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mercoledì 6 maggio 2009

Gioco d'azzardo su internet in incremento: nel 2008 giro d'affari per 10 miliardi di euro

Il mondo dell'azzardo su Internet è stato esaminato in uno studio svolto da Robert T. Wood e Robert J. Williams, entrambi professori dell'Università di Lethbridge, nell'Alberta (Canada). Il rapporto pubblicato a gennaio è intitolato "Internet Gambling: Prevalence, Patterns, Problems and Policy Options".
L'azzardo su Internet - si spiega nel saggio - è per ora una novità e solo il 3% dei canadesi si avvalgono di questa possibilità, a fronte del 92% che partecipa alle lotterie o del 33,9% che fa uso delle macchine elettroniche da gioco.
Dai sondaggi risulta che gli scommettitori canadesi che giocano su Internet, così come quelli di tutto il mondo, identificano nella disponibilità 24 ore al giorno la principale convenienza del gioco on-line, secondo lo studio.
Ad ottobre 2008 risultavano aperti 2.002 siti Internet dedicati al gioco d'azzardo, di proprietà di 520 società. Il numero è inferiore ai 2.500 siti registrati nell'ottobre del 2006 a causa di un consolidamento del mercato che si è verificato negli anni scorsi.
I ricavi sono difficili da determinare, osserva lo studio. Tuttavia si citano dati del Global Betting and Gaming Consultants, che stima il giro d'affari del gioco d'azzardo on-line in 600 milioni di dollari canadesi (366 milioni di euro) nel 1998, 5,6 miliardi (3,4 miliardi di euro) nel 2003 e 16,6 miliardi (più di 10 miliardi di euro) nel 2008. Nell'insieme, il ricavato del gioco on-line nel 2007 ammonterebbe a circa il 4%-5% dell'intero mercato dell'azzardo. Il ritmo di crescita del gioco su Internet ha visto un rallentamento nel 2007 a causa del divieto di questo tipo di scommesse negli Stati Uniti. Tuttavia, secondo lo studio, si stima ancora una forte crescita a lungo termine, grazie all'espansione dell'uso di Internet.
In Canada i Governi provinciali hanno interpretato la legge nel senso di consentire loro di poter gestire lecitamente un sito da gioco, a condizione di limitare l'utenza ai soli residenti nella provincia, spiega lo studio.

Fonte: Zenit.org

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