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martedì 4 agosto 2009

Wi-Fi e salute: un ragazzo non esce di casa per colpa delle onde. Dibattito online.

Un ragazzo inglese lamenta da tempo una sorta di allergia alle onde generate dagli hotspot Wi-Fi e non esce più di casa.
Fino a due anni fa faceva il deejay in un noto locale notturno di Ibiza. Ora è costretto a girare starsene quasi tutto il giorno all’interno della propria abitazione in Cornovaglia, Gran Bretagna. Motivo? Steve Miller, questo il nome del ex DJ, lamenta da tempo una sorta di allergia alle onde generate dagli hotspot Wi-Fi, con forti mal di testa, nausea, problemi alla vista e confusione mentale. Addirittura, quando Miller esce di casa, utilizza un segnalatore di Wi-Fi.
Miller, raccontano i tabloid britannici, soffrirebbe di una forma di elettrosensibilità, una particolare patologia causata da un’ipersensibilità alle onde radio. A dire il vero, si tratta di un disturbo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha riconosciuto come patologia in senso proprio, sottolineando che si tratterebbe in molti casi di una forma di suggestione psicologica. Lo scorso anno un’associazione di residenti di Sante Fe, nel New Mexico (USA), aveva chiesto al comune di rimuovere le connessioni wireless dalle aree aperte al pubblico proprio per lo stesso motivo. E oggi, come allora, in Rete si è scatenato il dibattito. C’è chi fa notare che non esiste alcuno studio scientifico che dimostri la connessione tra i sintomi riferiti e la presenza di reti wireless e chi sottolinea come il Wi-Fi operi alla stessa frequenza di Bluetooth e telefoni cordless. Ma c’è anche chi prende l’elettrosensibilità molto sul serio, come il dottor Olle Johansson, da 20 anni impegnato a studiare il fenomeno, o come il governatore della Florida, che ha proclamato maggio mese di consapevolezza alla sensibilità elettromagnetica.


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