Pagine

Visualizzazioni totali

Google Scholar

lunedì 22 febbraio 2010

Facebook e i gruppi con contenuti immorali che incitano a violenza e odio: la situazione odierna


Vari quotidiani e alcuni TG in questo fine settimana si sono occupati di un gruppo creato su Facebook a dir poco osceno, squallido, violento e assurdo dal titolo "Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down". Solo trascriverlo mi fà rabbrividire...ora qualsiasi possa essere stato il motivo, la strategia, l'idea che ha portato a creare un gruppo del genere quello che spaventa è il numero di iscritti, oltre 1300 ieri sera (per fortuna mentre sto scrivendo questo post il GRUPPO E' STATO CHIUSO). Mi sono dunque chiesto se ciò non possa accadere per una vulnerabilità di FB per cui chi gestisce determinate applicazioni si è trovato automaticamente catapultato in questo gruppo, oltre il 50% degli iscritti probabilmente lo ha fatto solo per postare commenti negativi al riguardo, involontariamente facendo il gioco dei gestori del gruppo. Senza considerare che il gruppo potrebbe essere nato con un nome e raggiunto un certo numero d'iscritti aver mutato denominazione e contenuti.... Credo che chi indaga sull'accaduto debba porsi questa domanda in quanto è molto importante lavorare sulla prevenzione. In questo momento lo strumento che noi utenti di Facebook abbiamo per bloccare il nascere di questi gruppi è segnalarlo a Facebook mediante l'apposito tasto presente sul gruppo scegliendo l'opzione corretta (in questo caso ad esempio gruppo che incita alla violenza). La Polizia Postale italiana preposta a vigilare sul Web, in questo caso ha difficoltà a muoversi in quanto non sono disponibili strumenti legislativi tali da poter intervenire in tempi brevi. La sede di Facebook è a Palo Alto in California, e per poter intervenire su questioni relative a servizi presenti sul web che riguardano aziende con sede all'estero occorre una procedura detta rogatoria internazionale, che purtroppo implica una tempistica non proprio rapida. Nello specifico sembrava impossibile riuscire ad oscurare questo gruppo in tempi brevissimi, debbo dire che probabilmente con l'intervento diretto da parte degli uffici ministeriali preposti, si è raggiunti al risultato di chiuderlo stamane.
Oggi se da un lato c'è chi vuole leggi severe specificatamente studiate per il web, dall'altra parte c'è chi vuole il mantenimento della libertà d'espressione sulla rete affermando che le leggi che esistono nel mondo reale è sufficente utilizzarle anche per il mondo virtuale. Personalmente ritengo che anche in questo caso sia giusta una via di mezzo. Concordo con chi vuole mantenere la propria privacy e la libertà di esprimersi ma ritengo che si debba intervenire da un punto di vista legislativo sulle questioni importanti come questa cercando di agevolare l'operato delle nostre sentinelle del web. Così come esiste un decreto emanato nel gennaio 2007 che prevede l'oscuramento dell'accesso ai siti di natura pedopornografica entro al massimo 6 ore dalla comunicazione da parte del fornitore di connettività, credo debba essere fornito uno strumento analogo che possa consentire di intervenire con rapidità. Facebook ormai oggi è il Social Network che và per la maggiore e dunque lo Stato italiano deve muoversi direttamente con i suoi amministratori e deve trovare il modo di poter avere un canale diretto privilegiato con un ufficio legale centralizzato appositamente preposto a tale scopo.
Al riguardo è intervenuto direttamente il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna "L'istigazione a delinquere, ovunque questa avvenga e in qualunque forma, è un reato e, di conseguenza, verrà certamente perseguito dalla Magistratura. I responsabili stiano certi che saranno individuati e denunciati, che la Polizia postale sta facendo il massimo per togliere di mezzo questo gruppo". Non è da escludere che la chiusura del gruppo sia avvenuta sotto la pressione combinata del web e di questo pronunciamento tempestivo.
Facebook come la rete oggi sono strumenti potentissimi che se gestiti nel modo sbagliato, possono diventare il luogo di condivisione delle peggiori aberrazioni.
I Troll: nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, social network, mailing list, chatroom o nei commenti dei blog - è detto un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati. Raggiungono il loro scopo quando i media e gli utenti sulla rete parlano di loro. Publicizzando ed enfatizzando come è stato fatto purtroppo facciamo il gioco di queste persone il cui scopo principale è quello di rendere agli occhi dei più Facebook quale MINACCIA e non una reale OPPORTUNITA'. A tale riguardo vi rimando al meccanismo che i TROLL adottano per fare abboccare in primis i giornalisti per raggiungere questo obiettivo (vedi: post de Il Nichilista ).
Strumenti utili per il popolo di FACEBOOK: quello che noi Netizen oggi possiamo fare è semplicemente mandare la segnalazione a Facebook come immagino sia stato regolarmente fatto. Eviterei di iscrivermi o diventare FAN di appositi gruppi che vengono creati contro un gruppo del genere anche perché non hanno molto senso visto che nel breve il gruppo è destinato chiaramente ad essere chiuso. Su Facebook stanno crescendo alcuni gruppi che vedo molto positivamente dal punto di vista preventivo che possono garantire informazione corretta e tutela di coloro che utilizzando lo struemento Facebook. Se Facebook desse la possibilità di CERTIFICARE alcuni di questi gruppi, probabilmente si potrebbe avere una risposta più efficace e rapida nella lotta agli utenti e ai gruppi a contenuto palesemente immorale.
Vi segnalo alcuni di questi ai quali consiglio di iscrivervi:
GRUPPO PROTEZIONE ACCOUNT: La pagine del nostro account sul social network è una fonte di informazioni su noi e sulla nostra vita, che va protetta per evitare l'abuso di tali informazioni da chi ne entra in possesso. Sinora debbo dire per quel che mi riguarda sta lavorando molto bene.
GRUPPO TUTELA AMICI: muoversi con questo gruppo è sicuramente servito a sensibilizzare maggiormente le istituzioni per farle intervenire in tempi rapidi. Consiglio di iscrivervi in quanto permette di fare gruppo, è una sorta di "Tutela dei Consumatori" virtuale.
GRUPPO FACEBOOK INSIDE: per avere sempre info aggiornate su come usare bene le risorse presenti sul web
Per proteggervi poi da pagine/gruppi che violano la vostra privacy, e soprattutto Gruppo CHECKBLACKLIST. E' possibila lanciare mediante il pulsante "Vai all'applicazione" un software gestito da questo gruppo che consente di verificare l'eventuale iscrizione a determinati gruppi a rischio nonché la presenza di applicazioni a rischio privacy.
Internet e Facebook sono due grandi risorse, gestiamole in modo sano, legale e consapevole! La rete e i suoi contenuti, ricordiamocelo, siamo noi. Il tam tam positivo è quanto di meglio possa esserci per fermare tutto ciò che di negativo troviamo. Dal punto di vista della PREVENZIONE il consiglio è di iniziare a fare una sorta di EDUCAZIONE CIVICA della RETE già a partire dai primi anni della scuola primaria. E ricordiamocelo: urlare affermazioni che istigano all'odio e alla violenza su una pubblica piazza dove c'è un gruppo di persone è una cosa, scriverle su una bacheca potenzialmente raggiungibile da oltre 300 milioni di persone nel mondo (oltre 20 in Italia) è un'altra cosa.

3 commenti:

  1. è vero che facebook è un sito libero ma ci sono dei limiti e in alcuni casi bisogna sorvegliare e bloccare certe vergogne d'altra parte è visitato da milioni e milioni di persone e bisogna portare rispetto per le persone che invece usano il sito per trasmettere cose intelligenti

    RispondiElimina
  2. Coloro che possono sorvegliare al meglio ciò che accade sulla rete e su FB nello specifico siamo noi ke lo utilizziamo frequentemente.Come interveniamo nella vita reale nel caso vediamo qualcosa di sbagliato con gli organi competenti, la stessa cosa dobbiamo fare sulla rete con gli strumenti che ci vengono messi a disposizione (segnalazione a chi gestisce il Social Network, comunicazione alla Polizia Postale, inserimento in un gruppo di tutela del network come può essere Protezione Account o Tutela Amici).

    RispondiElimina