Si allunga la durata della validità dei diritti d'autore, ovvero periodo di tempo in cui occorre pagare dei soldi per godersi una canzone o un film. Il Parlamento Europeo ha infatti deciso di prorogare il diritto d'autore dai 50 previsti fino ad oggi fino a 70 anni. Una legge che sicuramente fa discutere e favorisce le Major che detengono i diritti discografici e i discendenti di famosi artisti che sarebbero costretti ad andare a lavorare davvero incece di godersi i proventi dei loro illustri parenti. In realtà il danno maggiore è per i consumatori, che oggi avevano la possibilità di scaricare gratuitamente, riprodurre e utilizzare senza pagare alcunché brani che hanno fatto la storia della musica, come i primi album dei Beatles, di Elvis e di tanti altri grandi artisti. Nulla di fatto, dovranno aspettare altri 20 anni grazie a tale parlamentare McCrevy, scagnozzo delle industrie discografiche e cinematografiche che addirittura aveva proposto una proroga a 95 anni. C'è da dire, per completezza, che una parte dell'estensione dei diritti sarebbe andata a quei musicisti, ormai pensionati, che hanno contribuito a rendere grande la musica degli anni '50: loro se li sarebbero meritati, ma avrebbero ricevuto solo l'1% di quanto incassato dalle Major.
Fonte: Hackerjournal numero n° 176/09
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