
Una petizione pubblica per chiedere alla classe politica una strategia  digitale per risollevare le sorti dell'Italia. Esperti del settore,  imprenditori e personaggi dello spettacolo tra i firmatari.
In Italia, metà della popolazione usa Internet. Eppure  la miopia della classe politica rispetto alle possibilità offerte dalla  tecnologia diventa sempre più grave, intollerabile. Dalla consapevolezza  di tale ritardo nasce Agenda Digitale, iniziativa pubblica che intende porre al centro del dibattito politico nazionale la necessità di una strategia digitale per il Belpaese. Il progetto  si fonda sulla convinzione che le opportunità offerte dalla tecnologia  siano irrinunciabili per i giovani che intendano costruirsi un futuro al  pari dei loro coetanei di altri paesi, per le piccole e medie imprese  che devono competere all'interno di un mercato sempre più complesso, e  per i cittadini comuni che chiedono la semplificazione dei servizi e una  migliore qualità della vita.  "Siamo convinti che affrontare con  incisività questo ritardo, eliminare i digital divide, sviluppare la  cultura digitale con l'obiettivo di conquistare la leadership nello  sviluppo e applicazione delle potenzialità di Internet e delle  tecnologie, costituisca la principale opportunità di sviluppo, con  benefici economici e sociali per l'intero Paese", si legge nell'appello pubblicato sulle pagine dell'edizione cartacea del 31 gennaio del Corriere della Sera. Sono cento, tra esperti del settore, imprenditori, top manager e  personaggi del mondo dello spettacolo, i firmatari che chiedono a tutte  le forze politiche l'impegno a interessarsi concretamente della  questione. Agenda Digitale intende coinvolgere le rappresentanze  economiche e sociali, i consumatori, le università e tutti gli organismi  che operano in prima linea su questo tema, affinché siano redatte entro cento giorni le proposte organiche per una stretegia digitale. È possibile consultare la sezione Risorse  del sito, nella quale scovare pubblicazioni, studi e rapporti su vari  aspetti riguardanti l'economia digitale e le strategie nazionali. E dai  quali si scopre, ad esempio, che il Commissario per la Società  dell'Informazione della Commissione Europea, Neelie Kroes, considera  l'agenda digitale un elemento base della sostenibilità socio-economica;  che il governo tedesco ha redatto il progetto Digital Deutschland 2015,  nel quale, tra le altre cose, si stima che la banda ultra-larga  genererà un milione di nuovi posti di lavoro in Europa; che in Francia  il Presidente Sarkozy ha assegnato allo sviluppo delle infrastrutture  ICT 4,5 miliardi di euro. E che la Spagna si è data come obiettivo di  investire in innovazione il 4 per cento del PIL entro il 2015 ed  arrivare a 150 brevetti annui per milione di abitanti. Per non parlare  di ciò che accade Oltreoceano.
Fonte: Punto Informatico - Autore: Cristina Sciannamblo
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