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mercoledì 20 aprile 2011

Il Rwanda prende il Bus: come superare il Digital Divide




Vision 2020: così il presidente Paul Kagame ha chiamato il progetto che porterà il paese nel 21esimo secolo. La ricetta: fibra ottica, computer e Internet bus


Vision 2020 nasce da un processo di consultazione nazionale portato avanti dall’ufficio del presidente tra il 1998 e il ’99 e sfociato nel 2005 in un documento che prevede avanzamenti a breve, medio e lungo termine nei campi di informatica, energia, ambiente, agricoltura, sanità. Per ora il progresso passa attraverso il lavoro di migliaia di persone che da oltre un anno scavano le trincee per depositare i cavi della fibra ottica, che ormai raggiunge l’80 per cento del territorio (il Rwanda è poco più grande del Piemonte). Una delle armi per superare il divario digitale sono gli Internet bus: per ora due, in futuro 4, raggiungono i villaggi più remoti. I bus sono aperti dalle 8 alle 18. All’interno ci sono 20 postazioni, stampante, connessione alla Rete e schermo per proiezioni; i visitatori possono frequentare un corso gratuito. Il Rwanda partecipa anche al progetto OLPC di Nicholas Negroponte: il governo ha deciso di distribuire 100mila laptop nelle scuole. Altro punto di forza di Vision 2020 è il piano energetico che dovrebbe rendere indipendente il paese in tre mosse: sfruttamento degli enormi giacimenti di gas metano sotto il lago Kivu (una centrale è già in funzione); solare (la più grande centrale dell’Africa si trova sulla collina di fronte a Kigali); biogas, con un progetto che renderà autonome le scuole utilizzando quello proveniente dagli scarichi fognari e dagli escrementi degli animali. Grandi ambizioni per un piccolo paese con la più alta densità di popolazione dell’Africa e più della metà degli abitanti con meno di 15 anni. Il futuro è nelle loro mani, anche per scacciare i fantasmi del passato.



Fotografia di Alessandro Rocca e Davide Demichelis

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