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martedì 16 marzo 2010

Grande Fratello" in classe, alunni puniti


Sette ragazzini della media Durazzo filmano compagni e prof: "Sospendeteli"

Scoperti a fotografare e filmare con i telefonini i compagni di classe, con ogni probabilità anche i professori durante le lezioni e le interrogazioni. Accusati di avere in qualche modo «trafugato» le immagini fuori dalla scuola. Scaricate su Facebook e Youtube, secondo alcuni genitori. Per sette ragazzini della scuola media Durazzo di Quinto sono scattati i provvedimenti disciplinari: «Da uno a cinque giorni di sospensione», precisa il preside, Santo Deldio. «Così come prevede il regolamento d´istituto».L´episodio, accaduto una settimana fa nell´istituto di via Antica Romana di Quinto, coinvolgerebbe alunni di diverse classi, tra cui una terza media. In questi giorni il preside ha dato mandato ai suoi professori di indagare sulla vicenda, per individuare tutti gli autori. E contemporaneamente ha convocato i vari consigli di classe in modo da impartire le severe "condanne". Per alcuni alunni le sospensioni sono già state deliberate. «Ma attendo che gli accertamenti siano completati, per poi rendere noti i provvedimenti tutti insieme», sottolinea Deldio. Ci sono ancora alcuni aspetti della vicenda da chiarire. Il preside, anche se mantiene un comprensibile riserbo soprattutto perché i soggetti in questione sono tutti minori, non nega l´episodio. Anzi. «La mia è una scuola seria e virtuosa, mi dispiacerebbe che fosse giudicata diversamente. Per questo motivo vogliamo che i ragazzi si adeguino ai regolamenti».Ma cosa è davvero successo alla Durazzo? Stando a quanto raccontato alle famiglie, diversi compagni avrebbero ripreso delle scene in classe. Non è svelato, però, quale sia il contenuto dei video amatoriali: semplici scene di vita scolastica, oppure fotogrammi imbarazzanti. «Abbiamo un segreto istruttorio», ripete il preside. Pare che le immagini, comunque, siano finite su Facebook, il popolare social network, ed anche su Youtube: volti e particolari di ragazzini tra gli 11 ed i 14 anni sarebbero finiti in siti accessibili a chiunque. Circostanza seccamente smentita da Deldio: «A me non risulta che siano andati in internet e non mi interessa neppure. Rientra invece nelle mie competenze far rispettare il regolamento scolastico: a scuola è vietato usare i telefonini cellulari, sono proibite le riprese video e gli scatti fotografici, con qualunque strumento. Pena, la sospensione». Il gioco tra gli alunni pare fosse cominciato da tempo. Ma una professoressa entrando in aula ha sentito un "clic" e notato il flash di un telefonino. Da qui la segnalazione alla presidenza e la successiva indagine. «Non penso che sia l´unico caso genovese - sostiene il preside (è anche presidente dei 200 capi d´istituto della Liguria che fanno capo all´Associazione Nazionale Presidi) - ma se tutti i miei colleghi facessero come me, forse staremmo un po´ meglio». La storia ed i conseguenti, pesanti provvedimenti disciplinari, sono destinati a far discutere a lungo. A maggior ragione alla luce delle nuove disposizioni del Decreto-Gelmini, che possono portare al 5 in condotta per gli alunni responsabili e alla loro bocciatura.

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