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venerdì 20 gennaio 2012

La Wi-Fi nuoce alla salute?


La risposta breve è: nessuno può dirlo con certezza ma data la soglia di utilizzo di sicurezza sia infinitesimale si può essere ragionevolmente tranquilli. Nel dubbio meglio limitarne l’utilizzo affidandoci al “Principio di cautela” (leggasi: prevenire è meglio che curare).

Gli studi e la posizione ufficiale della maggioranza degli scienziati
L’OMS ha fatto sapere che gli apparati Wireless influenzano l’ambiente e alcune persone particolarmente sensibili all’elettromagnetismo. Data la bassa quantità delle “radiazioni” che questi strumenti generano, è stato calcolato che esser sottoposti ad 1 anno continuato di trasmissioni Wi-Fi corrisponde ad una telefonata di cellulare di 20 minuti.

Essendo il Wi-Fi un protocollo relativamente giovane non esistono studi approfonditi circa le reali conseguenze che l’utilizzo di questo sistema ha sulla salute nel medio e lungo tempo mentre altre analisi, che affermano il contrario, risultano controverse e devono esser verificate. Alcuni studi affermano infatti che l’elettromagnetismo potrebbe causare danni al DNA ma non essendo altri laboratori stati in grado di replicare l’accaduto non sussiste l’accettazione del dato scientifico e quindi non possono esser presi in considerazione dalla comunità scientifica.

Mentre l’Austria ha detto un netto no al Wi-Fi, la Svezia è l’unica nazione al mondo a riconoscere come malattia l’elettro-sensibilità fin dal 2003. In nazioni quali Francia, Gran Bretagna, Canada e Germania il dibattito è sempre più acceso mentre in Italia un timido interesse pare essersi risvegliato, come purtroppo accade, a seguito di una indagine televisiva. Nello specifico l’indagine di Report andata in onda lo scorso Novembre 2011.

Documentari da prendere con le pinze
Il video, dal titolo “Onda Lunga”, si concentra più sui cellulari e non sul Wi-Fi ma determinate considerazioni possono esser facilmente estrapolabili ma assolutamente non paragonabili.

Ricordo però, che già nel 2008 Report ripubblicava un’indagine della BBC (maggio 2007) specifica sul Wi-Fi dove non si arriva ad un responso certo. Tale inchiesta fu aspramente criticata e non dai primi venuti ma da gente quali il The guardian e Bad Science. Quest’ultima ripubblica una lettera della medesima BBC in cui questa ammette la natura controversa del documentario dicendo:
“Sfortunatamente, allo stato dei fatti non vi sono prove lampanti circa l’effetto di una esposizione a lungo termine al Wi-Fi questo è il motivo per cui abbiamo realizzato il programma. [...] Tuttavia questo stesso fatto solleva questioni circa l’opportunità di installare il Wi-Fi nelle classi senza che siano state effettuate ricerche a lungo termine circa i possibili rischi per la salute.”
Vi riporto comunque il documentario, lasciando a voi il giudizio se reputarlo imparziale o meno.

Il Wi-Fi e i cellulari
Il Wi-Fi lavora a frequenze di 2.45 o 5 Ghz. Dato che i cellulari lavorano ad una frequenza, in termini tecnici, di “poco inferiore” molti li reputano uguali in fatto di dannosità tuttavia non è tanto la frequenza a far differenza quanto altri fattori quanto il SAR e l’inquinamento elettromagnetico sugli esseri viventi.

SAR
Il nostro corpo umano è soggetto all’elettromagnetismo. Per cui qualunque fonte elettromagnetica potrebbe, in base alle esposizioni e al tipo, avere effetti più o meno significativi su un organismo vivente. L’assorbimento delle radiazioni genera, detta in maniera spicciola, un aumento della temperatura. Il SAR (in italiano TAS: Tasso d’assorbimento Specifico) calcola proprio questo e mi permetto di elencare alcuni dati massimi raccolti per voi su internet per cui potrebbero non esser corretti:

Emissione massima con tutte le funzioni del dispositivo attive
Walkie-talkie bambini (babyphone): 0.08 W/kg
Bluetooth USB (mouse) 0.0092 W/kg
Bluetooth USB (scambio dati): 0.466 W/kg
Bluetooth auricolare: 0,00319 W/kg
Wi-fi: 0.08 W/kg
iPhone 3G: 1.38 W/kg
iPhone 3GS: 0.79 W/kg
iPhone4: 1.17 W/kg
Sansung Galaxy S II: 0.35 W/kg
Nokia E 72: 1.31 W/kg
Blackberry Bold 9700: 1,36 W/kg
BlackBerry Curve 8900: 1.01 W/kg

Il valore limite raccomandato dall’ICNIRP (Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti) indica come valori massimi di esposizione:

  • 2 W/kg testa e tronco (1.6 Canada)
  • 4 W/kg intero corpo

Elettrosmog
Per i campi ad alta frequenza (da 0,1 MHz a 300 GHz) il limite di esposizione previsto dal DPCM 199/2003 è compreso fra 20 e 60 V/m a seconda della frequenza. Il valore di attenzione e l’obbiettivo di qualità sono invece di soli 6 V/m. […]A titolo di esempio, un cellulare con una potenza tipica di 1 W crea un campo di circa 6 V/m a un metro di distanza e di 60 V/m a 10 cm. [fonte Wikipedia]
Una sorgente Wi-Fi genera un campo di 1 V/m. [nessuna fonte]

Spero di avervi dato un quadro veritiero con materiale, fonti, riferimenti e numeri alla mano che vi tranquillizzino sul Wi-Fi. Vi prego comunque di approfondire l’argomento e suggerirmi correzioni visto che non è proprio il mio campo e potrei aver scritto delle castronerie o aver riportato dati non corretti.

Fonte: Sismi Info - Autore: David Terni - Wasabi

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