Sullo scandalo della pedofilia che ha coinvolto la Chiesa Cattolica , Luca Barbareschi ha dichiarato: 'Trovo che dal punto di vista della comunicazione la gestione del Vaticano è stata fatta in modo sconsiderato'.
In occasione della odierna Giornata nazionale contro la pedofilia, il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha intrapreso da oggi una forte azione di contrasto al fenomeno, utilizzando più mezzi di comunicazione, dal web alla telefonia, dalla televisione agli incontri nelle scuole. E anche quest’anno la Fondazione Luca Barbareschi Onlus – dalla parte dei bambini ha deciso di realizzare un evento in occasione di questa Giornata, riconosciuta lo scorso anno dal Presidente Giorgio Napolitano e dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Oggi, infatti, nella prestigiosa sede dell’Ara Pacis, ha avuto luogo l’evento che celebrerà il secondo anniversario di quest’importante conquista (il primo di una serie di obiettivi che la Fondazione si è posta nella lotta per la tutela dei diritti dei minori). Un’occasione per sensibilizzare gli adulti su un problema grave a cui non viene dato ancora il giusto rilievo. Per il presidente dell'Autorità garante per la privacy, Francesco Pizzetti, “Bisogna attivare un dialogo con i provider delle telecomunicazioni per cercare strumenti che mettano in grado di individuare il minore al computer in caso di dialogo a rischio con adulti”. “A volte – ha spiegato - i giovani pur conoscendo le tecnologie possono non essere informati dei pericoli, cioè del fatto che l'adulto può entrare in contatto con loro per adescarli”. Luca Barbareschi s’è invece rivolto direttamente alla Chiesa per dire: “Non voglio fare una polemica, ma questo è un fatto: ho chiesto ai cardinali Bagnasco e Bertone di intervenire dal momento che le istituzioni sono rappresentate, e non hanno voluto avere un confronto in un luogo simbolico come l'Ara Pacis, nell'ambito di un'iniziativa voluta dal Sindaco di Roma e da persone che sono cattoliche. Non è un problema di anticlericalismo ma è una questione di chiarezza, trasparenza e confronto, perché se non c’è confronto e trasparenza, non si risolve il problema”. “Trovo - ha spiegato riferendosi allo scandalo della pedofilia scoppiato in seno alla Chiesa Cattolica - che dal punto di vista della comunicazione, la gestione del Vaticano è stata fatta in modo sconsiderato. Le idiozie che ho sentito dire, e lo dico anche da persona legata al mondo ebraico, di complotti da parte della comunità ebraica, sono cose che neanche un imbecille avrebbe potuto pensare'. Il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato al Convegno ha sottolineato che “Gli aguzzini sono quasi sempre persone di cui i bambini si fidano ciecamente: familiari molto prossimi, ambiente scolastico e, purtroppo anche elementi della chiesa”. 'La vostra odierna iniziativa contribuisce lodevolmente a mantenere sempre viva l'attenzione su questi temi, il cui approfondimento è un diritto per tutti i cittadini'. Questo il messaggio inviato dal presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini. “Desidero esprimere il mio apprezzamento - recita il messaggio di Fini - per la costante e lodevole attività che la Fondazione svolge a difesa dell'infanzia contro i fenomeni di violenza e di sfruttamento'.
Mentre il presidente del Senato, Renato Schifani, nel suo messaggio ha commentato: “La condizione di impotenza dei bambini totalmente indifesi e privi di strumenti di reazione necessita di tempestive azioni collettive rivolte alla difesa della loro integrità”. “Sono certo – ha precisato Schifani - che questo tipo di iniziative possano svolgere un ruolo fondamentale per la prevenzione e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica rispetto a uno dei crimini più odiosi dell'umanità”.
Da un’indagine svolta da SWG per il Moige nell’aprile 2010 tra genitori con figli di età compresa tra i 5 e i 15 anni, è emersa la preoccupazione dei genitori per il fenomeno e la consapevolezza della necessità di aver bisogno di maggiori informazioni e strumenti per poter affrontare, con la dovuta competenza, l’argomento con i figli.
Secondo l’indagine, la pedofilia, dopo la droga, risulta essere la principale fonte di preoccupazione per i genitori, tanto che il 72% dei genitori ne ha parlato con i propri figli - una preoccupazione che al Centro Italia raggiunge il 76% dei genitori, al Nord/Ovest e al Sud e nelle Isole il 75% dei genitori e al Nord/Est raggiunge più di 6 genitori su 10 - e su tutto il territorio il 90% dei genitori ha fornito consigli ai figli, primo tra tutti, non dare confidenza a estranei (71% il dato medio, al Centro la percentuale è dell’84%, al Nord/Ovest del 71%, al Nord/Est del 69% e al Sud e nelle Isole del 66%), chiedere immediatamente aiuto (60% il dato medio nazionale, al Centro la percentuale è del 58%, al Nord/Ovest del 64%, al Nord/Est del 59% e al Sud e nelle Isole del 59%) e non rivelare informazioni private come e-mail o numero di telefono (60% dato medio nazionale, al Centro la percentuale è del 53%, al Nord/Ovest del 65%, al Nord/Est del 55% e al Sud e nelle Isole del 61%) e allontanarsi da situazioni in cui ci si sente a disagio (47% il dato medio nazionale, al Centro la percentuale è del 29%, al Nord/Ovest del 52%, al Nord/Est del 48% e al Sud e nelle Isole del 49%).
Secondo il 60% dei genitori (dato medio nazionale) figli risultano essere poco informati sui rischi legati alla pedofilia, una percezione che si mantiene stabile nel Nord/Est con 6 genitori su 10, si alza al Nord/Ovest con il 62% dei genitori e al Centro arrivando al 66%, mentre sfiora il 60% al Sud e nelle Isole. L’indagine ha nuovamente evidenziato la scarsa conoscenza dei rischi legati ai nuovi mezzi di comunicazione: 1 genitore su 3 (36%), infatti, non conosce il fenomeno dell’adescamento tramite cellulare, pratica purtroppo ormai frequente tra i pedofili, un dato che sale al 40% nel Centro-Italia e al 41% al Nord/Ovest, mentre al Nord/Est e nelle regioni meridonali si attesta rispettivamente al 34% e al 31%. Se sul territorio nazionale più di 7 genitori su 10 (76%, percentuale che arriva all’81% nel Nord/Est, all’80% nel Nord/Ovest, al 73% nelle regioni centrali e si attesta al 70% al Sud e nelle Isole) vedono in Internet la prima fonte di rischio per l’adescamento dei minori, ricordiamo che in una recente indagine del Moige sulla conoscenza del web, meno di 2 genitori su 10 hanno dichiarato di affiancare i propri figli durante la navigazione e 4 genitori su 10 (41%) non hanno dotato il pc domestico di un sistema di sicurezza con filtri di controllo parentale, strumento che consente di verificare e monitorare l’accesso a siti e pagine non adeguate ai minori. Per cercare di supportare le famiglie e contrastare e prevenire così la pedofilia, il Moige intraprende una vera e propria attività a mosaico. Molteplici, infatti, le iniziative previste che si svilupperanno su una piattaforma di multimedialità: un sms solidale, uno spot televisivo e radiofonico, un sito web ed un numero verde dedicati e una campagna itinerante nelle scuole su tutto il territorio nazionale.
Lo spot televisivo e radiofonico da oggi al 25 maggio sarà trasmesso sui maggiori circuiti televisivi e radiofonici. A giugno, inoltre, sarà trasmesso nelle sale cinematografiche del circuito Anem, grazie alla collaborazione dell’agenzia Opus Proclama.
Obiettivo dello spot, scaricabile dal sito, è promuovere tra i genitori e i ragazzi stessi una maggiore consapevolezza del problema pedofilia online, informandoli sui rischi legati ai social network.
Contestualmente allo spot televisivo, da oggi è attivo un sms solidale al numero 45507 che fino al 25 maggio coinvolgerà i gestori di telefonia mobile H3G, Wind, Tim, Vodafone e il servizio di telefonia fissa di Telecom Italia e che ha come obiettivo una raccolta fondi per supportare e incrementare le iniziative del Moige per il contrasto alla pedofilia.
Segue questo ventaglio di azioni anche la campagna itinerante “Missione: Infanzia sicura”, che sta coinvolgendo migliaia di alunni da nord a sud d’Italia con incontri formativi per genitori, docenti e ragazzi.
Oltre alle scuole, il progetto prevede anche il numero verde antipedofilia 800.93.33.77, a cui risponderanno gli psicologi del Moige nei giorni di martedì, giovedì e venerdì dalle ore 09.30 alle ore 12.30, e il sito internet prevenzionepedofilia.it.
Oggi, infatti, nella prestigiosa sede dell’Ara Pacis, ha avuto luogo l’evento che celebrerà il secondo anniversario di quest’importante conquista (il primo di una serie di obiettivi che la Fondazione si è posta nella lotta per la tutela dei diritti dei minori). Un’occasione per sensibilizzare gli adulti su un problema grave a cui non viene dato ancora il giusto rilievo. Per il presidente dell'Autorità garante per la privacy, Francesco Pizzetti, “Bisogna attivare un dialogo con i provider delle telecomunicazioni per cercare strumenti che mettano in grado di individuare il minore al computer in caso di dialogo a rischio con adulti”. “A volte – ha spiegato - i giovani pur conoscendo le tecnologie possono non essere informati dei pericoli, cioè del fatto che l'adulto può entrare in contatto con loro per adescarli”. Luca Barbareschi s’è invece rivolto direttamente alla Chiesa per dire: “Non voglio fare una polemica, ma questo è un fatto: ho chiesto ai cardinali Bagnasco e Bertone di intervenire dal momento che le istituzioni sono rappresentate, e non hanno voluto avere un confronto in un luogo simbolico come l'Ara Pacis, nell'ambito di un'iniziativa voluta dal Sindaco di Roma e da persone che sono cattoliche. Non è un problema di anticlericalismo ma è una questione di chiarezza, trasparenza e confronto, perché se non c’è confronto e trasparenza, non si risolve il problema”. “Trovo - ha spiegato riferendosi allo scandalo della pedofilia scoppiato in seno alla Chiesa Cattolica - che dal punto di vista della comunicazione, la gestione del Vaticano è stata fatta in modo sconsiderato. Le idiozie che ho sentito dire, e lo dico anche da persona legata al mondo ebraico, di complotti da parte della comunità ebraica, sono cose che neanche un imbecille avrebbe potuto pensare'. Il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato al Convegno ha sottolineato che “Gli aguzzini sono quasi sempre persone di cui i bambini si fidano ciecamente: familiari molto prossimi, ambiente scolastico e, purtroppo anche elementi della chiesa”. 'La vostra odierna iniziativa contribuisce lodevolmente a mantenere sempre viva l'attenzione su questi temi, il cui approfondimento è un diritto per tutti i cittadini'. Questo il messaggio inviato dal presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini. “Desidero esprimere il mio apprezzamento - recita il messaggio di Fini - per la costante e lodevole attività che la Fondazione svolge a difesa dell'infanzia contro i fenomeni di violenza e di sfruttamento'.
Mentre il presidente del Senato, Renato Schifani, nel suo messaggio ha commentato: “La condizione di impotenza dei bambini totalmente indifesi e privi di strumenti di reazione necessita di tempestive azioni collettive rivolte alla difesa della loro integrità”. “Sono certo – ha precisato Schifani - che questo tipo di iniziative possano svolgere un ruolo fondamentale per la prevenzione e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica rispetto a uno dei crimini più odiosi dell'umanità”.
Da un’indagine svolta da SWG per il Moige nell’aprile 2010 tra genitori con figli di età compresa tra i 5 e i 15 anni, è emersa la preoccupazione dei genitori per il fenomeno e la consapevolezza della necessità di aver bisogno di maggiori informazioni e strumenti per poter affrontare, con la dovuta competenza, l’argomento con i figli.
Secondo l’indagine, la pedofilia, dopo la droga, risulta essere la principale fonte di preoccupazione per i genitori, tanto che il 72% dei genitori ne ha parlato con i propri figli - una preoccupazione che al Centro Italia raggiunge il 76% dei genitori, al Nord/Ovest e al Sud e nelle Isole il 75% dei genitori e al Nord/Est raggiunge più di 6 genitori su 10 - e su tutto il territorio il 90% dei genitori ha fornito consigli ai figli, primo tra tutti, non dare confidenza a estranei (71% il dato medio, al Centro la percentuale è dell’84%, al Nord/Ovest del 71%, al Nord/Est del 69% e al Sud e nelle Isole del 66%), chiedere immediatamente aiuto (60% il dato medio nazionale, al Centro la percentuale è del 58%, al Nord/Ovest del 64%, al Nord/Est del 59% e al Sud e nelle Isole del 59%) e non rivelare informazioni private come e-mail o numero di telefono (60% dato medio nazionale, al Centro la percentuale è del 53%, al Nord/Ovest del 65%, al Nord/Est del 55% e al Sud e nelle Isole del 61%) e allontanarsi da situazioni in cui ci si sente a disagio (47% il dato medio nazionale, al Centro la percentuale è del 29%, al Nord/Ovest del 52%, al Nord/Est del 48% e al Sud e nelle Isole del 49%).
Secondo il 60% dei genitori (dato medio nazionale) figli risultano essere poco informati sui rischi legati alla pedofilia, una percezione che si mantiene stabile nel Nord/Est con 6 genitori su 10, si alza al Nord/Ovest con il 62% dei genitori e al Centro arrivando al 66%, mentre sfiora il 60% al Sud e nelle Isole. L’indagine ha nuovamente evidenziato la scarsa conoscenza dei rischi legati ai nuovi mezzi di comunicazione: 1 genitore su 3 (36%), infatti, non conosce il fenomeno dell’adescamento tramite cellulare, pratica purtroppo ormai frequente tra i pedofili, un dato che sale al 40% nel Centro-Italia e al 41% al Nord/Ovest, mentre al Nord/Est e nelle regioni meridonali si attesta rispettivamente al 34% e al 31%. Se sul territorio nazionale più di 7 genitori su 10 (76%, percentuale che arriva all’81% nel Nord/Est, all’80% nel Nord/Ovest, al 73% nelle regioni centrali e si attesta al 70% al Sud e nelle Isole) vedono in Internet la prima fonte di rischio per l’adescamento dei minori, ricordiamo che in una recente indagine del Moige sulla conoscenza del web, meno di 2 genitori su 10 hanno dichiarato di affiancare i propri figli durante la navigazione e 4 genitori su 10 (41%) non hanno dotato il pc domestico di un sistema di sicurezza con filtri di controllo parentale, strumento che consente di verificare e monitorare l’accesso a siti e pagine non adeguate ai minori. Per cercare di supportare le famiglie e contrastare e prevenire così la pedofilia, il Moige intraprende una vera e propria attività a mosaico. Molteplici, infatti, le iniziative previste che si svilupperanno su una piattaforma di multimedialità: un sms solidale, uno spot televisivo e radiofonico, un sito web ed un numero verde dedicati e una campagna itinerante nelle scuole su tutto il territorio nazionale.
Lo spot televisivo e radiofonico da oggi al 25 maggio sarà trasmesso sui maggiori circuiti televisivi e radiofonici. A giugno, inoltre, sarà trasmesso nelle sale cinematografiche del circuito Anem, grazie alla collaborazione dell’agenzia Opus Proclama.
Obiettivo dello spot, scaricabile dal sito, è promuovere tra i genitori e i ragazzi stessi una maggiore consapevolezza del problema pedofilia online, informandoli sui rischi legati ai social network.
Contestualmente allo spot televisivo, da oggi è attivo un sms solidale al numero 45507 che fino al 25 maggio coinvolgerà i gestori di telefonia mobile H3G, Wind, Tim, Vodafone e il servizio di telefonia fissa di Telecom Italia e che ha come obiettivo una raccolta fondi per supportare e incrementare le iniziative del Moige per il contrasto alla pedofilia.
Segue questo ventaglio di azioni anche la campagna itinerante “Missione: Infanzia sicura”, che sta coinvolgendo migliaia di alunni da nord a sud d’Italia con incontri formativi per genitori, docenti e ragazzi.
Oltre alle scuole, il progetto prevede anche il numero verde antipedofilia 800.93.33.77, a cui risponderanno gli psicologi del Moige nei giorni di martedì, giovedì e venerdì dalle ore 09.30 alle ore 12.30, e il sito internet prevenzionepedofilia.it.
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