Migrare l'IT della pubblica amministrazione americana sulla piattaforma Cloud Computing. Un progetto senz’altro complesso che impatta su organizzazione, processi, ruoli e responsabilità, sicurezza e compliance, governance e gestione… Ma se la Casa Bianca spende 20 miliardi di dollari per migrare al cloud, significa che l’IT sta davvero cambiando. L’ambiente IT del Governo Federale degli Stati Uniti è oggi caratterizzato da un basso livello di utilizzo degli asset, una domanda frammentata delle risorse, eccessiva duplicazione dei sistemi, ambienti complessi difficili da gestire, lunghi tempi per il procurement. Queste inefficienze impattano sulla capacità e l’abilità del Governo Federale di servire il pubblico americano. Con questa premessa, Vivek Kundra, U.S. Chief Information Officer (nella foto), illustra la strategia dell'Amministrazione Obama per migrare l'IT del Governo Federale americano Usa verso il cloud computing. Il cloud computing, si legge nel report di Kundra, ha in sé tutte le potenzialità per risolvere la maggior parte delle attuali inefficienze dell’ambiente IT e migliorare l’erogazione dei servizi governativi. Il modello di riferimento del cloud computing può davvero risultare un aiuto per le agenzie governative americane che oggi lottano con la necessità di poter fornire servizi innovativi ed estremamente affidabili in modo veloce, nonostante le contratte risorse. I service providers stanno significativamente espandendo le proprie offerte commerciali basate sui servizi cloud che includono gli interi stack tradizionali IT di hardware e software infrastructures, middleware platforms, componenti di application system, software services, “turnkey” applications (applicazioni chiavi in mano). Il settore privato ha già iniziato a beneficiare delle opportunità lanciate dal cloud computing e ad usufruire di queste tecnologie in modo rapido e innovativo, con positivi risultati in termini di agilità ed efficienza. In questo scenario, osserva Kundra, anche il Governo Federale potrebbe sfruttare l’innovazione del cloud computing per accrescere e migliorare l’efficienza operativa e rispondere tempestivamente alle necessità crescenti di un’amministrazione pubblica decisamente complessa e in forte evoluzione.E se ad aprire “il portone” al cloud computing è addirittura la Casa Bianca (con un investimento dichiarato da Kundra pari a 20 miliardi di dollari - su un IT spending di 80 miliardi di dollari – da dedicare alla migrazione verso ambienti cloud), significa che l’IT, per chi ancora avesse dei dubbi in merito, sta davvero cambiando rotta. Un cambio che, ovviamente, necessita di tempo per essere compreso, definito, avviato, governato. E Kundra lo sa bene, tant’è che la migrazione verso il cloud degli ambienti IT della Casa Bianca non avverrà dall’oggi al domani ma in modo graduale e, soprattutto, pianificato strategicamente in ogni azione e sotto tutti i profili (tecnologico, organizzativo e di processo, sicurezza e compliance, governance, gestione, ecc.).In questo documento, Kundra illustra in modo dettagliato qual è la strategia definita per questo importante “progetto” (anche se definirlo tale è forse troppo riduttivo), partito con l’istituzione della cosiddetta “Cloud First policy”, voluta per definire le basi attraverso cui accelerare il ritmo di adozione del cloud e per spingere le singole agenzie governative a valutarne le opportunità prima di fare qualsiasi altro investimento. Scarica il documento "Federal Cloud Computing Strategy"
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