Un numero crescente di adolescenti britannici si scambiano sui cellulari immagini sessualmente esplicite che li ritraggono, come riferiscono la polizia e un'associazione di settore. La pratica, nota come "sexting", comporta anche la diffusione di immagini intime di bambini - all'insaputa dei minori - su siti web utilizzati dai pedofili, secondo Child Exploitation and Online Protection Centre (Ceop), agenzia britannica legata alla polizia. "Riceviamo un numero crescente di notizie dal pubblico, come bambini e genitori, preoccupati per questo genere di comportamento", dice Helen Penn, a capo del settore educazione del Ceop.
"Abbiamo assistito a un aumento del numero di ragazzi che producono proprie immagini sessuali, e di conseguenza vediamo la normale esplorazione sessuale dei ragazzi trasformata in una proprietà pubblica", ha detto Penn a Reuters. Penn spiega che i miglioramenti nella tecnologia cellulare, inclusi il bluetooth e la possibilità di inviare una foto o un video su Internet cliccando un bottone, stanno favorendo la diffusione della pratica con conseguenze imprevedibili."Se una relazione finisce o qualcuno trova quel telefono, allora l'immagine potrebbe finire su un sito, un sito di social network come Facebook, o potrebbe persino finire nelle mani sbagliate, come è accaduto, e finire su un network pedofilo".
Un sondaggio su 2.000 giovani pubblicato oggi dall'associazione Beatbullying mostra che oltre un terzo dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni ha ricevuto un messaggio o un e-mail a contenuto sessualmente esplicito, e che il 70% di loro conosce la persona che l'ha mandato.
Emma-Jane Cross, a capo di Beatbullying, sottolinea l'importanza che genitori e scuole capiscano che il fenomeno è in aumento, com'è ben documentato negli Stati Uniti e in Australia ma non altrettanto, per esempio, in Gran Bretagna
"Abbiamo assistito a un aumento del numero di ragazzi che producono proprie immagini sessuali, e di conseguenza vediamo la normale esplorazione sessuale dei ragazzi trasformata in una proprietà pubblica", ha detto Penn a Reuters. Penn spiega che i miglioramenti nella tecnologia cellulare, inclusi il bluetooth e la possibilità di inviare una foto o un video su Internet cliccando un bottone, stanno favorendo la diffusione della pratica con conseguenze imprevedibili."Se una relazione finisce o qualcuno trova quel telefono, allora l'immagine potrebbe finire su un sito, un sito di social network come Facebook, o potrebbe persino finire nelle mani sbagliate, come è accaduto, e finire su un network pedofilo".
Un sondaggio su 2.000 giovani pubblicato oggi dall'associazione Beatbullying mostra che oltre un terzo dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni ha ricevuto un messaggio o un e-mail a contenuto sessualmente esplicito, e che il 70% di loro conosce la persona che l'ha mandato.
Emma-Jane Cross, a capo di Beatbullying, sottolinea l'importanza che genitori e scuole capiscano che il fenomeno è in aumento, com'è ben documentato negli Stati Uniti e in Australia ma non altrettanto, per esempio, in Gran Bretagna
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