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venerdì 27 marzo 2009

Studenti acquistano la droga online sui più noti canali di chat: indagine della Polizia Postale

La Polizia Postale di Imperia sta indagando su un giro di spaccio tra studenti che avverrebbe su internet attraverso i vari canali di chat utilizzati per raccogliere ordinazioni. L'indagine, partita da segnalazioni provenienti da alcuni istituti superiori della provincia di Imperia, sarebbe ancora nella sua fase embrionale e gli investigatori, nel confermare l'esistenza di verifiche, non si spingono piu' in la'. L'inchiesta mira anche a far luce sul possibile acquisto di droga via internet.a una parte, dunque, ci sarebbe lo spaccio al dettaglio, con lo studente che contatta il 'pusher' online e compie la sua ordinazione. Dall'altra, c'e' lo spacciatore al dettaglio che, per rifornirsi, acquisterebbe la droga online facendosela recapitare attraverso i piu' svariati canali, tra cui non si esclude anche quello postale. "Non mi risulta alcuna segnalazione formale, al momento - spiega il Provveditore agli Studi di Imperia, Anna Maria Giuganino - nel senso che nessuno dei dirigenti scolastici mi ha segnalato questa terribile novita". E' un fatto estremamente allarmante. L'ufficio scolastico provinciale ha colto sempre con grandissimo interesse e contentezza quelle iniziative promosse dalla polizia postale e dal Cespim, sulla cultura e sull'uso consapevole di internet'.Il fenomeno, infatti, pur riguardando da vicino gli studenti non si consumerebbe propriamente nelle quattro mura scolastiche, ma in quelle domestiche.

Fonte La Riviera / Riviera24

Riflessioni:
Come già diciamo da tempo le attività svolte sul mondo virtuale sono molteplici e possono, come nel mondo reale, riguarda atti leciti o illeciti. Occorre regolamentare ed educare i ragazzi a partire dalla scuola ad un uso consapevole e legale della rete. Ciò detto non mi stupisce il fatto che oggi i ragazzi acquistino droga on line mediante i più comuni canali di Chat. Questo fenomeno era già emerso al 1° convegno Lions internet e minori che si è tenuto a Sanremo 2 anni fà. Il Primo Dirigente della Polizia Postale italiana, dott. Vulpiani, aveva evidenziato che questo fenomeno stava prendendo piede anche perché l'acquisto era maggiormente comodo e sicuro rispetto ai movimenti effettuati nella vita reale. Internet consente di svolgere attività lecite e illecite così come nella vita reale. L'unica differenza è che gli adulti sono consapevoli di come tecnicamente può avvenire lo scambio ad esempio di droga nella vita reale ma non nel mondo virtuale e dunque si stupiscono non tanto perché avviene, quanto per il mezzo con cui avviene. Il problema è comunque legato sempre alla persona, all'educazione che riceve, al contesto sociale nel quale vive e ad altri fattori che sono comunque indipendenti dal fatto che poi lo scambio avvenga ai giardinetti pubblici oppure in una stanza virtuale di Messenger (o ancor peggio Skype dove i messaggi viaggiano su un canale crittografato all'interno del quale oggi sappiamo essere difficile entrare anche per le sentinelle del web). Fondamentale comunque iniziare, già dalla 3^ elementare iniziare percorsi formativi sui ragazzi cominciando a responsabilizzarli circa un uso consapevole, legale e sicuro della rete. Questo onde evitare che possano diventare autori consapevoli o inconsapevoli di reati soggetti a sanzioni amministrative e anche penali (violazione privacy, diffamazione on line, cyberbullismo, violazione diritto d'autore sui principali canali peer to peer, furto d'identità). Insegnare a scuola ad utilizzare il web in modo sano e costruttivo sfruttando le potenzialità positive, evidenziando quale comportamento assumere nei confronti di tutto ciò che è la parte negativa, saper valutare l'attendibilità dei contenuti presenti sul web e non accettare passivamente tutto quello che ci viene passato solo perché ai primi posti dei motori di ricerca, è ormai diventata una cosa fondamentale alla quale il Ministero dell'Istruzione dovrebbe pensare inserendo percorsi formativi nell'attività scolastica partendo dai docenti italiani oggi non sufficentemente preparati in quest'ambito.

2 commenti:

  1. Mauro,
    oltre a concordare con quanto scrivi aggiungo che, con il programma las cuola ricomincia navigando, di cui tu hai già parlato in questo blog, ci scontriamo sempre più speso con il digital divide della scuola.
    E ci tengo a precisare che non parlo dei singoli insegnanti che, con sempre maggior interesse e senso di responsabilità, cercando di avvicinarsi a Internet per accompagnare meglio i propri studenti nella loro crescita, ma mi riferisco soprattutto alla mancanza di un programma educativo che, in mood strutturato, dia la possibilità a tutto i copro docente di formarsi e aggiornarsi. Francesca

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  2. Concordo con te Francesca, occorre che parta dal Ministero un input affinché si inserisca nel programma scolastico un percorso di aggiornamento degli insegnanti. Quanto affermato dal Ministro Gelmini in riferimento alle Lavagne interattive è un tentativo che risulterà vano se non si pensa contestualmente a formare il personale scolastico.

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