Pagine

Visualizzazioni totali

Google Scholar

giovedì 25 agosto 2011

Dodici attivisti del Web stanno cambiando il mondo


Campagne online, crowdsourcing, blog. Ecco come internet contribuisce a raggiungere obiettivi impossibili

Ogni giorno milioni di persone lavorano, instancabilmente, per aiutare chi é nel bisogno. Da qualche tempo queste persone hanno un alleato: internet. E' grazie al web che oggi é possibile organizzare campagne di sensibilizzazione, raccolte di fondi ma anche monitorare le voci di una protesta da ogni parte del mondo e fornire ricostruzioni dei sentimenti di un'intera nazione. La Giornata Mondiale dell'Umanità, che si é tenuta il 19 agosto, ha rappresentato il modo migliore per fornire un parallelo tra il lavoro onstage degli operatori umanitari e quello online di molti attivisti che contribuiscono agli aiuti sfruttando le potenzialità del web. Ecco i 12 che negli ultimi mesi stanno cambiando il mondo grazie ad internet.
Chris Hughes. Il co-fondatore di Facebook ha diretto la campagna online per Obama nel 2008 e ha utilizzato le capacità nella gestione dei social media per fondare Jumo, un network che collega 15.000 aziende no-profit interessate allo sviluppo di progetti umanitari.
Edward Norton, Shauna Robertson, Robert Wolf e Jeffro. Questo team ha fondato Crowdrise, una piattaforma online per la raccolta di fondi che parte dal basso. Le iniziative popolari si trasformano in progetti di cui si fa carico la comunità supportata dal quartetto di celebrità più social che ci sia.
Gary White e Matt Damon. Il duo ha fondato il sito water.org per la sensibilizzazione sull'acqua come bene comune. Gary e Matt hanno lanciato un uso innovativo dei social media: a settembre i fan del sito prenderanno in consegna il loro account Twitter. Responsabilità sociale all'ennesima potenza.
Joe Green e Sean Parker. L'esperienza di un veterano di Napster e Facebook (Sean) unita alle idee del fondatore di Causes (Joe), la più grande piattaforma online per gli attivisti. L'incontro tra i due ha permesso a Causes di integrarsi perfettamente con Facebook e con i milioni di appassionati del social network che strizzano l'occhio alla filantropia.
Matt Flannery. Il creatore di Kiva ha introdotto i principi della microfinanza anche alle masse di internet. Ognuno può fare un prestito per una persona in cerca di aiuto in uno dei 60 paesi in via di sviluppo dove operano aziende no-profit. Finora il sito ha veicolato 235 milioni di dollari in microprestiti in giro per il mondo. Rachel Beckwith. Per il suo nono compleanno Rachel aveva chiesto a parenti ed amici di fare una donazione via web invece che ricevere i soliti regali. La madre aprì una pagina web per aiutare Rachel a raccogliere 300 dollari per i bambini in Africa sprovvisti di acqua potabile. Al giorno del suo compleanno la bambina aveva raccolto 220 dollari, ma la notizia che sconvolse tutto il web fu la morte improvvisa che colpì Rachel, stroncata da un incidente stradale, dopo un mese dal compleanno. Da allora il sito ha raccolto più di 1 milione di dollari utilizzati per aiutare i bambini di tutto il mondo.
Noi. Secondo il Time nel 2006 la persona dell'anno eravamo noi grazie all'avvento del web 2.0. A cinque anni di distanza le Nazioni Unite rimettono al centro la figura dell'utente di internet grazie al lancio di un concorso finalizzato a proporre, in 30 secondi, la propria soluzione per un mondo migliore. Il vincitore del concorso "Citizen Ambassador" diventerà ambasciatore virtuale Onu per due anni con la possibilità di incontrare il segretario generale Ban Ki-moon presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Fonte: La Stampa - Autore: Antonino Caffo

Nessun commento:

Posta un commento