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giovedì 24 settembre 2009

Insegnanti e informatica? Un rapporto difficile

Per qualche docente l'hard disk è un gruppo musicale, altri confondono notebook e Facebook.

Giovedì 24 settembre si apre a Milano il primo Convegno Edu-Tech 2009 dal tema La tecnologia al servizio dell'educazione: docenti, educatori e istituzioni si confrontano sull'uso delle nuove tecnologie in ambito educativo e sul rapporto tra queste e la scuola.
Da un'indagine preliminare, condotta da Edu-Tech su un campione di 1.000 insegnanti e che sarà presentata al convegno, è emerso come chiarire alcuni punti fondamentali sia indispensabile. Da un lato ci sono dati relativamente confortanti: solo il 18% dei docenti non usa mai il computer (ma si tratta pur sempre di quasi 1 su 5) mentre il 67% afferma di usarlo abitualmente; per gli altri, l'uso è saltuario. Non tutti sono convinti che possa rappresentare uno strumento utile per la didattica; il 41% ritiene tuttavia che andrebbe sfruttato di più e il 19% pensa che possa tornare utile per migliorare la comunicazione con i ragazzi. D'altra parte il 7% lo considera una perdita di tempo e il 10% un pericolo per la serietà dell'approfondimento. Tra quelli che guardano positivamente l'introduzione del computer nella scuola (il 71% ritiene utile che ogni studente ne abbia uno e il 58% vorrebbe una connessione a Internet in tutti gli istituti) è comunque ritenuta necessaria una formazione informatica dei docenti.
La "messa alla prova" degli insegnanti, in questo senso, dà loro ragione: anche se il 47% conosce e usa i social network, il 19% confonde notebook e Facebook (solo il 57% è conscio dell'associazione notebook=portatile) e il 14% pensa che un notebook sia una sorta di registro elettronico per le note. Un po' meglio va con Outlook: il 62% lo identifica correttamente come un client di posta elettronica; altri sospettano purtroppo che sia "un'espressione dei giovani che indica che non si è al passo coi tempi" o "la tecnologia alla base del funzionamento dei navigatori satellitari".
Non parliamo poi delle lavagne multimediali: solo il 24% conosce il loro acronimo Lim (Lavagna interattiva multimediale) mentre il 36% pensa che la sigla indichi uno dei software forniti dal Ministero. [Ma per questo li giustifichiamo: nemmeno noi conoscevamo il significato dell'acronimo, né siamo sicuri che gli insegnanti siano tenuti a saperlo - N.d.R]
Poco più della metà, infine, sa che cosa significhi la parola download; il 20% pensa che sia un programma per ascoltare le radio sul Web (forse adatto alla musica degli hard disk, che per il 16% dei docenti è un complesso heavy metal) e l'11% ritiene che sia un'espressione usata per indicare un computer con problemi.

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