La funzionalità di geotagging connessa alle fotocamere digitali dei cellulari Gps permette di individuare data, ora e collocazione geografica dei nostri scatti pubblicati online. Dando informazioni che magari non vorremmo mai fossero diffuse. Dalla rete i consigli degli esperti per difendersi
Melanie è in vacanza a Roma, Denis ha appena comprato un'auto nuova, mentre per Eleanor "guardare un film con il suo nuovo televisore a schermo ultrapiatto non ha prezzo". Ogni giorno centinaia di migliaia di persone pubblicano su Twitter, social network e blog aggiornamenti sulla loro vita personale. Spesso, come Melanie, Denis ed Eleanor, li corredano di un'immagine mettendo inconsapevolmente a rischio non solo la privacy, ma anche la propria sicurezza.Se il sito PleaseRobMe 1 mette in guardia gli utenti dei social network dal pubblicare informazioni sui propri spostamenti che potrebbero essere usate dai topi d'appartamento, ora gli esperti di Internet mettono in guardia contro un altro tipo di trappola: quanti e quali dati personali possa nascondere tra le pieghe dei suoi pixel una fotografia pubblicata online.Ogni qual volta scattiamo una foto con una camera digitale creiamo un file che, oltre all'immagine, contiene numerosi dati: dal modello di fotocamera utilizzata alla data e all'ora in cui è stata scattata l'immagine. L'insidia però nasce ogni qual volta pubblichiamo online una foto scattata con un cellulare dotato di Gps perché registra automaticamente anche il cosiddetto "geotag" ("l'etichetta geografica"), ossia la latitudine e la longitudine dell'esatto punto di ripresa. Per decodificarlo e visualizzarlo su una mappa di Google, basta usare dei programmi scaricabili
gratuitamente su Internet come Exif Viewer 2 per chi usa Firefox, o Opanda IExif 3per gli utenti di Explorer. Se Facebook non sempre mantiene i geotag delle foto e Flikr sta cercando di dare ai propri iscritti la possibilità di disattivarli o meno, pubblicare foto su altri social network come Twitter, siti di photosharing o blog può invece mettere a disposizione di un vastissimo pubblico di lettori, stalker e ladri inclusi, informazioni che preferiremmo mantenere riservate. "Combinando geotag e testi, si può facilmente scoprire dove la gente viva, che tipo di cose tenga in casa e anche quando sta andando via", avverte Robin Sommer, ricercatore dell'International Computer Science Institute di Berkeley, California. Insieme a Gerard Friedland, coatore di uno studio "Sulle implicazioni del geotagging nella privacy", martedì ha presentato all'annuale congresso Usenix 4 un programma capace di localizzare gli autori dei video girati nei pressi dell'università californiana e pubblicati su YouTube. "Il nostro intento - continua citato dal New York Times - non è mostrare come usarlo, ma rendere le persone consapevoli perché possano imparare a usare i loro apparecchi e impostare le opzioni come vogliono". Larry Pesce e Ben Jackson hanno scelto un approccio più diretto: l'homepage del loro sito ICanStalkU 5 presenta un flusso in tempo reale delle foto "geotaggate" pubblicate su Twitter e contemporaneamente invia una notifica a chi ha scattato e pubblicato le foto. "Le reazioni - commenta Pesce - variano dal "Ti prenderò a pugni" al "Non ne avevo proprio idea"". Ma infine tutti finiscono col visitare la sezione "Help me fix it", "Aiutatemi a mettere a posto le cose".
gratuitamente su Internet come Exif Viewer 2 per chi usa Firefox, o Opanda IExif 3per gli utenti di Explorer. Se Facebook non sempre mantiene i geotag delle foto e Flikr sta cercando di dare ai propri iscritti la possibilità di disattivarli o meno, pubblicare foto su altri social network come Twitter, siti di photosharing o blog può invece mettere a disposizione di un vastissimo pubblico di lettori, stalker e ladri inclusi, informazioni che preferiremmo mantenere riservate. "Combinando geotag e testi, si può facilmente scoprire dove la gente viva, che tipo di cose tenga in casa e anche quando sta andando via", avverte Robin Sommer, ricercatore dell'International Computer Science Institute di Berkeley, California. Insieme a Gerard Friedland, coatore di uno studio "Sulle implicazioni del geotagging nella privacy", martedì ha presentato all'annuale congresso Usenix 4 un programma capace di localizzare gli autori dei video girati nei pressi dell'università californiana e pubblicati su YouTube. "Il nostro intento - continua citato dal New York Times - non è mostrare come usarlo, ma rendere le persone consapevoli perché possano imparare a usare i loro apparecchi e impostare le opzioni come vogliono". Larry Pesce e Ben Jackson hanno scelto un approccio più diretto: l'homepage del loro sito ICanStalkU 5 presenta un flusso in tempo reale delle foto "geotaggate" pubblicate su Twitter e contemporaneamente invia una notifica a chi ha scattato e pubblicato le foto. "Le reazioni - commenta Pesce - variano dal "Ti prenderò a pugni" al "Non ne avevo proprio idea"". Ma infine tutti finiscono col visitare la sezione "Help me fix it", "Aiutatemi a mettere a posto le cose".
I consigli di ICanStalkU: come disattivare i geotag dalle proprie foto...... se avete un iPhone. Vi sono due modi.
Il primo:1. Andate su Impostazioni->Generali 2. Disattivate i Servizi di localizzazione In questo modo il servizio di geotagging verrà disattivato da tutte le applicazioni, compresi i servizi di navigazione
Il secondo:1. Andate su Impostazioni->Generali->Reset 2. Andate su Reset degli avvisi di localizzazione->Reset degli avvisiDa questo momento in poi, ogni volta che userete un'applicazione vi verrà chiesto d'impostare i servizi di localizzazione. Quando userete la fotocamera, selezionate "Nega"...
se avete un BlackBerry1. Andate su Opzioni->Opzioni avanzate->GPS2. Disattivate il "Supporto posizione" e infine salvate le nuove impostazioni
Nessun commento:
Posta un commento