L'Autorità ha pubblicato un “decalogo” dedicato a studenti e professori. Antonello Soro: "Uno strumento in più per facilitare l'uso delle nuove tecnologie nelle aule"
Il Garante per la protezione dei dati personali ha di
recente pubblicato un “decalogo” con il quale ha ricordato le regole
principali per garantire la privacy di studenti e professori nelle aule
scolastiche. L’intento non è sanzionatorio, come ricordato dal
Presidente Antonello Soro, ma è “quello di facilitare
la comprensione degli indirizzi che il Garante ha fornito in passato e
che ha aggiornato anche recentemente”. L’obiettivo, insomma, è
soprattutto “quello di far crescere nell’opinione pubblica italiana la
consapevolezza del valore dei dati personali, della cultura della
riservatezza, di questo bene prezioso che in questo tempo è molto spesso
messo a rischio”. L’Autorità ha voluto dunque dotare studenti e professori, ma anche
genitori, di uno strumento in più, utile per dare indicazioni in
particolare riguardo all’uso delle nuove tecnologie a scuola. Negli ultimi anni, infatti, la nostra società ha visto aumentare in
maniera considerevole l’importanza di strumenti tecnologici, quali
smartphone e tablet, irrinunciabili mezzi di studio e comunicazione per
la maggior parte dei giovani. Possiamo parlare di una vera e propria
rivoluzione, che ha investito la vita degli adolescenti e di conseguenza
è prepotentemente entrata nelle scuole. La generazione digitale e gli ormai famosi “Internet natives” hanno
visto anche la nascita di modalità comunicative nuove: i social network.
Se in un passato non troppo remoto, siti come Facebook o YouTube
occupavano una piccola sfera della vita personale di ognuno di noi,
oggi hanno assunto un ruolo chiave. Le conseguenze del rendere la vita
sempre più social, però, spesso ricadono anche su chi vorrebbe che la
propria privacy non finisca sul web. Il rischio di ritrovarsi taggati da
altri su internet, e senza nemmeno aver dato il consenso, è ormai
frequente. Il Garante ha ritenuto fondamentale un intervento che segnali
opportunità e rischi di queste tecnologie, affinché possano essere
utilizzate nel rispetto della propria privacy e di quella degli altri. Smartphone e tablet, vengono spesso utilizzati per registrare lezioni,
cercare informazioni in rete, scaricare libri, così da sfruttare la
tecnologia anche come mezzo di crescita culturale, e non solo a mero
strumento di gioco e social networking, ma tali azioni dovrebbero
essere indirizzate ad un uso rigorosamente personale. Occorre fare
attenzione quindi alla condivisione sul web di info e contenuti che
riguardano altre persone (professori e compagni di scuola). Un esempio è
quello della pubblicazione senza consenso di foto e video di altre
persone che potrebbero ledere la riservatezza o la dignità altrui e
quindi comportare conseguenze innanzitutto disciplinari. Si intende
proteggere la privacy di chi non vuole le proprie fotografie sbattute
sulla rete e rispettare la dignità di professori o di compagni più
deboli. Il Garante ha sottolineato che saranno le scuole a decidere come regolamentare o vietare l’uso di cellulari.
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