Facebook sta diventando noioso sempre per più persone.
Ciononostante c'è chi ne è altamente dipendente. Alcuni tra i ragazzi
più giovani, che tramite il computer riescono a eludere le barriere come
ansia e imbarazzo derivanti dalle conversazioni 'tradizionali', sembra
che non riescano a smettere di usarlo. Un padre è arrivato a pagare 200
dollari la figlia per non farne uso.
200 dollari alla figlia 14enne per non usare Facebook per almeno
cinque mesi possono sembrare un'assurdità. Ma se a tanto è arrivato un
padre di Boston, significa che la situazione probabilmente aveva
superato la soglia della normalità. Per assicurarsi che l'accordo
venisse rispettato, Paul Baier ha siglato un regolare contratto con la
figlia, che ha pubblicato sul proprio blog.
Voi paghereste vostro figlio/a per non usare Facebook?
Esistono anche delle comunità di recupero per casi analoghi. Per esempio gli utenti con dipendenza da Facebook possono dare simbolicamente come cauzione 5 dollari alla FAddict.io
di Toronto e li possono riavere indietro solamente se riescono a
trascorrere un mese senza collegarsi. Se non riescono a completare la
'riabilitazione', i soldi rimangono alla fondazione e saranno donati a
un centro per la salute mentale.
Nonostante la vicenda della ragazzina 14enne sia del tutto singolare,
anche senza l'incentivo finanziario sono sempre di più le persone che
si disinteressano del social network più popolato al mondo. Secondo
quanto riportato sul Los Angeles Times, sono
molti gli utenti (oltre il 61%) dai 18 anni in su che negli Stati Uniti
si sono presi alcune settimane di vacanza da Facebook. Come mai lo hanno fatto? Principalmente perchè non avevano più il tempo per usarlo.
61 utenti su 100 oltre i 18 anni si sono presi delle settimane di 'vacanza' da Facebook
Ma il tempo, si sa, per le cose che ci interessano lo si trova
sempre. Pertanto, oltre all'effetto dei troppi impegni, semplicemente le
persone si stanno cominciando ad annoiare. Appena un utente si iscrive a
Facebook, ha la possibilità di rispolverare vecchie amicizie perse nel
tempo (compagni di scuola, vicini di casa, amici d'infanzia, etc).
Pertanto si diverte e si appassiona. Ma dopo qualche anno, la routine
comincia a farsi sentire.
Tornando al rapporto di Pew Internet
al quale abbiamo fatto riferimento poco fa, se il 61% delle persone
maggiorenni ha ammesso di essersi presa delle settimane di vacanza, il
27% ha intenzione per il 2013 di diminuire l'uso di Facebook.
Ricordiamo che in realtà è ben difficile cancellarsi dal servizio.
L'unica cosa che si può fare è disattivare l'account. Tutti coloro che
lo hanno fatto, avranno notato che, anche a mesi di distanza, basta
inserire nuovamente email e password per riattivarlo, trovando a
disposizione tutti i vecchi dati. Nulla, insomma, viene eliminato per
davvero. I dati (informazioni, fotografie, condivisioni, attività, etc)
rimangono dormienti e sono pronti a risvegliarsi alla prima occasione.
La parola "amici" ha perso significato
Ora riportiamo un elenco di riflessioni che Tim Stanley ha indicato in un suo articolo del quotidiano inglese The Telegraph. 1) la parola "amici" ha perso ogni significato, perchè tra essi ci sono persone che non si conoscono o che probabilmente non si avrebbe mai avuto voglia di conoscere; 2) sono poche le persone che hanno qualcosa da dire: la maggior parte scrive solo perchè non sa come passare il tempo; 3) Facebook può generare sensazioni raccapriccianti,
soprattutto quando si curiosa il profilo dell'ex fidanzata per vedere
se si è messa assieme a qualcun altro o se si è lasciata andare. Una delle poche cose per cui è utile (ma questo lo diciamo noi) è per
sbirciare negli affari degli altri. Facebook inoltre fa perdere tempo
per le cose veramente importanti (lavoro, studio, etc). Si ha mai
provato, anzichè sprecare il tempo curiosando tra i profili di persone
che nemmeno si conoscono, a leggere un libro?
Nessun commento:
Posta un commento