In relazione al triste fatto di Cittadella di un mese fà, che ha visto coinvolta una ragazza quattordicenne oggi purtroppo non più fra noi, riporto questo articolo scritto da un ragazzo della medesima età. Quest'anno all'interno del blog vorrei dar voce a ciò che pensano i ragazzi in relazione al nuovo ambiente nel quale ci troviamo a vivere basato su internet e i social network. Non possiamo più parlare di reale o virtuale in quanto essere online significa prolungare ciò che avviene offline nella vita reale.
(tratto da un pensiero di M.B. ragazzo quattordicenne) :
"I Social Network si stanno
trasformando in mezzi da usare per mettere in ridicolo la gente e per
offendere. Non ci vuole niente a
deridere le persone attraverso chat e, quindi, Social Network, perché secondo me
la gente si dovrebbe confrontare fuori dal mondo delle chat. La storia
TERRIFICANTE e ASSURDA, che oggi è protagonista di questo mio post, è una ragazza
quattordicenne spinta a suicidarsi per colpa della cattiveria dei suoi ‘AMICI’ (se così si possono chiamare). visto e considerato che sono stati proprio loro la
causa della sua morte. La ragazza invece di lottare per la sua vita e di
cercare di evitare questi ‘animali’ ha reagito in questo modo: “Ha scritto per chiedere scusa, per non essere dimenticata,
perché mamma e papà la perdonassero”. Chiedere scusa? E di cosa?
C’è un gruppo di ragazzi che non fanno altro che offendere senza sapere e ti
scusi? Dovrebbero essere loro a
scusarsi con te. Ad essere stati talmente offensivi e cattivi da farti pensare
che forse in quel momento della tua vita era meglio finirla lì. Te l’ho dico io
perché, eri troppo debole, non sapevi come reagire, se solo fossi stata più
forte e menefreghista… bhè a quest’ora saresti ancora in vita.
GRIDAVA AL
MONDO, MA NESSUNO LA SENTIVA.
TI RICORDEREMO NON PER L’AZIONE CHE HAI COMPIUTO, MA PER QUANTA SOLITUDINE E SOFFERENZA HAI CERCATO DI SOPRAVVIVERE IN QUEST’INCUBO."
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