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mercoledì 29 dicembre 2010

Nuovi orizzonti per i cyber-criminali


Tra i produttori elettronici è partita la corsa per connettere qualsiasi dispositivo a Internet, ma finora l'attenzione alla sicurezza non è stata altrettanto sentita. Il problema non è da poco, spiegano alla Mocana, azienda americana specializzata in sicurezza informatica, perchè televisori, smartphone e altri tra i gadget più usati, non fanno che moltiplicare le occasioni di cui i malintenzionati possono approfittare per sottrarre informazioni importanti. Gli stessi ricercatori, si legge sul New York Times, hanno scoperto di potersene appropriare con facilità, facendo un test con un noto modello di Hdtv: attraverso un "buco" nel software che permette di navigare i siti Web sul televisore, hanno potuto sostituire la schermata di Amazon.com con una fasulla ed accedere ai dati degli acquisti sul sito, compresi quelli della carta di credito. Confermano i pericoli legati alle nuove tecnologie anche gli esperti di Symantec: le aziende che realizzano le protezioni informatiche devono riprogettare i loro prodotti perchè le situazioni da affrontare sono generalmente diverse da quelle dei computer tradizionali, per i quali lo sviluppo ha una lunga storia. I dispositivi mobili, per esempio, non raggiungono la potenza di calcolo necessaria all'utilizzo di determinati software ed anche i tipi di attacchi a cui sono sottoposti richiedono un approccio mirato. Sebbene i cellulari siano connessi ad Internet già da anni, finora i bersagli più facili e più numerosi per i cybercriminali hanno continuato ad essere i pc, ma la recente evoluzione dei sistemi mobili ha diffuso la navigazione attraverso questi strumenti abbastanza da rendere gli utilizzatori vittime degne di attenzione. Per impedire le intrusioni, si è pensato a scanner digitali e biometrici per l'identificazione, a sistemi di tracciamento satellitare, a strumenti che disattivano le funzionalità o "congelano" i dati, ma nessuna di queste misure è riuscita ad affermarsi. Per contro, le offerte di applicazioni sono aumentate tanto che è difficile tenerle sotto controllo anche per le aziende maggiori: Google, per esempio, ha reso disponibile Android per svariati supporti, ma, diversamente da Apple, non si impegna ad esaminare uno ad uno i programmi per la piattaforma, chiedendo agli stessi sviluppatori di rendere note agli utenti le informazioni relative, in modo che possano decidere se installarli o meno. La selva di insidie è fitta, avvertono dai McAfee Labs, anche a causa dell'ampio panorama di produttori minori, che mettono sul mercato innumerevoli varianti dei gadget più popolari. Si aggiungano, poi, le varianti delle frodi informatiche, come il "phishing", l'adescamento tramite email in apparenza provenienti da istituti creditizi, che diventa "smishing" quando viene fatto via sms.
Se i criminali non si fermano mai, la speranza è di poter presto contare su sistemi di sicurezza più adeguati ai nuovi pericoli per rendere meno sguarniti gli apparecchi che ci accompagnano nella quotidianità. Resti, però, la consapevolezza che il collegamento ad una rete rende inevitabilmente vulnerabili.

Fonte: La Stampa

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