La pigrizia degli utenti è pressoché invincibile anche quando mette a rischio la loro stessa sicurezza; qualora di ciò servisse una prova, Trusteer ha provveduto a fornirla pubblicando i risultati della sua ultima ricerca. Secondo le indagini della società il 73% di chi possiede un conto online riutilizza le credenziali di accesso alla banca per almeno un altro sito; è pertanto quasi inutile che le banche si impegnino a fondo per proteggere le connessioni dei propri clienti quando sono essi stessi a riciclare username e password su servizi che non offrono lo stesso grado di sicurezza. Una banca che voglia mettere al sicuro i propri clienti dalla loro stessa stupidità non deve permettere loro di scegliersi le credenziali ma, purtroppo, questo non accade sempre. Avvengono in questo modo i furti d'identità: da un sito poco sicuro vengono sottratti nomi utenti e password che saranno poi usati per tentare di accedere a un conto online. "Usare credenziali rubate resta il modo più semplice, per i criminali, di oltrepassare le misure di sicurezza implementate dalle banche" ha commentato Amit Klein, Chief Technology Office di Trusteer, che ha poi concluso: "I risultati sono davvero sorprendenti e rivelano che gli utenti non sono consapevoli di - o scelgono di ignorare - le implicazioni di sicurezza del riutilizzo delle credenziali bancarie su diversi siti".
Secondo l' agenzia dell’Unione Europea che si occupa della sicurezza nella grande Rete, la repentina diffusione del Web 2.0 porta con sé alcuni rischi e incognite per gli utenti. Per combattere questi rischi, è stato stilato un elenco di “17 regole d’oro” da seguire, raccolte all’interno del report Online as soon as IT happens.
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