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lunedì 23 settembre 2013

Ragazzina nuda su internet Processo a undici minorenni

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La giovane si era scattata la foto e l’aveva inviata a due suoi amici

SULMONA Undici minorenni rinviati a giudizio per detenzione e diffusione di immagini pedopornografiche. Sette ragazze e quattro ragazzi. Tutti tra i 14 e i 17 anni. Questa è stata la decisione presa dalla Procura dei Minori dell’Aquila che, il 30 agosto scorso, ha concluso le indagini preliminari circa la diffusione di una foto che ritraeva una ragazzina di 14 anni nuda, in bagno. Un’immagine sconvolgente che era stata divulgata dopo che la quattordicenne si era scattata da sola delle foto per poi inviarle a quello che sembra essere il suo ex ragazzo. Poi, però, la foto è finita su Facebook e inviata via Whatsapp. Una sorta di gioco pornografico, durato circa un anno e che ha coinvolto decine di ragazzini della Conca Peligna. Un’immagine che ha suscitato un vero e proprio «scandalo», visto lo scambio continuo tra i telefonini dei minorenni della foto che ritraeva la giovane nuda. Nella vicenda, è coinvolto anche un 25enne che, al momento, non risulta indagato. La storia ha avuto inizio nel gennaio scorso. La ragazza, oggi quindicenne, si era scattata delle foto da sola e, subito dopo, le aveva inviate tramite cellulare a due sole persone, considerate da lei degli amici. Un 17enne ed un 25enne. Ma quella foto, aveva scatenato, in uno dei due, almeno da quello che si vocifera, una voglia sfrenata di avere un rapporto sessuale con lei. Una vicenda che aveva lusingato la minore che si era sentita «voluta» a tutti i costi da alcuni ragazzi più grandi di lei. Forse, la ragazza, aveva pensato che quell’immagine sarebbe rimasta segreta ma ha dovuto scoprire che invece così non è stato. La foto, infatti, ha fatto il giro dei cellulari dei compagni di scuola, che in pochi minuti l’avevano condivisa tramite messaggini e su Facebook, addirittura, era stato aperto un profilo con uno pseudonimo, quello di Giorgina, da parte di una sua amica, allora sedicenne che, pubblicò la foto di lei nuda con una maschera sul volto. La ragazzina, durante l’interrogatorio davanti ai carabinieri di Sulmona qualche settimana dopo l’accaduto, si è giustificata dicendo «non pensavo che una foto inviata a due persone, che ritenevo amici, potesse scatenare tutto questo disastro». Un gioco, forse così lo avevano inteso i tanti amici di scuola che ha portato, 11 ragazzini, ad essere sotto inchiesta da parte della magistratura. I minori, quasi tutti di Sulmona, con due ragazze di Pratola Peligna e Bugnara e un giovane di Pettorano Sul Gizio sono stati accusati di divulgazione di materiale pedopornografico. Alcuni ragazzini, iscritti nel registro degli indagati avrebbero detto «Non sapevamo assolutamente che quello che stavamo facendo tramite Whatsapp fosse un reato, altrimenti non ci saremmo mai permessi. Volevamo giocare, nulla di più. Invece abbiamo scatenato delle reazioni che mai ci saremmo aspettati». Al momento i giovani, hanno due settimane di tempo per giustificare il loro gesto, attraverso le memorie difensive presentate dai rispettivi legali, così come previsto dal codice di Procedura Penale.

Fonte: Il Tempo - Autore: Barbara delle Monache

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