Secondo una ricerca di IWF, i contenuti online più o meno sessualmente
espliciti sono spesso preda di siti terzi. E' necessario, dicono i
responsabili dello studio, che gli adolescenti siano consapevoli
rispetto all'uso della Rete.
I minori che trasferiscono in Rete contenuti personali sessualmente
espliciti potrebbero perdere il controllo della gestione di tale
materiale: lo dice
uno studio dell'Internet Watch Foundation (IWF), secondo cui l'88 per
cento di foto e video generati dagli stessi giovanissimi netizen vengono
prelevati dalla collocazione originaria per essere pubblicati su altri
siti.I risultati della ricerca supporteranno l'azione di difesa e prevenzione condotta dallo UK Safer Internet Centre
- organismo co-fondato dalla Commissione Europea in partnership con
Childnet International, South West Grid for Learning e Internet Watch
Foundation - al fine di educare bambini e giovani all'uso coretto e sicuro di Internet. Lo studio in questione è stato avviato
per appurare quanti autoscatti o fotografie dai contenuti pruriginosi
realizzate con il consenso dei soggetti coinvolti fossero online,
scoprendo che gran parte del materiale intercettato è stato preda di utenti adulti che lo hanno spostato su altri domini.
Questi siti "parassiti", avvertono i responsabili del monitoraggio,
sono spesso creati con l'unico scopo di offrire immagini e video
sessualmente espliciti i cui protagonisti sono minori. Quanto ai numeri,
dei 12.224 contenuti tra immagini (7.147) e clip (5.077) analizzate su
68 diversi siti Web, 10.776 comparivano anche su siti "parassiti".
Solamente in 14 circostanze i ricercatori non sono stati in grado di
determinare se si trattasse di un sito parassita. I dati sono stati
raccolti nel mese di settembre 2012.
"Questa ricerca fornisce
indicazioni preoccupanti sul numero di foto e video presenti su Internet
in cui sono coinvolti minori in pose e atti sessualmente espliciti", ha
commentato Susie Hargreaves, CEO di IWF.
"Lo studio ha inoltre sottolineato - spiega Hargreaves - la rilevanza
della questione relativa al controllo dello stesso materiale, poiché non
basta semplicemente rimuoverlo dai siti parassiti una volta che è stato
scovato". Il capo di IWF, dunque, pone l'accento sulla consapevolezza
circa l'uso della Rete che i giovani utenti dimostrano di non avere:
deve essere chiaro che una volta caricati online, i contenuti potrebbero non essere mai più cancellati completamente. Per
questo motivo, le organizzazioni impegnate nella tutela dell'infanzia,
avvisano sulla pericolosità di pratiche controverse come il sexting, che molto spesso prevede lo scambio di immagini e filmati dai contenuti compromettenti. Sulla questione, è intervenuto
anche Will Gardner, direttore dello UK Safer Internet Centre presso
Childnet, secondo il quale il ruolo dell'educazione e del dialogo con
gli adolescenti è centrale nel costruire una consapevolezza solida sulle
possibili conseguenze che potrebbero sopraggiungere con la condivisione
di contenuti che ci si potrebbe pentire di aver catturato.
Fonte: Punto Informatico - Autore: Cristina Sciannamblo
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