a intrusioni esterne e virus.
Fra i vantaggi principali:- Un'unica protezione per tutti i dispositivi (fino a 15 dispositivi contemporaneamente)- Aggiornamenti automatici e costanti- Filtro immagini, video e risultati ricerche internet- Nessun calo di prestazioni della linea internet- Configurazione semplice in pochi minuti- Gestione del filtro centralizzata- Servizio di notifica immediata per ogni accesso/modifica impostazioni presenti nel pannello  di controllo del router- Funzione Notte/Compiti per restrizione orari di utilizzo dei figli nei momenti dedicati al   sonno ed ai compiti- Abbonamento di 1 anno incluso al momento dell’acquistoIl Genitore sarà l’Admin della nuova Rete di casa sicura. 

Viene messo a disposizione un pannello di controllo al quale è possibile accedere mediante la propria casella di posta elettronica e una password (ricordiamo di generare una password efficace onde evitare venga carpita dai propri figli).
Selezione siti web (white list)
L’unico modo realmente efficace per evitare di finire su contenuti inadatti è quello di selezionare i siti web ai quali poter accedere inibendo l’accesso a tutto il resto del Web. Questa soluzione di base blocca innumerevoli siti web presenti all’interno di una banca dati costantemente aggiornata, è possibile per il genitore aggiornare una lista di siti sicuri ai quali far accedere il figlio. Attiva poi la funzionalità di ricerca sicura tramite i 3 principali portali di riferimento (Google, Bing e Youtube) che possiamo paragonare alla funzionalità “Safesearch” di Google (vedi maschera “personalizza siti”)

È possibile bloccare l’accesso a internet durante le ore che si dovrebbero dedicare allo studio e quelle per il sonno (vedi maschera “gestione orari”)


Sul sito di riferimento https://www.routerhino.com/ è possibile verificare in qualunque momento l’affidabilità in termini di contenuti adatti ai minori, con il tramite di una funzionalità che permette di verificare il sito web di interesse (vedi sotto).
In sintesi questa soluzione è FORTEMENTE CONSIGLIATA per ogni famiglia con figli fino a 13 anni di età. Da quel momento a casa i figli utilizzeranno internet seguendo le regole impostate tramite il pannello di controllo del router.
Per chi ne volesse sapere di più e chiarire dubbi inerente questa soluzione può rifarsi alla sezione FAQ dove troverete risposta ai vostri quesiti.
Costi della soluzione

Il costo del router oggi al pubblico è di euro 139,00 €
Dopo il primo anno il costo dell’’abbonamento è di 69,00 €

Perché dovrei scegliere questa soluzione anziché un software di parental control o banalmente mettere le restrizioni su tablet/smartphone?

Il sistema di parental control software necessita l’installazione e la relativa manutenzione su ogni dispositivo. Sicuramente offre funzionalità aggiuntive ma con questo strumento in famiglia si ha un primo livello di protezione decisamente importante soprattutto per la tutela dei bimbi più piccoli che ormai hanno un tablet già dai 5 anni in su.

Come acquistarlo

È possibile acquistarlo collegandosi al sito https://www.routerhino.com/. Inserendo il codice promozionale PROX020 avete diritto a uno sconto di 5 €.
 

Infine un consiglio ai genitori: questo è un dispositivo che ritengo INDISPENSABILE per ogni famiglia. Questo però non è sufficiente. I figli potrebbero utilizzare dispositivi collegati ad altre reti wifi piuttosto che computer di amici o in locali pubblici che consentono di accedere anche a contenuti inadatti. E’ importante informarsi e tenersi aggiornati costantemente affiancando ed educando i propri figli all’utilizzo corretto di internet e dei social media.

Di seguito l'elenco delle categorie libere e di quelle bloccate di default dal sistema:


lunedì 27 febbraio 2017

Sicurezza a scuola? Come nelle aziende… o quasi

Gestire la sicurezza di qualche decina di PC in mano a studenti medi e superiori non è una passeggiata. Ecco quali sono le strategie adottate dagli esperti per mantenere il controllo della situazione.

Di “rivoluzione digitale” a scuola sentiamo parlare da anni e, anche se con una certa lentezza, anche in Italia computer e tablet hanno fatto il loro ingresso nei vari istituti scolastici. Un ambiente in cui il tema della sicurezza ha profili particolari. Più ancora dell’integrità dei sistemi e del loro corretto funzionamento, infatti, all’interno degli istituti scolastici conta la protezione dei dati personali degli studenti e la loro tutela in quanto minori.  Ma quali sono le necessità e le strategie per gestire la sicurezza informatica in un ambiente del genere? Giulio Vada, Country Manager per l’Italia di G DATA, non ha dubbi: gli strumenti necessari sono quelli con cui normalmente si proteggono le infrastrutture di una grande azienda.
“G DATA collabora con numerose scuole in Italia e nel mondo” spiega Vada, “e le soluzioni che offriamo sono derivate da quelle che utilizziamo per i nostri clienti corporate”. Lo scenario di chi deve gestire una rete di computer in un istituto scolastico, infatti è più complesso di quanto possa sembrare e l’uso di strumenti pensati per proteggere i dispositivi in un contesto “casalingo” sono insufficienti. Prima di tutto perché ci si trova ad avere a che fare con una situazione insolita: il numero degli utenti è superiore a quello delle postazioni e ogni computer viene utilizzato da un gran numero di persone diverse.
Per rendersene conto è sufficiente considerare i dati riportati in un caso studio pubblicato dalla stessa G DATA, riguardante il Colegio Retamar di Madrid. Nel prestigioso istituto spagnolo sono presenti circa 200 dispositivi, ma a utilizzarli sono ben 2.100 studenti e 150 insegnanti.A complicare le cose ci sono anche altri elementi. “Nella maggior parte dei casi non esiste un equivalente dell’IT Manager, il che significa che molto spesso la gestione dei sistemi è affidata a qualche volenteroso professore”.
In condizioni del genere, affidare la gestione della sicurezza a chi utilizza in prima persona il dispositivo è assolutamente impossibile. “L’unica strategia possibile è quella di centralizzare la gestione” prosegue Vada “in modo che i sistemi di protezione possano essere tenuti sotto controllo nonostante le particolari condizioni di utilizzo”.Insomma: un classico sistema di gestione degli endpoint che permette di avere una visione d’insieme della rete e del parco macchine, con un accento particolare sulla facilità d’uso, che deve essere sufficiente per consentirne l’utilizzo anche da parte di chi non ha conoscenze approfondite della materia.

Protezione dei minori

Gli strumenti necessari per garantire la sicurezza dei terminali, poi, devono avere caratteristiche specifiche. L’attività di controllo sulla navigazione Web, che nelle aziende è una semplice opzione, diventa per esempio indispensabile. E non solo per evitare che i ragazzi possano imbattersi in contenuti inappropriati, ma anche per evitare un utilizzo improprio dei computer e della rete.
“Tra gli studenti ci sono anche i classici “smanettoni” che potrebbero essere tentati di utilizzare i computer per compiere azioni illegali o dannose, come guardare film in streaming o scaricare contenuti protetti dal diritto d’autore” puntualizza Vada. Un discorso a parte è quello che riguarda il collegamento di dispositivi esterni, come gli smartphone o le chiavette USB. “Il software di protezione integra un sistema per impedire il collegamento di unità di memoria USB sconosciute. Considerato il numero di utenti, permettere di collegare qualsiasi chiavetta esporrebbe l’intera rete al concreto rischio di un’infezione da parte di malware”.
Senza contare che il parco macchine presenti in molti istituti scolastici non è precisamente “lo stato dell’arte”. Ci si trova spesso ad avere a che fare con macchine piuttosto datate, magari frutto di donazioni, e con sistemi operativi obsoleti (il solito Windows XP) per i quali il supporto da parte del produttore è cessato da tempo. Una situazione che potrebbe essere mitigata (almeno in parte) attraverso un sistema di patch management centralizzato. I costi, però, risultano spesso troppo elevati per i risicati budget delle scuole.

Oltre le tecnologie

Stando all’esperienza di Giulio Vada, gli accorgimenti tecnici e il tipo di prodotto usato per proteggere le reti all’interno delle scuole sono solo uno degli aspetti da considerare. “Una parte fondamentale del nostro lavoro è quello di collaborare con professori e studenti per migliorare l’alfabetizzazione in tema di sicurezza. Quando troviamo una buona disponibilità anche da parte dei genitori, che hanno un ruolo fondamentale sotto questo aspetto, riusciamo a ottenere ottimi risultati”. Un ragionamento che coinvolge anche la filosofia BYOD (Bring Your Own Device) particolarmente importante in un ambiente come quello degli istituti formativi. Un’esperienza in questo senso è stata fatta in Olanda.
Il caso di studio è quello della ROC Kop van Noord-Holland and Scholen aan Zee, che con 8 istituti e 6000 studenti rappresenta una sfida notevole in termini di sicurezza. Qui G Data ha implementato un sistema completo di protezione che comprende anche il controllo dei dispositivi mobili dei ragazzi, che hanno cominciato a utilizzare i sistemi di protezione anche a casa. Uno scenario ideale, che per diventare una pratica diffusa anche in Italia richiede però uno scatto in avanti per quanto riguarda la formazione di una cultura condivisa della sicurezza. Di strada da fare, insomma, nel nostro paese ce n’è ancora molta.