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lunedì 21 novembre 2011

Bimbi a 7anni su Internet,ci sono anche baby-adescatori

Prendono piede scambio immagini sessuali e trappole web

 ROMA, 19 NOV - Aumenta il rischio di pedofilia, cyber-bullismo e 'sexting' (lo scambio tra coetanei di immagini a sfondo sessuale), e ad esporsi sono bambini sempre piu' piccoli. In seconda - terza elementare, accanto a giochi, fumetti e libri, per i bambini gia' dai 7 anni c'e' Internet, finestra sul mondo e anche sulle sue brutture. E c'e' anche chi usa il marchio Disney storpiato in 'Disnei', come un errore di scrittura da bambini, nei motori di ricerca, per farli cadere in 'sito-trappola' che carica automaticamente immagini pornografiche e ruba dati personali. E nel 9% dei casi i giovanissimi trasferiscono anche nella realta' gli incontri fatti in rete, il tutto all'insaputa dei genitori che, in sette casi su 10, ignorano le loro abilita' e le loro attivita' davanti allo schermo. E' quanto emerge da una poderosa indagine in 25 Paesi europei, in cui sono stati intervistati oltre 25 mila ragazzi (e per ognuno di loro, uno dei genitori) tra i 9 e i 16 anni, condotta dalla rete EU Kids Online Network e presentata in occasione degli Stati Generali della Pediatria, promossi dalla Societa' Italiana di Pediatria, in tutte le regioni italiane. Ma i pediatri non demonizzano la rete e propongono, attraverso un manifesto, di governare la rete. Niente divieti e prescrizioni, ma piu' investimenti, a cominciare dalla scuola, per accrescere le competenze digitali dei bambini e degli adolescenti del nostro Paese, ancora troppo svantaggiati rispetto a quelli europei, e quindi anche piu' esposti ai rischi della rete. Tra le proposte concrete l'incremento delle lavagne elettroniche multimediali, che dovrebbe essere garantita in ogni classe, l'integrazione dei libri con l'e-book, ma anche progetti formativi. ''Come pediatri sentiamo il dovere di impegnarci per quest' obiettivo che richiede il coinvolgimento di tutti i cosiddetti 'stakeholders' che ruotano attorno al bambino, soprattutto genitori e insegnanti'', ha affermato il Presidente della SIP Alberto G. Ugazio. ''Solo costruendo con loro un'alleanza strategica - ha concluso - possiamo immaginare sviluppi del web a favore della salute e del benessere dei bambini e degli adolescenti. Centrale risulta il ruolo della scuola''. Se da un lato e' in crescita il numero dei reati sul web ai danni di bambini e adolescenti, sono ''in vorticoso aumento'' anche quelli ''commessi su internet dagli stessi minori'', ha spiegato all'istituto degli Innocenti a Firenze, il pm della procura fiorentina Ornella Galeotti, confermato a Roma da Marco Valerio Cervellini, responsabile della campagne di comunicazione della Polizia postale.  ''Nella maggioranza dei casi si tratta di atti di cyber-bullismo, ingiurie, minacce'', ha spiegato il magistrato, secondo il quale l' escalation e' legata, oltre che ovviamente al sempre piu' diffuso uso di internet tra i minori, soprattutto alla ''mancata consapevolezza, da parte di bambini e adolescenti, che, paradossalmente, i reati su web vengono perseguiti in modo piu' severo e stringente che nel mondo reale. Se in quest'ultimo infatti - ha spiegato - talvolta si puo' sperare di portarli a termine e farla franca, su internet la polizia postale e' praticamente in grado di ricostruire ogni singolo atto, mossa e gesto effettuato dal minore. I bambini pensano esattamente il contrario e dunque finiscono per compiere gesti illeciti''.  

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