Una ragazza appena diciottenne e due quindicenni gli autori della bravata. Denunciati per atti osceni in luogo pubblico.
Siamo a Ospedaletti, un paesino in provincia di Imperia di quattromila anime (d'inverno) e un po' di turisti (d'estate). Una ragazza appena diciottenne e due ragazzini di quindici anni fanno una bravata: all'interno di una chiesa del paese, per la precisione nella chiesa del Cristo Risorto, hanno ripetuti rapporti sessuali tra loro. La cosa finirebbe qui se i tre non avessero ripreso il tutto con un videofonino e messo il filmato su Facebook. Le voci in paese (e fuori) hanno iniziato a girare e non c'è voluto molto che un bravo carabiniere, dotatosi di falso profilo sul social network, ha chiesto e ottenuto l'amicizia per accedere al filmato. In breve è poi risalito all'idendità dei tre. L'articolo prosegue più in basso. Sono quindi scattate le perquisizioni, i filmati sui telefonini sono stati sequestrati e i tre ragazzi sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico: i due quindicenni alla Procura dei minori di Genova, la diciottenne a quella di Sanremo. La vicenda offre molti spunti di riflessione. Senza la pubblicazione su Facebook i tre ragazzi non avrebbero avuto tutta questa notorietà e avrebbero solo potuto vantarsi con gli amici della loro bravata e magari non sarebbero stati creduti. Invece si sono beccati una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Ma se in chiesa non c'era nessun altro, ha senso questa denuncia?
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