In Italia i giocatori d’azzardo sono circa 15 milioni. Di questi il
20%, pari a circa 3 milioni di persone, potrebbero essere a rischio di
gioco d’azzardo patologico (in sigla, GAP), in forma differente da un
rischio minimo a moderato, mentre circa lo 0,8% dei giocatori, pari a
120 mila persone, appartiene propriamente al profilo del giocatore
patologico. I dati sono stati resi noti oggi dal Ministro della Salute Renato Balduzzi in audizione presso la XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
sulla dipendenza da gioco d’azzardo. Ha detto Balduzzi: “Per quanto
attiene le iniziative per contrastare il fenomeno, si ritengono
necessarie misure restrittive per vietare l’accesso ai minori ai giochi d’azzardo con vincita in denaro nonché una ferrea regolamentazione della pubblicità mediatica (TV, Radio, Internet)”. I numeri in realtà non sono recentissimi e fanno riferimento a un
progetto del Ministero della Salute e della Regione Piemonte di qualche
anno fa. Lo stesso Ministro ha evidenziato che, se la prevalenza fra la popolazione adulta del GAP è stimata fra l’1 e il 3%,
è anche vero che “il totale delle persone affette da GAP non è
misurabile se non attraverso stime epidemiologiche”. Il gioco d’azzardo
in sé non è patologico ma può diventarlo, e quando è tale viene definito
come “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco
che compromette le attività personali, familiari o lavorative”. Lo studio citato dal Ministro Balduzzi – “L’Italia che gioca”
realizzato negli anni 2007/2008 dall’Istituto di Fisiologia Clinica –
CNR – Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari con il
Dipartimento “Patologia delle dipendenze” ASL TO 3 Regione Piemonte –
indica che i giocatori d’azzardo in Italia sono circa 15 milioni nella
fascia di età 15-64 anni. Si legge nell’audizione: “L’80% dei giocatori
ha un profilo “non a rischio”; il 20% circa, pari a 3 milioni di persone, potrebbe invece essere a rischio, in misura differente, per tale disturbo: il 14,4% rischio minimo, il 4,6% rischio moderato; una quota pari allo 0,8% dei giocatori (circa 120.000 persone) risulta invece appartenere propriamente al profilo del giocatore patologico”. La diffusione del gioco d’azzardo fra i giovani è fotografato da uno
studio esplorativo condotto nel 2009 (Istituto di fisiologia clinica del
CNR) che evidenzia come l’attitudine al gioco d’azzardo sia molto
diffuso fra i ragazzi: “In generale, in tutta Italia il fenomeno
interessa circa 450.000 studentesse e 720.000 studenti, ovvero il 47,1% dei giovani delle scuole medie superiori”, si legge nell’audizione. Quali dunque le iniziative del Ministero della Salute? È stato
predisposto, d’intesa con AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di
Stati) e con la collaborazione del Dipartimento Politiche Antidroga
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, uno schema di decreto interdirigenziale,
già all’esame della Conferenza Unificata, che contiene linee d’azione
per la prevenzione e per il recupero delle persone affette da GAP.
Aggiunge Balduzzi: “Tra le iniziative avviate dal Governo, comunico che
nell’ambito del disegno di legge recante “Delega al Governo per la
revisione del sistema fiscale” deliberato dal Consiglio dei Ministri in
data 16 aprile 2012, tra le altre materie trattate, è prevista anche la delega per la revisione delle disposizioni in materia di giochi pubblici”. Si punta fra l’altro al contrasto della pubblicità. Spiega il
Ministro della Salute: “Tra i criteri che dovranno essere osservati
nell’esercizio della delega è prevista l’introduzione di specifiche
disposizioni volte a prevenire ovvero a recuperare i fenomeni di
ludopatia, a contrastare forme di pubblicità non conformi alle disposizioni vigenti, nonché ad assicurare una efficace ed effettiva tutela dei minori dai rischi di attrazione verso i giochi con vincite in denaro”.
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