Nell’evoluzione tecnologica in cui viviamo esiste una fascia d’età che
va dagli 8 ai 17 anni, persone nate e cresciute in mezzo a dispositivi
elettronici di vario genere oltreché, ovviamente, al web. Il Norton online family report 2011 prova a darci una fotografia di questi “nativi digitali”. Si chiama “cyberbaiting” la nuova minaccia che emerge dalla seconda
edizione dello studio, ma non sono i ragazzi a doversene guardare bensì i
loro insegnanti. Da tempo, come certifica anche il rapporto
commissionato dalla Symantec (azienda specializzata nella sicurezza
informatica), sembra essersi diffusa tra i ragazzi l’abitudine a
provocare i propri insegnanti per filmare con il cellulare le reazioni
esasperate, mettendo il tutto in rete. Il 21% dei professori
intervistati (il 17% di quelli italiani) ha sperimentato personalmente
il fenomeno o conosce un collega che lo ha subito. Un’umiliazione per le
vittime e la scuola che passa soprattutto attraverso i social network.
Paradossalmente il 31% degli insegnanti italiani è amico dei propri
studenti su Facebook o attraverso altre community mentre solo il 34%
afferma che nella propria scuola ci sia un codice di sicurezza per le
comunicazioni digitali tra insegnanti e studenti attraverso i social
media. Materia oscura per chi è nato negli anni ’80. Dal rapporto emerge anche un altro trend in crescita: l’abitudine dei
ragazzi di effettuare i propri acquisti sul web - soprattutto musica,
videogiochi, biglietti e applicazioni - utilizzando in maniera
disinvolta la carta di credito dei genitori, spesso a loro insaputa. Il
33% degli oltre 4mila ragazzi intervistati acquista online ma il 24% lo
fa di nascosto. Un fattore che ha una certa conseguenza sullo sviluppo
delle frodi informatiche visto che il 62% dei ragazzi è stato vittima di
un crimine informatico e di conseguenza nove volte su dieci i genitori
lo hanno subito a loro volta.
Il crimine informatico è un fattore messo in evidenza proprio per le
dimensioni del fenomeno che nel mondo muove un giro d’affari che supera i
380 miliardi di dollari e colpisce oltre un milione di persone,
soprattutto i ragazzi. Il 63% di loro ha avuto un’esperienza negativa
online (59% in Italia) mentre a più della metà di chi ha un profilo sui
social network è capitato di trovarsi in “situazioni spiacevoli”.
L’Italia si piazza al decimo posto nella speciale classifica dei paesi
più colpiti dal crimine informatico. Uno scenario difficile che ha
spinto molti genitori a correre ai ripari, la metà di loro ha deciso di
educare i propri figli alla sicurezza online mentre il 36% ammette di
spiarne segretamente le abitudini di navigazione (controllando la
cronologia dei siti visitati) e un quarto di loro controlla i profili
sui social network a loro insaputa. Paradossale visto che nel mondo
occidentale più dell’80% degli adulti è vittima di crimini informatici a
causa dei quali nell’ultimo anno si sono volatilizzati 274 miliardi di
dollari.
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sabato 3 dicembre 2011
Disinvolti, bulli ma anche vittime delle frodi, i ragazzi sul Web secondo il rapporto Norton
Tra le nuove minacce il “cyberbaiting” (provocazione virtuale) e l'uso incontrollato della carta
di credito dei genitori. Molti hanno esperienze negative online e hanno
subito attacchi informatici. Un business che vale 384 miliardi di
dollari.
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