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martedì 4 gennaio 2011

Facebook: carcere per chi crea false identità, negli Usa diventa un reato



Fingere di essere una celebrità su Facebook costerà un anno di carcere. Dal primo gennaio infatti in California fornire false generalità sul social network sarà un reato. La legge, la SB 1411, è stata promossa dal senatore democratico Joe Simitian e punisce con una pena massima di dodici mesi di reclusione o un ammenda di mille dollari chiunque su internet si spacci per un’altra persona traendone profitto o danneggiando il diretto interessato. Le star, dunque, possono tirare un respiro di sollievo. Ma non solo loro. Sempre più spesso, infatti, falsi profili Facebook vengono aperti anche da ex fidanzati in cerca di vendetta o da sconosciuti a caccia di nuove identità. A dispetto delle regole contenute nella “dichiarazione dei diritti e delle responsabilità” che si sottoscrive durante l’iscrizione, del resto, sul social network più famoso e cliccato del mondo, il furto di identità è praticamente incontrollabile e alimentato dai più svariati motivi. Un fenomeno che riguarda non solo gli Stati Uniti, ma anche l’Italia. “Nel nostro Paese succede soprattutto agli sportivi, ai cantanti e ai politici”, ha spiegato al Corriere della Sera Guido Scorza, docente di diritto dell’informatica all’università La Sapienza. L’elenco dei vip nostrani clonati su Facebook è lungo. Si va da Verdone a Jovanotti, da Samuele Bersani a Francesco Renga, passando per Kim Rossi Stuart e Michelle Hunziker. In realtà strumenti per difendersi dalle false identità sul web esistono. “Siamo tutelati dal codice della privacy, con l’articolo 167 in materia di illecito trattamento dei dati personali altrui: le sanzioni possono arrivare a tre anni di carcere – spiega ancora Scorza -. E poi dal codice penale, dall’articolo 494: ‘Chiunque, al fine di procurare a sè o ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona va punito con la reclusione fino a un anno’”.

Fonte: Blitzquotidiano.it

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