Il sistema riconosce la lingua impostata sul cellulare ed è già in uso in alcuni musei
Dritti al QR del sapere. Wikipedia ha lanciato oggi un nuovo servizio, QRpedia, che permette, nel sito dedicato,
di generare un codice QR a partire da qualunque pagina di Wikipedia.
Una novità che consente alla Web enciclopedia open-source di essere
ancora più a portata di smartphone e tablet. Vediamo come.
Il sistema QR (sta per Quick Response, risposta rapida) sfrutta
un complesso codice a barre quadrato per rendere rapidamente
disponibili sugli smartphone una quantità di informazioni relativamente
grande (come testi fino a 4.296 caratteri o 2.953 bytes). È un
protocollo che viene dall’industria automobilistica – era stato creato
nel 1994 dalla Toyota, per la tracciatura delle auto in produzione – e
da quando è stato applicato agli smartphone si vede regolarmente su
giornali e cartelli pubblicitari.
Ormai gran parte degli smartphone e dei tablet hanno un lettore QR
integrato: passandolo sopra il codice, si visualizzano sul display i
dati contenuti, ad esempio un indirizzo Web, o un breve testo. Con
QRpedia, il meccanismo viene applicato a Wikipedia ed è – come detto – a
portata di tutti. Ma è soprattutto un sistema globale: i QR di
Wikipedia riconoscono infatti la lingua impostata sul cellulare e
consentono di visualizzare la pagina corrispondente nel proprio idioma.
Nonostante siano di recente comparsi, a fini pubblicitari,
sul lato B delle atlete inglesi di beach volley, negli ultimi tempi i
Qr code erano un po’ caduti in disgrazia. Con la nuova trovata, Jimmy
Wales promette invece di riportarli in auge. E prova a rivoluzionare
anche il mondo dei musei. Basterà applicare i codici tra teche e
cartellini per consentire ai visitatori di vedere tutte le informazioni
sul cellulare e nella loro lingua, ovviamente a patto che la pagina su
Wikipedia esista. Il servizio viene già sperimentato in alcuni musei,
come quello di Indianapolis dedicato ai bambini, e in un’esposizione itinerante di opere del pittore Joan Miró.
Fonte: La Stampa - Autore: Stefano Rizzato
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