
Una situazione resa ancora più pericolosa dall’enorme successo dei social network, che proprio sull’idea di familiarità e di gruppo sono costruiti, inducendo in tal modo in errore gli utenti e portandoli a mettere in pubblico dati e informazioni che invece, oltre che dalla ristretta rete di contatti cui si crede di parlare, rischiano di diventare preda di quanti non aspettano altro nell’ombra di quell’universo che è diventato il Web.
In questo senso si collocano le conclusioni cui arriva uno studio condotto negli Stati Uniti su 2.000 famiglie che navigano online. I dati indicano, infatti, che ben il 40% degli intervistati è arrivato a pubblicare la propria data di nascita sul Web mentre postava dei messaggi rivolti ad amici e conoscenti, mettendosi a rischio phishing ad esempio.
Ugualmente pericolosa appare l’abitudine osservata in circa il 25% degli utenti-genitori di Facebook, il principale tra i social network, che sono soliti pubblicare sul proprio profilo pubblico le foto dei propri piccoli corredate perfino dai nomi, mettendoli alla mercé di malintenzionati.
E ancora si prosegue con il 7% di quanti includono i dati che riguardano il proprio indirizzo tra le informazioni pubblicate, il che, come qualcuno fa notare, viene spesso accompagnato con la pubblicazione dettagliata dei piani per le vacanze, dando modo a eventuali ladri di avere un’esatta idea su come pianificare al meglio una “visitina” nella casa rimasta vuota.
Comportamenti che si possono ben definire incoscienti e che hanno un costo non indifferente se moltiplicato per i milioni di utenti poco attenti. Gli esperti di sicurezza indicano, infatti, come basterebbero delle piccole e basilari regole per la sicurezza al fine di evitare tantissimi fastidi e un’inutile spesa dovuta alla necessità di ripagare i danni derivanti da simili minacce.
Non appare pertanto errato dire che all’enorme evoluzione che ha visto protagonista il Web in questi ultimi anni non sembra sia corrisposta una parallela, e quanto mai necessaria, evoluzione anche da parte dell’utente, il quale, ovviamente senza voler generalizzare, si trova spesso a usare strumenti molto potenti con lo stesso approccio con cui ci si avvicinava al Web dei primi anni, con rischi e conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, come testimoniano le cifre che si leggono nei vari rapporti sulla cybersicurezza.
Fonte: Oneweb20.it
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