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mercoledì 12 gennaio 2011

Obama lancia l'identità digitale Internauti Usa monitorati in rete


Di uno strumento che certifichi la nostra identità sul web si parla da tempo. La notizia adesso è che Barack Obama ha accelerato le procedure per fornirne uno a tutti gli internauti statunitensi. L'idea è quella di una carta d'identità elettronica che consenta ai cittadini americani di navigare e fare le proprie transazioni finanziarie in tutta sicurezza – e di contro essere identificati per quello che si è fatto, su quale sito lo si è fatto, e in quale preciso istante. Per essere più chiari, avere un'unica credenziale con cui leggere la propria mail, comprare qualcosa on line e accedere ai servizi offerti dall'amministrazione pubblica. Il presidente degli Stati Uniti ha affidato il progetto al ministero del Commercio, incassando anche il sostegno di alcuni big del web come Google, PayPal, Symantec e AT&T. Un prototipo della carta d'identità obamiana l'aveva lanciato Gerge W. Bush nel corso del suo secondo mandato. Nel 2004, il presidente repubblicano aveva previsto una smartcard per tutti gli impiegati federali. Un tesserino che permettesse loro l'accesso agli edifici pubblici, collegarsi ai siti governativi e assicurare che solo chi avesse le credenziali per farlo potesse accedere a determinati documenti. La “National Strategy for Trusted Identities in Cyberspace” di Obama è un'ulteriore evoluzione rispetto a tutto questo. Non è solo uno strumento per rendere più immediata e sicura la gestione della macchina governativa da parte dei suoi funzionari. È, a ben vedere, qualcosa che potrebbe ridisegnare la concezione stessa del web, facendo tabularasa dell'anonimato con cui molti oggi scelgono di navigare in internet, o delle molteplici identità che ciascuno può usare per mandare una mail o chattare su un social network ovvero comprare qualcosa su Ebay. Senza contare il fatto che dietro tutto questo potrebbe nascondersi un controllo più serrato sulla nostra vita on line – e quindi sulla nostra vita tout court. È per questo che gli uomini della Casa Bianca insistono a porre l'accento sulla questione della sicurezza, ammettendo anche delle eccezioni. «Sarà sempre possibile lasciare un commento anonimo su un forum o mandare una mail con un account fittizio», ha dichiarato per esempio Howard Schmidt, responsabile della Sicurezza alla Casa Bianca. «Non stiamo parlando di una carta d’identità federale e neppure di un sistema controllato dal governo - ha aggiunto il segretario al Commercio Gary Locke – quello che vogliamo fare è aumentare la sicurezza e la privacy e ridurre, o forse eliminare la necessità di memorizzare dozzine di password, attraverso la creazione e l’uso di un sistema più sicuro di identità digitale». In molti però si chiedono chi gestirà questo sistema, chi avrà accesso alle banche dati su cui verranno memorizzate le operazioni fatte on line e, in altre parole, chi controllerà i controllori.

Fonte: L'Unità - Autore: Giuseppe Rizzo

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