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giovedì 11 aprile 2013

Come nascondere messaggi nelle foto di Facebook

Uno studente di Oxford ha sviluppato un'estensione che consente di far circolare dei brevi testi con le immagini pubblicate sul social network

Nel regno della condivisione sfrenata arriva uno strumento per far circolare messaggi in pressoché totale segretezza: Secretbook. L'idea è dello studente di informatica della Oxford University Owen Campbell-Moore, che ha messo a disposizione un'estensione per il browser Chrome che consente di nascondere brevi messaggi all'interno delle foto condivise su Facebook. L'unico modo per sbloccare il contenuto è conoscere la password associata. Abbiamo giocherellato con lo strumento e funziona: una volta scaricata l'estensione, è sufficiente riavviare la pagina del social network e premere ctrl+alt+a. Compare a quel punto una finestra con cui caricare l'immagine, digitare il messaggio segreto e scegliere una password. La foto è così pronta per essere condivisa e chi è a conoscenza del giochino non deve far altro che digitare nuovamente ctrl+alt+a e inserire la password. La tecnica Jpeg Steganography è stata utilizzata più volte in passato, ma questo è il primo software disponibile pubblicamente che permette la compressione dei file (come quando vengono caricati su Facebook) senza danneggiare il contenuto", spiega Campbell-Moore sul suo blog. Questa procedura è necessaria perché Facebook elabora le foto che pubblichiamo sui nostri profili o su quelli dei nostri amici e, di conseguenza, danneggia il messaggio associato all'immagine. Il giovane studente, che ha un passato anche in Google, ha replicato l' algoritmo di compressione del social network ( qui il documento che spiega l'operazione) così da " ridurre al minimo la quantità di cambiamenti che verranno effettuati e proteggere il contenuto segreto", ha spiegato a Wired.com. Google+, per esempio, non utilizza le stesse tecniche di compressione e non richiede l'utilizzo di soluzioni terze (se volete tentare il fai da te sul social di BigG questa è la pagina che fa al caso vostro). Altra sfida è stata quella di rendereinvisibili le modifiche avvenute: il rischio è quello di inserire il messaggio in una zona poco complessa dell'immagine, come un cielo azzurro. Così facendo sarebbe troppo facile distinguere le superfici di scambio da quelle intonse. Owen-Campbell Moore ha assicurato di aver risolto di il problema e ritiene che la difficoltà nella determinazione dell'area più adatta su cui intervenire sia il vero motivo per cui gli strumenti di steganografia per i social media non hanno ancora preso piede. 
Detto questo, cosa ce ne facciamo? Oltre a diventare il nuovo giocattolo preferito dagli adolescenti,Secretbook viene descritto come veicolo per nascondersi da " governi e amici indiscreti". Punzecchiato dai nostri cugini a stelle e strisce, Campbell Moore ha però chiarito che per i terroristi o per chi deve nascondere comunicazioni particolarmente delicate non è la soluzione più indicata: i file contengono numerose modifiche e potrebbe essere relativamente facile scovare quelli ricchi di informazioni. D'altro canto, però, lo studente fa notare che " bisognerebbe richiedere l'accesso agli oltre 300 milioni di foto caricati su Facebook ogni giorno. Sospetto che neanche l'Agenzia per la sicurezza nazionale lo possa fare". 

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