Milano 15 settembre 2010 – Ingenui e distratti, gli uomini al PC sono una facile preda di furti e crimini online, più delle donne, la cui prudenza però è messa a dura prova dallo shopping. Anche nella versione virtuale, infatti, la corsa agli acquisti rende il gentil sesso più vulnerabile e propenso a lasciare su Internet i dati della carta di credito, richiamo irresistibile per i criminali informatici. Al contrario, la tendenza ad assumere una falsa identità online accomuna entrambi i generi ed è molto diffusa soprattutto tra gli utenti italiani, che sono anche tra i più lenti a risolvere i problemi legati al cyber crimine.
E’ quanto emerge dal Norton Cybercrime Human Impact Report, una ricerca commissionata da Symantec sui comportamenti online, che ha l’obiettivo di comprendere gli approcci più diffusi alla rete, i rischi e le minacce che gli utenti affrontano e le azioni volte a difendersi dagli attacchi. Il 65% degli intervistati è stato vittima del cyber crime e non sorprende quindi che meno di 1 adulto su 10 si senta sicuro in rete e il 34% ammetta di non sentirsi protetto.
“Il cybercrimine è un fenomeno sempre più diffuso ma, purtroppo, ancora poco conosciuto dagli utenti. I criminali informatici lanciano attacchi su scala globale e fanno parte di vere e proprie organizzazioni, le cui azioni hanno l’obiettivo di sottrarre le informazioni personali e addirittura la nostra identità per ottenere un guadagno. Per proteggersi, ognuno di noi può adottare semplici accorgimenti, come evitare di comunicare dati riservati o finanziari e dotarsi di un software di sicurezza completo e aggiornato”, ha commentato Ida Setti, Consumer Marketing Director, Symantec Italia.
Women do it better
Per i cyber criminali è più semplice adescare un uomo piuttosto che una donna: attratti dal contenuto erotico di una e-mail o da promesse di guadagno facile, gli uomini sono più propensi a condividere informazioni personali in rete. Se però parliamo di shopping online, sono le donne a sottovalutare, più degli uomini, il rischio che comporta lasciare i dati della carta di credito su Internet.
Un dato sorprendente e inaspettato riguarda l’utilizzo di Internet per spettegolare: è emerso infatti che fare gossip online agli uomini piace più che alle donne, che invece si dimostrano più riservate. Inoltre, mentre il 29% degli uomini pubblica in rete foto imbarazzanti degli amici, il 51% delle donne chiede addirittura il permesso prima di taggare sui social network. Gli uomini risultano comunque essere più tecnologici: per difendersi dagli attacchi, il 69% esegue l’aggiornamento del software di sicurezza e il 33% effettua il backup dei dati, mentre le donne, anche dopo aver subito un attacco, preferiscono chiedere aiuto ad amici o familiari, per risolvere il problema.
Italiani popolo di santi, navigatori e … bugiardi online
Mentire online ha un indubbio fascino. Capita spesso di dire qualche innocente bugia con la speranza di trovare l’anima gemella su un social network, oppure rendere accattivante il proprio profilo mentendo sul proprio aspetto fisico, o sulla propria condizione sentimentale. Il 22% dei cinesi, ad esempio, ha ammesso di falsificare l’età e il proprio status economico, mentre gli inglesi sono i più onesti, e solo il 12% ha utilizzato un nome inventato.
E gli italiani? Sono i più bugiardi di tutti, infatti il 41% ha dichiarato di mentire in rete e il 29% ha adottato una falsa identità.
Cybercrime, ma quanto mi costi?
In Italia, l’incidenza della criminalità informatica è alta, infatti il 69% degli utenti ha subito una qualche forma di attacco online. Nonostante la diffusione dei rischi che gli utenti devono affrontare, il tempo necessario per risolvere un problema di cybercrime è al quarto posto tra tutti i paesi studiati. Occorrono infatti circa 36 giorni per debellare una minaccia, che sembrano un’eternità rispetto ai 9 impiegati dagli svedesi. In Europa però c’è chi fa peggio: i più lenti infatti sono i tedeschi, con una media di 58 giorni. Il cyber crimine è dispendioso anche in termini economici: eliminare il danno costa, infatti, a ciascun utente italiano circa 93 euro.
Tutto il mondo non è paese
Gli atteggiamenti nei confronti della criminalità informatica variano da paese a paese: ad esempio in Cina, capitale mondiale del cybercrime che conta più vittime (83%), i virus e i malware sono i più temuti perché colpiscono il 65% degli utenti, al contrario in Brasile se ne sottovaluta il rischio. Anche i comportamenti volti a proteggersi dagli attacchi sono differenti: mentre gli australiani si limitano ad eliminare le mail con allegati sospetti (89%), i tedeschi preferiscono prendere precauzioni più solide, e aggiornano spesso i software di sicurezza (79%); inglesi e francesi temono soprattutto i furti di denaro e controllano spesso l’estratto conto bancario (66%), mentre gli italiani evitano di comunicare dettagli personali (67%).
Nessuna chirurgia al laser può cancellare un tatuaggio digitale
A chi non è mai capitato di essere taggato senza permesso dagli amici in foto imbarazzanti, commentate magari da post altrettanto fastidiosi? L’incubo di essere screditati in rete accomuna la maggior parte degli intervistati, infatti il 45% arriva a pensare che sia impossibile ripristinare completamente la propria reputazione online. I più pessimisti sono i canadesi (57%), mentre gli italiani si collocano in una posizione intermedia (42%). L’ottimismo invece prevale in Cina, dove solo il 26% degli intervistati crede che la reputazione di una persona possa essere messa in pericolo online.
Essere un buon cittadino virtuale
Dallo studio emerge che le regole della netiquette, insieme al rispetto per gli altri utenti, sono ritenute importanti e condivise dalla maggioranza degli intervistati e solo il 2% dichiara di non adottare norme di buon comportamento online. L’80% degli utenti evita di perseguitare e di minacciare altre persone, il 77% ritiene che sia scorretto diffondere lo spam, e il 74% evita di divulgare foto imbarazzanti.
I consigli di Symantec
Per una efficace protezione dagli attacchi informatici, Symantec suggerisce di seguire alcuni consigli:
- Utilizzare una soluzione per la sicurezza Internet che combini antivirus, firewall, rilevamento delle intrusioni e gestione delle vulnerabilità per proteggersi il più possibile dalle minacce a tecnica mista e da altre tipologie di malware.
- Assicurarsi che le password contengano sia lettere sia numeri, modificandole di frequente. Le password non dovrebbero corrispondere a parole presenti nei dizionari.
- Evitare di divulgare informazioni personali o finanziarie a meno che la richiesta non provenga legittimamente da una fonte confermata.
- Diffidare dei programmi che evidenziano inserzioni pubblicitarie all'interno dell'interfaccia utente. Molti programmi spyware tengono traccia di come un utente reagisce alle varie pubblicità, e la loro presenza è indice di potenziali minacce.
- Non consultare, aprire o lanciare in esecuzione alcun allegato di posta elettronica inaspettato e di cui non sia nota la funzione.
Informazioni sull’indagine
L’indagine è stata condotta in 14 paesi (Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Spagna, Svezia, Regno Unito, USA) su un totale di 7066 adulti. Le interviste sono state effettuate tra il 2 e il 22 Febbraio 2010. In tutti i paesi gli intervistati hanno risposto ad un questionario online.
Fonte: Norton Symantec Italia
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