
Fonte: Iphone Italia
Spam ai livelli più bassi dalla chiusura di McColo in novembre 2008; lo spam farmaceutico è in calo ed emerge la diffusione del nuovo brand Wiki- pharmacy
Symantec ha annunciato la pubblicazione del Symantec Intelligence Report di giugno 2011, il primo report di Symantec che unisce i risultati del Symantec.cloud MessageLabs Intelligence Report con il Symantec State of Spam & Phishing Report. Le analisi di questo mese rivelano che lo spam ha raggiunto i livelli più bassi dalla chiusura a novembre 2008 di McColo, un ISP californiano che ospitava i canali di command and control di una serie di botnet. Dalla chiusura di Rustock - la più grande botnet per l’invio di spam - a marzo 2011, il volume di spam a livello globale continua ad oscillare ogni giorno. Il 72,9% delle email di giugno era spam, lo stesso livello di aprile di quest’anno. Secondo l’Intelligence di Symantec il 76,6% di questo spam è stato inviato tramite botnet, con un calo rispetto all’ 83,1% registrato a marzo. “Nonostante il calo dello spam proveniente da botnet durante questo mese, dovrebbe rimanere vivo l’allarme per questo pericolo che colpisce internet. I cyber criminali continuano ad utilizzare le botnet per i denial of services distribuiti (DDoS), i link a siti insospettabili per ritorni economici, ad inserire i contenuti di siti web illegali su computer infetti, a raccogliere dati personali degli utenti ed installare spyware per tener traccia delle attività online delle vittime,” ha dichiarato Paul Wood, senior intelligence analyst, Symantec.cloud. “Lo spam rimane un grosso problema e i suoi livelli non sono ancora prevedibili. In seguito all’interruzione di Rustock a marzo, sono rimaste in circolazione nel mese di aprile all’incirca 36,9 miliardi di email spam al giorno. Questo numero è salito a 41,7 miliardi in maggio, per poi scendere nuovamente a 39,2 miliardi a giugno. Durante lo stesso periodo dello scorso anno, i livelli di spam ammontavano a 121,5 miliardi di email in circolazione ogni giorno a livello mondiale, equivalenti all’89,4% del traffico email di giugno 2010. In un periodo di 12 mesi, un ribasso di 68,7 punti percentuali nel volume ha avuto una ripercussione di solo 16,4 punti percentuali sullo spam a livello globale,” ha aggiunto Wood. Secondo le ultime analisi, a giugno 2011, lo spam legato a prodotti farmaceutici ammonta al 40% dello spam totale, con una diminuzione rispetto al 64,2% registrata a fine 2010. L’analisi dell’oggetto delle mail ha mostrato che lo spam per adulti è ancora fiorente. Secondo il Symantec Intelligence Report, i messaggi di spam che promuovevano prodotti farmaceutici sono stati i più diffusi nel mese di giugno. I prodotti farmaceutici vengono commercializzati attraverso email di spam che utilizzano varie tecniche ingannevoli. Il report di questo mese evidenzia un cambiamento nel panorama delle botnet utilizzate per l’invio di spam e dello spam farmaceutico online da due diversi punti di vista: un falso servizio per la condivisione di video online e un nuovo brand farmaceutico, che forse cerca di sfruttare la popolarità del nome “Wiki” su una serie di siti di alto profilo. Lo scorso mese, l’Intelligence di Symantec ha identificato anche una nuova tecnica di spam, che ha introdotto il prefisso “Wiki” per la promozione di falsi prodotti farmaceutici collegati ad un nuovo brand, WikiPharmacy. L’“Oggetto:” delle mail in questi attacchi conteneva numerosi elementi casuali all’interno del testo. Il campo “Da:” era fasullo o apparteneva ad un account ISP hijacked che dava un’apparenza di personalizzazione alle email.
Spam: A giugno 2011, la percentuale di spam globale nel traffico email e sceso di 2,9 punti percentuali rispetto a maggio 2011 attestandosi a 72,9% (1 su 1.37 email).
Phishing: A giugno, le attività di phishing sono scese di 0.06 punti percentuali rispetto a maggio 2011; una mail su 286,7 (0,349%) comprendeva qualche forma di attacco di phishing.
Minacce contenute nelle email: Nel traffico email, il numero globale di virus provenienti da email è stato pari a 1 su 300,7 email (0,333%) in giugno, con un calo di 0,117 punti percentuali rispetto a maggio 2011.
Minacce malware web-based: Durante il mese di giugno, MessageLabs Intelligence ha identificato una media di 5.415 siti web al giorno che ospitavano malware o altri programmi non desiderati come spyware e adware; una crescita del 70,8% rispetto a maggio 2011.
Minacce per gli endpoint: Il malware bloccato con maggior frequenza durante lo scorso mese è stato W32.Ramnit!html. Questo è uno dei file .HTML infettati da W32.Ramnit[1], un worm che si diffonde attraverso dispositivi removibili e infetta file eseguibili. Il worm si diffonde criptandosi e attaccandosi a file con estensione .Dll, .EXE e .HTM.
Trend geografici:
Spam
• In seguito al calo globale dei livelli di spam durante il mese di giugno 2011, l’Arabia Saudita è diventata il paese più colpito con un livello pari a 82,2%, superando la Russia che è scesa alla seconda posizione.
• In USA il 73.7% delle mail era spam, in Canada il 72.0%.
• In UK il livello di spam era del 72.6%.
• Nei Paese Bassi, il 73.0% del traffico email era spam, mentre il livello di spam ha raggiunto il 71.8% in Germania, il 71.9% in Danimarca e il 70.4% in Australia.
• Il livello di spam di Hong Kong ha raggiunto il 72.2%, il 71.2% a Singapore, il 69.2% in Giappone. In Sud Africa, il 72,3% del traffico email era spam e il 73,4% in Brasile.
Phishing
• Il Sud Africa resta il bersaglio più colpito dalle email di phishing nel mese di giugno con 1 su 111,7 email identificate come attacco di phishing.
• In UK il phishing ha raggiunto 1 mail su 130,2.
• I livelli di phishing in US ammontano a 1 mail su 1,270 e 1 su 207,7 in Canada.
• In Germania i livelli di phishing si sono attestati a 1 su 1,375; 1 su 2,043 in Danimarca e 1 su 543.7 nei Paesi Bassi.
• In Australia, le attività di phishing si sono attestate a 1 mail su 565.2 e 1 su 2,404 ad Hong Kong.
• Per il Giappone 1 mail su 11,179 e 1 su 2,456 per Singapore.
• In Brasile 1 email su 409.8 è stata bloccata come attacco di phishing.
Minacce contenute nelle email
• UK rimane l’area maggiormente colpita da email malevole durante il mese di giugno: una mail su 131.9 è stata bloccata come malevola.
• In US, i livelli di virus provenienti da malware email-born ammontano a 1 su 805.2 e 1 su 297.7 in Canada.
• In Germania le attività dei virus hanno raggiunto quota 1 su 721.0; 1 su 1,310 in Danimarca e in Olanda 1 su 390.3.
• In Australia 1 mail su 374.5 era malevole e 1 su 666.5 ad Hong Kong.
• Per il Giappone 1 su 2,114, mentre a Singapore 1 su 946.7.
• In Sud Africa, 1 su 280.9 mail e 1 mail su 278.9 in Brasile conteneva materiale malevolo.
Trend verticali:
• Il “settore pubblico” rimane il più colpito da attività di phishing nel mese di giugno, con 1 email su 83.7 compromessa da un attacco di phishing. Il livello di phishing per il “settore chimico e farmaceutico” è stato di 1 su 897.3 e di 1 su 798.3 per il “settore servizi IT”; 1 su 663.2 per il “retail”, 1 su 151.4 per il “settore educazione” e 1 su 160.8 per quello “finanziario”.
• In giugno, il “settore pubblico” resta quello più attaccato da malware con 1 su 73.1 email malevole bloccate. Il livello di virus per il “settore chimico e farmaceutico” è stato di 1 su 509.4 e 1 su 513.8 per i “servizi IT”; 1 su 532.8 per il “retail”, 1 su 130.4 per l’“educazione” e 1 su 182.3 per il “settore finanziario”.
Il Symantec Intelligence Report di giugno 2011 fornisce informazioni su tutti i trend e i dati sopra riportati, così come dei trend geografici e verticali più dettagliati.
Al seguente link il report completo.
«Le applicazioni per smartphone e tablet scaricabili dal Web? Rappresentano un nuovo fronte della battaglia contro le minacce informatiche».
In sé la questione è nota, ma se a pronunciare tali parole è Enrique Salem, il Chief Executive Officer di Symantec, una delle principali società al mondo nel campo della Internet security, l'avviso assume notevole importanza. Le apps disponibili nell'App Store di Apple e nell'Android Market Google, rispettivamente circa 350mila e 200mila, sono in buona sostanza a rischio, e potenzialmente vulnerabili sebbene prima di essere proposte in vetrina nei negozi virtuali (questo almeno avviene in casa Apple) sono accuratamente controllate. E questo perché gli hacker hanno messo nel mirino i dati che risiedono nei terminali mobili e non solo in quelli: nel caso dei prodotti della società della Mela, infatti, il rischio di attacchi non si esaurisce ad iPhone ed ipad ma si estende anche ai notebook e ai desktop, che saranno sempre più oggetto di "attenzione" da parte dei cyber criminali – e il malware "MacDefender" ne è un illustre oltre che recentissimo esempio - in relazione alla loro accresciuta popolarità. Esaminare tutto, ha detto ancora Salem, «è estremamente complicato e nel campo della mobile security siamo solo all'inizio». Di strada da fare per mettere in sicurezza milioni e milioni di utenti che si dilettano con le apps utilizzando i propri telefonini o pc a tavoletta ce n'è quindi ancora parecchia da fare e proprio Symantec potrebbe investire oltre 1,2 miliardi di dollari quest'anno in nuove acquisizioni mirate in chiave mobile (la prima, relativa a Clearwell Systems, è dell'altra settimana ed è costata 390 milioni). Che i malware costituiscano un pericolo per tutti coloro che utilizzano un apparecchio elettronico, smartphone o computer che sia, lo dice del resto anche il rapporto trimestrale sulle minacce pubblicato nei giorni scorsi da McAfee, Tre le indicazioni più evidenti emersi dallo studio dei Labs della società californiana (comprata l'anno scorso da Intel per 7,7 miliardi di dollari): cresce sensibilmente - sono stati sei milioni i campioni unici rilevati nei primi tre mesi - il numero di malware, Symbian e Android sono le piattaforme mobili più soggette ad attacchi e lo spam è in flessione a causa della chiusura della botnet Rustock. Detto che le mail spazzatura sono state la metà rispetto a un anno fa (ma continuano a essere tre volte tanto il traffico di messaggi legittimo), ciò che deve più far preoccupare gli utenti di smartphone androidi è la scoperta di numerose minacce emergenti che hanno colpito qualunque applicazione installata sui dispositivi basati sul software di Google. Stando a quanto rilevato dagli esperti di McAfee, i dispositivi Android in particolare consentono il cosiddetto "side-loading" delle applicazioni (le apps portano cioè trojan backdoor sull'Android Market elevando esponenzialmente il rischio di contagio per gli utenti) e tale difetto aggrava il fatto che non esiste (oggi) un luogo centralizzato dove Google può verificare tutte le applicazioni per rilevare eventuali comportamenti sospetti. Finalizzati, manco a dirlo, a sottrarre informazioni sui conti bancari delle malcapitate vittime.
L’Istr (Internet Security Threat Report) è uno di quei documenti che attendiamo ogni anno con interesse ma anche un pizzico di inquietudine. Il report redatto ogni anno da Symantec è infatti una sorta di grande censimento sul cyber-crimine che fotografia il livello di rischio a cui tutti noi – utenti più o meno smaliziati - siamo esposti. Ebbene, dal bollettino rilasciato quest’anno non ci arrivano purtroppo buone notizie. Gli esperti della società americana, infatti, ci fanno sapere che lo scorso anno sono state registrate 286 milioni nuove minacce e che il numero di attacchi web è cresciuto del 93%. All’Italia due primati poco invidiabili: il nostro Paese è al terzo posto in Europa (dietro Regno Unito e Germania) nella classifica delle attività “malevole” e al secondo per numero di bot, ovvero di PC infetti sfruttati dagli hacker come ponte per inviare spam o propagare altri attacchi informatici. Numeri allarmanti che nascondono un mondo sommerso ma comunque guidato da alcune macrotendenze. Fra queste spicca senza dubbio il fenomeno degli attacchi mirati, che sta portando i pirati informatici a sfruttare le vulnerabilità zero-day (vedi Hydraq e Stuxnet) per introdursi nei sistemi informatici di società quotate, multinazionali, agenzie governative ma anche aziende di piccole emedie dimensioni. L’obiettivo, nella stragrande maggioranza dei casi è quello di sottrarre la proprietà intellettuale o provocare danni materiali. In crescita anche l’utilizzo dei cosiddetti toolkit, programmi software che possono essere utilizzati sia da principianti che da esperti per semplificare la distribuzione di attacchi di vaste proporzioni. Lo scorso anno, ci fa sapere Symantec, i due terzi di tutte le minacce web-based registrate sono arrivati proprio da attacchi lanciati con kit di questo tipo soprattutto verso i sistemi Java, responsabili del 17% di tutte le vulnerabilità dei browser plug-in. Un altro grande filone su cui vale la pena riflettere è quello che riguarda il mondo dei social network. Le problematiche in questo caso non si riferiscono al numero di malware, tutto sommato ancora piuttosto modesto, quanto piuttosto alle caratteristiche virali del mezzo, che di fatto vanno ad amplificare gli effetti delle minacce. Nell’era di Facebook, lo sappiamo bene, basta un link per fare danni. E non è un caso che lo scorso anno i criminali informatici abbiano postato milioni di collegamenti farlocchi per propagare malware e tentativi di phishing. Molti di questi attacchi sfruttano i news feed per aumentare la scala del contagio: i social network, in pratica, distribuiscono in automatico il link ai news feed degli amici delle vittime, inoltrandolo a centinaia o migliaia di utenti in pochi minuti. Circa il 65% dei link dannosi, spiega Symantec, provengono da Url abbreviate. Di questi, il 73% ha ricevuto 11 o più click e il 33% tra gli 11 e i 50. Non si può trascurare, infine, tutto ciò che sta accadendo sul versante mobile, ovvero su quei dispositivi – vedi smartphone e tablet – che hanno ormai affiancato i PC nelle nostre attività digitali. Sui device di questo tipo, ci dice l’ultimo Istr, si registra un aumento delle minacce del 43% con 163 nuove vulnerabilità. La maggior parte di queste sfrutta applicazioni all’apparenza legittime come veri e propri cavalli di Troia (Trojan Horse) per propagare codice malevolo. Un fenomeno che sta allarmando soprattutto le aziende: quasi la metà di esse, sostiene uno studio Mocana, non si reputa infatti attrezzata per gestire i rischi di questo tipo.
Symantec ha annunciato la pubblicazione del MessageLabs Intelligence Report di marzo 2011. Le analisi rivelano che in marzo la botnet Rustock, prima del suo smantellamento, ha spedito 13.82 miliardi di mail di spam al giorno, il 28.5% dello spam spedito in marzo da botnet a livello globale. Con la cessazione dell’invio di spam dalla questa botnet, il volume globale di spam è diminuito questo mese di un terzo. Con la clamorosa chiusura di Rustock altre botnet hanno incrementato la loro attività avvantaggiandosi del gap di mercato. La botnet Bagle ha ormai superato Rustock attestandosi oggi come la botnet maggiormente attiva nell’invio di spam nel 2011.L’intelligence di MessageLabs ha segnalato che il volume globale di spam è calato del 33.6% tra il 15 e il 17 di marzo, in seguito alle azioni legali contro gli host di command and control della botnet Rustock. Nei giorni seguenti la chiusura di Rustock, lo spam si attestava a 33 miliardi di mail al giorno contro i 52 miliardi al giorno della settimana precedente.“Bisognerà capire se i criminali che si nascondono dietro la botnet Rustock riusciranno a riprendersi dall’attacco coordinato contro una delle più sofisticate botnet degli ultimo anni” ha affermato Paul Wood MessageLabs Intelligence Senior Analyst di Symantec.cloud. “Rustock è stata una parte rilevante dello scenario di botnet e malware a partire dal gennaio del 2006, un tempo infinitamente superiore in confronto alle botnet sue contemporanee.” In particolare Bagle non compare nella prime dieci botnet per invio di spam alla fine del 2010, come riportato nel MessageLabs Annual Intelligence Security Report del 2010. Alla fine del 2010, Rustock produceva il 47.5% dello spam totale con un invio di 44.1 miliardi di mail al giorno. Nel mese di marzo l’Intelligence di MessageLabs ha analizzato il traffico spam delle 10 botnet più attive dalla fine del 2010. La botnet Bagle più attiva ha spedito circa 8.31 miliardi di email di spam al giorno, la maggioranza delle quali facevano riferimento a prodotti farmaceutici. Bagle non ha sotto il suo controllo un numero di botnet o possibilità di generare blocchi di traffico numerosi e importanti come Rustock, ma la sua produttività è in aumento. Nel mese di marzo la percentuale dello spam globale spedito da botnet è stata pari a 83.1%, un aumento in percentuale del 6.1% contro la percentuale del 77% della fine del 2010. Nel 2010 le botnet hanno spedito una percentuale pari a un 88.2% dello spam globale. “Le botnet sono state e rimangono una risorsa fondamentale per i cyber criminali e negli anni sono diventate una risorsa fondamentale per gli spammers, senza le botnet sarebbe infatti molto difficile per loro operare. Le botnet vengono utilizzate anche per altri scopi quali distribuire attacchi che generano interruzioni di servizio, ospitare contenuti illegali di siti web su pc infetti, (conosciuti come bots), rubare dati personali e installare spyware per tracciare le attività degli utenti” ha affermato Wood.
Spam: Nel marzo 2011, la percentuale globale di spam nel traffico mail da fonti malevole nuove e non conosciute è sceso del 2% (una mail di spam su 1.26).
Virus: La percentuale di virus contenuti in una mail nel traffico da fonti malevole nuove o non conosciute è stata nel mese di marzo di una in 208.9 mail (lo 0.479%), una crescita di 134 punti percentuali da febbraio. Nel mese di marzo una percentuale del 63,4% di malware proveniente da email conteneva link a siti malevoli, un calo di 1 punto percentuale da febbraio.
Minacce per gli endpoint: L’endpoint è spesso l’ultima linea di difesa e analisi. Le minacce rilevate a questo livello possono fare luce sulla vasta natura delle minacce rivolte alle imprese, in particolare nel caso di attacchi misti. Attacchi che raggiungono gli endpoint hanno già evaso altri livelli di protezione implementati, come il filtering a livello del gateway. Minacce contro endpoint come laptop, PC e server possono penetrare in un’azienda in diversi modi, inclusi attacchi drive-by da siti web compromessi,Trojan e worm che si propagano copiandosi su drive rimovibili. Le analisi sui malware bloccati più frequentemente nell’ultimo mese rivelano che il virus Sality.AE è stato ancora una volta il più diffuso. Il virus Sality.AE si propaga infettando file eseguibili e facendo il download di file potenzialmente malevoli dalla rete. Per identificare e bloccare diverse varianti delle stesse famiglie di malware e identificare nuovi codici malevoli che sfruttano determinate vulnerabilità, MessageLabs ha implementato tecniche quali le analisi euristiche e la detection. Circa il 15.7% dei malware più frequentemente bloccati lo scorso mese sono stati identificati in questo modo.
Phishing: nel mese di marzo le attività di phishing erano di una in 252.5 email (lo 0.396%), un calo di 0.065 punti percentuali da febbraio.
Sicurezza web: le analisi sulla sicurezza web mostrano che una percentuale di 2,973 siti web al giorno ospitavano malware e altri programmi potenzialmente dannosi come spyware e adware, un calo del 27.5% da febbraio. Il 37% dei domini malevoli bloccati in marzo erano nuovi, un calo di 1.9 punti percentuali da febbraio. Inoltre il, 24.5% di tutti i malware web-based in marzo era nuovo, un calo di 4.2 punti percentuali dal mese precedente.
Trend geografici:
• La regione di Oman è stata la più colpita dallo spam con una percentuale del 87.9%
• Negli Stati Uniti una percentuale pari al 79.6% di mail era spam e una percentuale pari al 79.4% in Canada. La percentuale di spam in UK è stata del 79.1%.
• Nei Paesi Bassi lo spam si è attestato su una percentuale di 80.2% del traffico mail mentre i livelli di spam sono stati pari a una percentuale di 80% in Germania, 78.9% in Danimarca e 78.8% in Australia.
• I livelli si spam ad Hong Kong hanno raggiunto una percentuale di 80.6% e del 77.7% a Singapore. I livelli di spam in Giappone sono stati del 76.4%.
• In Sud Africa lo spam è stato il 79.5% del traffico mail
• Il Lussemburgo è stato il paese più attaccato da malware contenuti in email con una mail su 26.2 bloccate come malevole nel mese di marzo. L’incremento è dovuto a un grande numero di varianti di malware Bredolab, Zeus e SpyEye, che è stato osservato anche in altri paesi incluso il Sud Africa.
• In UK, una mail su 98.8 conteneva malware. In US i virus sono stati uno su 507.9 mail mentre uno su 160.1 in Canada. In Germania i virus sono stati uno su 352.7 mail, e uno su 916.8 in Danimarca mentre uno su 467.1 nei Paesi Bassi.
• In Australia, una mail su 261.0 era malevola e una su 357.3 in Hong Kong, in Giappone invece una su 1,015 contro una su 823.8 a Singapore.
• In Sud Africa una mail su 76.9 conteneva codici malevoli.
Trend verticali:
• Nel mese di marzo il settore più colpito dallo spam, con una percentuale pari a 82.3% è rimasto il settore automobilistico.
• I livelli di spam per il settore education è stato pari a 81%, 79.6% per il settore chimico e farmaceutico, 79.8% per i servizi IT, 78.8% per il retail, 78.1% per la pubblica amministrazione e 78%per il finanziario.
• In marzo, governo e pubblica amministrazione sono rimasti i settori più colpiti dal malware con una mail su 27 bloccata come malevola.
• I virus che hanno colpito il settore chimico e farmaceutico sono stati 1 su 302.2, 1 su 326.5 per i servizi IT, 1 su 397 per il retail, 1 su 109.6 per l’education e 1 su 318.9 per il settore finanziario.
Il MessageLabs Intelligence Report di Marzo 2011 fornisce settagli su tutti i trend sopra riportati e contiene trend geografi e verticali più dettagliati.
Al seguente link il report completo http://www.messagelabs.com/intelligence.aspx.
Oggi più che mai abbiamo la possibilità di utilizzare un telefonino che ci permette di navigare su internet, scaricare on line la posta elettronica, chattare, installare applicazioni. Questo strumento tecnologico si chiama smartphone. Ciò che sino a poco tempo fa si poteva fare solo mediante Palmari o altri dispositivi mobili (netbook, notebook etc) oggi lo possiamo tranquillamente fare con questo eccezionale strumento che ci consente ovunque siamo di collegarci alla Rete. Le statistiche parlano chiaro, oggi 11 milioni di italiani navigano in mobilità. Nel 2013, a livello mondiale, i telefonini potrebbero superare i pc come principale mezzo di navigazione. Assume anche una certa rilevanza l’accesso ai social network da cellulare: ben il 49% di coloro che accedono a Internet dal cellulare dichiara di essere entrato in una rete sociale almeno una volta negli ultimi 3 mesi (Facebook fa la parte del leone anche nel settore mobile). Gli smartphone oggi rappresentano un grande business. Solo lo scorso anno la vendita di smartphone ha superato il numero dei pc portatili nel medesimo periodo. Questo dato rappresenta una grande opportunità per i produttori di Smartphone e per terze parti che vendono servizi correlati. Da un’indagine sugli utenti di smartphone condotta negli Stati Uniti da Applied Research è emerso che il 34% degli intervistati afferma di accedere al proprio conto corrente dal telefono cellulare e il 54% dichiara di connettersi a siti Web che richiedono una password. L’aumento del numero di utenti che effettuano transazioni dal telefono cellulare comporta una conseguente crescita di virus ed attacchi ad hoc. Rappresenta dunque anche una grande opportunità per chi è intenzionato a violare il nostro smartphone cercando di carpire dati personali e sensibili. Nella pratica uno smartphone è un PC sempre on line che si può tenere nel taschino della giacca. E’ dunque normale che i criminali informatici adottino le medesime tecniche utilizzate per estrarre informazioni dai Personal Computers. Nel corso del 2011 si intensificheranno gli attacchi rivolti agli smartphone, la cui crescita sarà esponenziale sia in ambito consumer che business. In quest'ultimo caso, l'utilizzo condiviso di apparecchi mobili ad uso privato e lavorativo confonderà non poco i confini tra business e uso personale, esponendo di conseguenza le aziende ad un maggior numero di pericoli.
Principali rischi/ su Smartphone:
Snoopware: può essere sfruttato per intercettare password, conversazioni, messaggi di testo, email, rubriche. Originariamente pubblicizzato per monitorare l’utilizzo dei cellulari da parte dei figli è un’arma a doppio taglio. Nel caso di transazioni finanziarie via Smartphone lo snoopware può essere programmato con l’obiettivo di intercettare i movimenti effettuati.
Smiphishing: analogo al phishing a mezzo email sul personal computer. Si differenzia per il fatto che inoltra messaggi di phishing tramite il servizio di testo SMS. Il criminale inoltra un SMS nel quale lo stesso si spaccia per un nostro interlocutore di lavoro. Il messaggio di testo potrebbe chiedere di inserire nuovamente i dati della carta di credito, aggiornare una password o fornire informazioni sensibili che possono venire utilizzate per truffarci o per assumere il controllo del nostro telefono con l’obiettivo di sferrare attacchi bot o danneggiare i nostri file presenti sul nostro smartphone.
Spam: analogo a quello che attacca le email sul PC compare anche sullo smartphone
Bluetooth: la connessione Bluetooth può essere violata per fornire accesso al tuo telefono ogni volt che viene acceso, anche se viene acceso e poi non utilizzato. Fra le altre minacche che lo smartphone vorrei citare :
L’esaurimento della batteria: si tratta di un attacco che blocca la funzione sleep mode del cellulare inviandogli, ad esempio, una serie di pacchetti, oppure 40 byte ogni 10 secondi, sprecando risorse che esauriscono la batteria;
Malware proveniente dalla rete mobile pubblica può infettare il proprio smartphone e attraverso esso diffondersi nella rete dell’azienda/ente con la quale ci colleghiamo superando le misure di sicurezza perimetrali.
Botnet: gli smartphone diventano facili vittime di botnet. I bootmaster sono in grado di installare il loro codice malevolo e quindi controllare il cellulare da remoto per inoltrare spam oppure per sferrare attacchi quali brute force, scansionamento, sfruttamento di application vulnerability, attacchi di DDOS a server di aziende e istituzioni. In tali casi il bootmaster approfitta dell’intervallo di sicurezza dello smartphone nel momento in cui lo strumento utilizza una connessione internet mobile ad alta velocità.
Fra i principali sistemi di protezione per smartphone cito i seguenti:
Symantec (Norton Smartphone Security)
Norton Smartphone Security, la prima soluzione per la sicurezza mobile compatibile sia con Windows Mobile sia con Symbian OS ™. Il nuovo software si basa sull’avanzata tecnologia Norton AntiVirus ed integra un firewall e un filtro antispam specifico per gli SMS (Short Message Service). Con Norton Smartphone Security, Symantec vuole offrire agli utenti mobili lo stesso livello di sicurezza fornito per pc e notebook. “Grazie agli smartphone, aumenta la libertà degli utenti di comunicare e di accedere a informazioni importanti ovunque e in qualsiasi momento,” ha commentato Dave Cole, Senior Director, Product Management, Consumer Products Division, Symantec Corporation. “Ma le connessioni WiFi o le rete free hanno spesso un basso livello di sicurezza con un conseguente rischio per gli utenti. Inoltre, i virus che circolano sul web o tramite e-mail possono infettare direttamente gli smartphone e consentire agli hacker di controllare i dispositivi a distanza, accedere a dati sensibili o disattivare le applicazioni. Norton Smartphone Security funziona con discrezione in background e consente agli utenti di svolgere le attività più diverse in totale tranquillità, come inviare e ricevere e-mail, navigare in rete o eseguire transazioni bancarie utilizzando i dispositivi portatili.” Norton Smartphone Security fornisce agli utenti gli strumenti necessari per proteggersi dalle minacce più recenti rivolte ai dispositivi mobili. Inoltre, secondo una stima di Gartner, Inc., entro il 2008 il volume degli smartphone supererà quello dei laptop a livello mondiale*. Con l’aumento della diffusione di queste tecnologie, i cibercriminali saranno sempre più motivati a focalizzare l’attenzione sulle vulnerabilità degli smartphone e ad approfittarne. In risposta all’aumento del numero di smartphone che si prevede raggiungerà circa la metà delle vendite di cellulari a livello mondiale entro il 2013 Norton introduce la sua prima applicazione beta per Android e pianifica di introdurne altre per iPad e iPhone nelle prossime settimane. Dopo aver scaricato l’applicazione gratuita preferita da iPhone App Store o daAndroid Market, i clienti che abbiano dati archiviati online con Norton 360 o Norton Online Backup possono condividere e accedere ai loro documenti, musica, foto e video direttamente dal loro dispositivo. I prodotti e i servizi Norton aiutano più di 11 milioni di utenti ad avere accesso alle proprie informazioni online in qualunque luogo e momento attraverso un Web browser, effettuarne il download e mandare un link tramite mail agli amici e alla famiglia. Norton Smartphone Security fornisce una sicurezza completa, poiché integra:
F-Secure Italia (Anti-Theft per i dispositivi Symbian3)
Le soluzioni di sicurezza F-Secure Mobile Security e F-Secure Anti-Theft for Mobile sono ora disponibili per i dispositivi mobili basati su Symbian^3. F-Secure Anti-Theft for Mobile, al momento una delle applicazioni più popolari sull’Ovi Store di Nokia, è stato inoltre selezionato da Nokia per essere pre-installato sui nuovi modelli Symbian^3, come il Nokia N8. ”Siamo fieri di aver reso disponibili le nostre soluzioni di sicurezza mobile anche per la nuova piattaforma Symbian^3”, ha dichiarato Miska Repo, Country Manager di F-Secure Italia. ”La decisione di Nokia di installare F-Secure Anti-Theft for Mobile sui dispositivi Symbian^3 permetterà alle persone di evitare che informazioni sensibili finiscano nelle mani sbagliate”. F-Secure Anti-Theft for Mobile è un’applicazione gratuita per dispositivi mobili che offre protezione in caso di furto o smarrimento. Una recente indagine di F-Secure* ha rilevato che il 22% delle persone intervistate ha perso il telefono cellulare senza mai più ritrovarlo e il 15% ha subito il furto del dispositivo. La soluzione Anti-Theft permette bloccare il telefono da remoto e cancellare i dati in caso di smarrimento. Può inoltre fornire il nuovo numero nel caso in cui la SIM card venga sostituita e consente di rintracciare il telefono mostrandone la posizione fisica. F-Secure Anti-Theft for Mobile è disponibile come prodotto stand-alone o come componente di F-Secure Mobile Security 6, soluzione di sicurezza completa per dispositivi mobili. Anti-virus, firewall e anti-spyware inclusi nella soluzione proteggono da minacce come virus mobili, strumenti di spionaggio, worm e trojan. Browsing Protection, inoltre, la funzionalità più recente di F-Secure Mobile Security, identifica i siti web sicuri e blocca quelli pericolosi che tentano di diffondere malware o sottrarre informazioni confidenziali, come i dettagli del conto corrente. Frequenti aggiornamenti automatici, tempi di reazione immediati e interventi rapidi all’emergere di nuove minacce sono garantiti dagli F-Secure Labs, attivi in tutto il mondo, 24 ore su 24.
F-Secure Anti-Theft for Mobile è disponibile per dispositivi Symbian^3 scaricandolo gratuitamente dall’Ovi Store di Nokia o dal sito di F-Secure all’indirizzo http://www.f-secure.com/it_IT/products/mobile/anti-theft-for-mobile/index_main.html. Entrambe le applicazioni sono inoltre disponibili per le piattaforme Android e Windows Mobile.
Trend Micro (Trend Smart Surfing)
Trend Micro presenta l’applicazione Trend Smart Surfing, disponibile su Apple App Store. Trend Smart Surfing è un’applicazione gratuita per navigare in totale sicurezza su Apple iPhone e Apple iPod touch. La nuova applicazione offre agli utenti un ulteriore livello di protezione dalle minacce Web, bloccando l'accesso ai siti pericolosi.
Trend Smart Surfing è uno strumento per la navigazione Internet che utilizza la tecnologia di Web reputation sviluppata da Trend Micro, una componente di Trend Micro Smart Protection Network, per impedire agli utenti iPhone e iPod touch di accedere inavvertitamente a siti con contenuti potenzialmente pericolosi, progettati per sottrarre dati confidenziali e informazioni sensibili. Trend Micro Smart Protection Network è un'infrastruttura cloud-client che provvede a tenere quotidianamente sotto controllo la sicurezza di oltre cinque miliardi fra URL, email e file query, proteggendo i clienti in tempo reale dalle minacce Web. Con il supporto di Trend Micro Smart Protection Network e forte di un'esperienza ultra ventennale che Trend Micro ha maturato nella protezione da furti di identità, perdite di dati e altre tipologie di minacce della Rete, Trend Smart Surfing garantisce ai propri utenti una protezione immediata ovunque utilizzino i loro Apple iPhone o iPod touch. Ecco le principali funzioni di Smart Surfing:
• Elevata sicurezza browser basata su Trend Micro Smart Protection Network con blocco degli accessi a pagine Web potenzialmente pericolose
• Risultati di ricerca contrassegnati con un codice a colori per una più immediata identificazione delle pagine pericolose
• Tre livelli di protezione modificabili dall'utente in base alle specifiche necessità
• Capacità di supportare la navigazione su molteplici pagine web
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito: http://us.trendmicro.com/us/products/personal/free-tools-and-services/smart-surfing/index.html.
-Trend Smart Surfing, disponibile su Apple App Store, è un’applicazione gratuita per navigare in totale sicurezza su Apple iPhone e Apple iPod touch. L’applicazione, infatti, protegge dalle minacce Web, bloccando l'accesso ai siti pericolosi (vedi comunicato stampa in allegato). E’ possibile fare il download su: http://free.antivirus.com/smart-surfing-for-iphone/ + un link agli strumenti gratuiti di Trend Micro dove è possibile scaricare Threat iPhone App, applicazione gratuita che informa sulle minacce emergenti: http://it.trendmicro.com/it/products/personal/free-tools-and-services/index.html?id=homepage_tab
-Trend Micro Titanium Maximum Security, la versione più completa del software di sicurezza per la protezione dei PC utilizzati da utenti domestici e piccoli uffici che protegge anche gli smartphone (vedi comunicato allegato).
Mcafee (Mcafee Enterprise Mobility Management)
Norme di buona condotta utilizzo dello Smartphone
- Non aprire e-mail se non conosci il mittente. Se qualcuno ti chiede di fornire informazioni sensibili, non farlo. Se tale richiesta sembra provenire da un’azienda che conosci, utilizza il browser per accedere al relativo sito Web o telefona per verificare;
- Non rispondere a messaggi di testo che chiedono informazioni personali. Di nuovo, se pensi che possa essere legittima, contatta il mittente con altri mezzi.
- Elimina lo spam. Non rispondere mai;
- Disattiva il Bluetooth quando non lo utilizzi. Inoltre, disattivalo quando stai parlando o immettendo informazioni sensibili nel tuo smartphone;
- Acquista un sistema di protezione. Così come è necessario proteggere sempre il PC con software per la sicurezza in Internet aggiornato, devi proteggere anche il tuo smartphone con apposito software per salvaguardarlo dalle minacce per la sicurezza più recenti;
- Sii accorto e prudente. Sii prudente, presta attenzione, installa software per la sicurezza e tienilo aggiornato. Puoi dunque conversare, inviare testo, navigare ed eseguire transazioni senza alcun timore.