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lunedì 31 gennaio 2011

Macellaio adesca ragazzine su FACEBOOK, si fa spedire VIDEO e pretende denaro per non pubblicarlo


Ventimiglia - Fingeva di avere 16 anni (dicendo di essere nato il 16 giugno 1994). Deve rispondere di estorsione, sostituzione di persona ed anche detenzione di materiale pedopornografico, che gli e’ stato ritrovato nel pc.
Un 30enne macellaio, che fingeva di avere 16 anni (dicendo di essere nato il 16 giugno 1994), che aveva adescato su Facebook due ragazzine e che da almeno una delle quali si era fatto spedire un video dai contenuti un po’ piccanti, per la non pubblicazione del quale aveva preteso del denaro, e’ stato denunciato in un’operazione congiunta del commissariato di Ventimiglia con la polizia postale. Il giovane aveva utilizzato un account con dati di fantasia, in modo da non rivelare la sua reale identita'. Deve rispondere di estorsione, sostituzione di persona ed anche detenzione di materiale pedopornografico, quest'ultimo gli e’ stato ritrovato nel pc. Da una delle due ragazzine si era fatto consegnare 50 euro al bar, dentro una busta, con la promessa che non avrebbe pubblicato il filmato.
I PARTICOLARI DELLA VICENDA: E' un macellaio di 30 anni, che si era finto sedicenne in cerca di amicizie, l'uomo denunciato in un'operazione congiunta del commissariato di Ventimiglia, con la polizia postale di Imperia, perche' accusato di adescare le ragazzine tramite il social network Facebook e, in un caso, di essersi fatto spedire un video compromettente da una di loro pretendendo 50 euro per la non pubblicazione. Lui, sotto il falso nome di Davide B. (nato il 18 giugno 1994) e con una altrettanto finta fotografia di presentazione del profilo aveva iniziato ad adescare le sue potenziali vittime, tutte minorenni. La vicenda e' trapelata nelle scuole Primarie, durante una delle tante lezioni sulla legalita' della polizia. Sono stati proprio alcuni alunni a rivolgersi agli agenti e a raccontare quella che era ancora una voce che circolava. Si è dunque creato un clima di collaborazione tra gli agenti e i ragazzi, che ha spinto qualche alunno a confidare delle voci su presunti filmati di contenuto pedopornografico scambiati in rete con protagoniste involontarie delle ragazzine della citta'. I poliziotti del commissariato e della Postale hanno cosi' iniziato una serie di controlli incrociati ed accertamenti, anche utilizzando i contatti che Davide B. aveva su Facebook: 227 per l' esattezza, la maggior parte ragazze. L'uomo, denunciato per estorsione e sostituzione di persona, adescava le ragazzine grazie al falso profilo. Quindi, convinceva quest'ultime a spedire filmati con contenuto compromettente. Una volta in possesso di questi video iniziavano i ricatti. Gli investigatori sono riusciti a risalire a una ragazza di 15 anni, iscritta alle scuole medie cittadine che aveva subito il ricatto (sempre via chat), dopo aver inviato un filmato in cui appariva seminuda. Dall'interrogatorio dell'adolescente, e' emerso che Davide le aveva proposto di distruggere quel filmato, in cambio di 50 euro, che gli ha fatto in busta chiusa, tramite un barista del centro, che al momento risulta estraneo alla vicenda, ma e' stato ascoltato come testimone. Ai poliziotti ha detto di aver consegnato quella busta, ma senza conoscere il contenuto. Messo alle strette, Davide B. ha ammesso di aver creato il falso profilo su Facebook e di aver chiesto 50 euro per il proprio silenzio. Nella circostanza ha anche ammesso di aver ricattato un'altra ragazzina che gli aveva inviato delle foto. Ma la vicenda potrebbe allargarsi e gli inquirenti invitano chiunque abbia subito analoghi trattamenti a farsi avanti e sporgere denuncia.
Fonte: Riviera 24 - Autore: Fabrizio Tenerelli e Marco Risi

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