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sabato 9 febbraio 2013

Facebook: padre paga la figlia per non usare il social network

Facebook sta diventando noioso sempre per più persone. Ciononostante c'è chi ne è altamente dipendente. Alcuni tra i ragazzi più giovani, che tramite il computer riescono a eludere le barriere come ansia e imbarazzo derivanti dalle conversazioni 'tradizionali', sembra che non riescano a smettere di usarlo. Un padre è arrivato a pagare 200 dollari la figlia per non farne uso.

200 dollari alla figlia 14enne per non usare Facebook per almeno cinque mesi possono sembrare un'assurdità. Ma se a tanto è arrivato un padre di Boston, significa che la situazione probabilmente aveva superato la soglia della normalità. Per assicurarsi che l'accordo venisse rispettato, Paul Baier ha siglato un regolare contratto con la figlia, che ha pubblicato sul proprio blog.
Nel foglio di carta firmato e controfirmato, intitolato "Facebook Deactivation Agreement", sono esposti tutti i termini della tregua. "Io accetto di disattivare il mio account di Facebook dal 4 Febbraio 2013 al 26 Giugno 2013. Come controparte, mio papà Paul Baier è d'accordo a pagarmi 50 dollari subito e 150 il 26 Giugno. Lui potrà accedere al mio account per modificare la password e disattivarlo. Ciiò eviterà che io lo possa riattivare in futuro".

Voi paghereste vostro figlio/a per non usare Facebook?

Esistono anche delle comunità di recupero per casi analoghi. Per esempio gli utenti con dipendenza da Facebook possono dare simbolicamente come cauzione 5 dollari alla FAddict.io di Toronto e li possono riavere indietro solamente se riescono a trascorrere un mese senza collegarsi. Se non riescono a completare la 'riabilitazione', i soldi rimangono alla fondazione e saranno donati a un centro per la salute mentale.
Nonostante la vicenda della ragazzina 14enne sia del tutto singolare, anche senza l'incentivo finanziario sono sempre di più le persone che si disinteressano del social network più popolato al mondo. Secondo quanto riportato sul Los Angeles Times, sono molti gli utenti (oltre il 61%) dai 18 anni in su che negli Stati Uniti si sono presi alcune settimane di vacanza da Facebook. Come mai lo hanno fatto? Principalmente perchè non avevano più il tempo per usarlo.
61 utenti su 100 oltre i 18 anni si sono presi delle settimane di 'vacanza' da Facebook
Ma il tempo, si sa, per le cose che ci interessano lo si trova sempre. Pertanto, oltre all'effetto dei troppi impegni, semplicemente le persone si stanno cominciando ad annoiare. Appena un utente si iscrive a Facebook, ha la possibilità di rispolverare vecchie amicizie perse nel tempo (compagni di scuola, vicini di casa, amici d'infanzia, etc). Pertanto si diverte e si appassiona. Ma dopo qualche anno, la routine comincia a farsi sentire.
Tornando al rapporto di Pew Internet al quale abbiamo fatto riferimento poco fa, se il 61% delle persone maggiorenni ha ammesso di essersi presa delle settimane di vacanza, il 27% ha intenzione per il 2013 di diminuire l'uso di Facebook.
Ricordiamo che in realtà è ben difficile cancellarsi dal servizio. L'unica cosa che si può fare è disattivare l'account. Tutti coloro che lo hanno fatto, avranno notato che, anche a mesi di distanza, basta inserire nuovamente email e password per riattivarlo, trovando a disposizione tutti i vecchi dati. Nulla, insomma, viene eliminato per davvero. I dati (informazioni, fotografie, condivisioni, attività, etc) rimangono dormienti e sono pronti a risvegliarsi alla prima occasione.
La parola "amici" ha perso significato
Ora riportiamo un elenco di riflessioni che Tim Stanley ha indicato in un suo articolo del quotidiano inglese The Telegraph. 1) la parola "amici" ha perso ogni significato, perchè tra essi ci sono persone che non si conoscono o che probabilmente non si avrebbe mai avuto voglia di conoscere; 2) sono poche le persone che hanno qualcosa da dire: la maggior parte scrive solo perchè non sa come passare il tempo; 3) Facebook può generare sensazioni raccapriccianti, soprattutto quando si curiosa il profilo dell'ex fidanzata per vedere se si è messa assieme a qualcun altro o se si è lasciata andare.  Una delle poche cose per cui è utile (ma questo lo diciamo noi) è per sbirciare negli affari degli altri. Facebook inoltre fa perdere tempo per le cose veramente importanti (lavoro, studio, etc). Si ha mai provato, anzichè sprecare il tempo curiosando tra i profili di persone che nemmeno si conoscono, a leggere un libro?



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