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mercoledì 23 settembre 2009

Sì del Garante all’introduzione di telecamere esterne alla scuola


Ma con diversi paletti, ad iniziare dal consenso solo per riprendere le mura esterne e la loro accensione ad istituti chiusi. Le immagini, che non inquadrano i dettagli dei volti delle persone e sono segnalate da appositi cartelli, verranno conservate in un server e cancellate dopo 72 ore. L’assenso è arrivato dopo la richiesta di un istituto di Verona che opera all’interno del progetto "Scuole sicure": l'obiettivo è tutelare la sicurezza del patrimonio scolastico e dissuadere i protagonisti dal praticare atti di vandalismo e teppismo.

I dubbi di qualche tempo fa, conseguenti alla proposta del ministro Gelmini di arginare il bullismo imperante negli istituti attraverso l’uso delle nuove tecnologie a partire delle telecamere, si è trasformato in un consenso applicato ad una realtà scolastica reale. Dopo le ferme resistenze degli ultimi mesi (l’utilizzo delle telecamere deve essere previsto “solo in casi di stretta indispensabilità, come il protrarsi di atti vandalici)” il Garante privacy ha infatti dato il via libera alla proposta di adottare un impianto di videosorveglianza in un istituto scolastico di Verona: a convincere Pizzetti è stata evidentemente la bontà del progetto, denominato "Scuole sicure", messo a punto dalla provincia della città veneta con l'obiettivo di tutelare la sicurezza del patrimonio scolastico e di dissuadere i giovani protagonisti dal praticare atti di vandalismo e teppismo. Così anche il garante si è convinto che nelle scuole le telecamere possono rappresentare uno strumento di prevenzione e deterrenza. Al punto che trattandosi di un progetto che riguarda anche altre scuole della provincia, l'Autorità ha spiegato che “qualora le caratteristiche dei sistemi di videosorveglianza da installare corrispondano a quelle autorizzate, non sarà necessario richiedere una ulteriore verifica preliminare”. La sua attuazione rimane tuttavia condizionata ad una serie di circostanze molto specifiche: il sistema di controllo deve innanzitutto riprendere solo le mura esterne ed essere attivo esclusivamente quando gli istituti sono chiusi. Da un punto di vista tecnico l'impianto realizzato nella città di Giulietta e Romeo prevede l'installazione di sei telecamere in aree perimetrali esterne. Le telecamere, che non inquadrano dettagli dei volti delle persone, sono segnalate da appositi cartelli, posizionati nelle vicinanze dei luoghi ripresi ed entrano in funzione solo in orari in cui le strutture scolastiche non sono presidiate da personale in servizio, dalle 22.30 alle 6.30. Le immagini, non visualizzate in tempo reale, vengono conservate in un server e cancellate dopo 72 ore. In caso di segnalazione di furti, atti di vandalismo o danneggiamenti le immagini vengono messe a disposizione di polizia e autorità giudiziaria. Ed è altrettanto lungo l’elenco di limitazioni imposto dal garante, al fine di assicurare maggiori garanzie per studenti, docenti e personale scolastico, qualora si voglia sperimentare questo tipo di attività: prima di tutto è fondamentale, ha spiegato Pizzetti rispondendo all’istituto, che vi sia una “limitazione dell'angolo di ripresa delle telecamere ai soli muri perimetrali dell'edificio, con esclusione delle aree esterne circostanti; visualizzazione delle immagini consentita solo a polizia e autorità giudiziaria; definizione, in accordo con il dirigente scolastico, degli orari di funzionamento delle telecamere in caso di attività all'interno della scuola che potrebbero iniziare e concludersi in coincidenza con l'orario di attivazione delle telecamere; adozione di misure che rendano visibili i cartelli anche di notte”. Limitazioni importanti che tuttavia non riducono più di tanto la portata dell’assenso.

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