Per alcuni è già, senza dubbio, necrofilia legalizzata. La legge è stata
approvata. Non c'è più niente da fare. I parlamentari egiziani si sono
bevuti il cervello.
Davvero? Fonti controllate? Verità accertata? Corrispondente allertato? No, no. E dunque? E dunque, per quanto amiamo la blogosfera, ne ammettiamo i limiti.
Incappare in una bufala, affondarci con entrambi i piedi, e sguazzarci
tanto quanto più è sensazionalista, è facilissimo. Certo, altrettanto
veloce e semplice è effettuare un'eventuale smentita. Ma intanto magari
sono fioccati a destra e a manca invettive e insulti contro questi
barbari arabi.
Un sunto: Al-Arabiya news
pubblica una news scioccante che parla di due proposte di legge al
Parlamento egiziano che legalizzerebbero il matrimonio per le ragazze
dall'età di 14 anni e i diritti sessuali di un uomo sulla propria moglie
fino a sei ore dalla morte della stessa (barbarie definita
nell'articolo come la legge "del Rapporto d'Addio").
Alla proposta sarebbero seguite proteste accorate al Parlamento da parte
del Consiglio Nazionale delle donne (NWC), il cui presidente, Mervat
Al-Talawy, avrebbe anche fatto un appello al parlamento perchè non
supporti quelle leggi controverse che rimuoverebbero il diritto
all'educazione e all'impiego. A questo punto, la notizia di Al Arabiya viene ripresa da giornali on
line e blog italiani, molti dei quali con la stessa vaghezza
dell'articolo originale riportano la notizia falsandola anche un po'
(c'è chi scrive addirittura che la legge è stata approvata, e chi
sostiene che il Consiglio tema che questo sia solo il preludio di un
piano elaborato per cancellare i diritti delle donne, eccetera).
Qualcuno rimanda all'articolo di Al Arabiya, ma nessuno si preoccupa di verificare fonti o veridicità della notizia. Sul sito stesso dell'Al Arabiya fioccano insulti a quei barbari
islamici, islamisti, fratelli musulmani, salafiti, egiziani, e via
dicendo. Come (solo) un paio di lettori attenti commentano sul sito, ci sono però almeno tre elementi da considerare:
1. Come mai l'articolo è nella sezione inglese del sito, ma è
introvabile nella sezione araba? Come mai Al Arabiya non ha mandato i
suoi corrispondenti in Egitto (ne avrà, no?) a indagare sulla notizia e
magari intervistare dei membri del parlamento sulla questione?
2. Come mai l'articolo inizia con un generico "Secondo il report di un giornale egiziano"? Quale report? Quale giornale?
3. Come mai non esiste sul web alcun articolo in arabo su questa
scandalosa "necrofilia legalizzata"? Come mai nel sito stesso del
Consiglio Nazionale delle Donne non c'è traccia di queste terribili
proposte di legge? E non è quantomeno curioso che l'unico giornalista
citato nell'articolo sia un lealista di Mubarak, di quello stesso
giornale filopresidenziale che all'epoca commise la gaffe della
foto truccata?
Per non menzionare che, mentre tutti si sono scagliati contro la
fratellanza musulmana e i salafiti, non si dice da nessuna parte che
siano stati loro a portare la famigerata proposta in parlamento.
Insomma, che sia un complotto dei lealisti, un attacco anti-islamista, o
una sciocchezza fabbricata a uso e consumo degli occidentali, abbiamo
pochi dubbi: si tratta di una (maldestra) bufala che qualsiasi blogger,
con poco impegno e ricerca, avrebbe potuto facilmente smascherare.
Fonte: Yalla Italia - Autore: Randa Ghazy
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