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mercoledì 8 giugno 2011

Combattere la malaria in tempo reale



Hp equipaggia gli operatori sanitari africani di smartphone con i quali monitorare la diffusione del virus


Se i medici dei paesi in via di sviluppo potessero seguire l'evoluzione di un focolaio di malaria in tempo reale, potrebbero rapidamente circoscrivere la diffusione della malattia, rendendo sicure zone a rischio con zanzariere e sistemi di protezione adeguati. Ed è proprio questo l’obiettivo della partnership di Hp con Ping (Positive Innovation for the Next Generation), l’organizzazione mondiale che aiuta a trasformare le nuove tecnologie in strumenti di self care per paesi dell’Africa e di altre zone del mondo. Grazie all’accordo Hp donerà agli operatori sanitari di Botswana, nell’Africa del sud, due Palm Pre 2 per raccogliere dati e informazioni sulla malaria attraverso un’applicazione dedicata, trasferendoli poi in cloud ad un sistema centrale. Oltre a informazioni testuali sarà possibile taggare luoghi, assieme a immagini, video e audio. Quando si individuerà un ceppo di malaria locale, attraverso l’analisi di singoli pazienti, le informazioni verranno inviate al Ministero della Salute e agli altri operatori sanitari del settore che saranno informati in tempo reale sull’evolversi.Con questo nuovo sistema – sottolinea Paul Ellingstad, direttore delle iniziative sanitarie di Hp Social Innovation - in poche ore dall'inizio di un’epidemia, le autorità sanitarie saranno allertate”. Hp e Ping hanno scelto Botswana come sito di prova perché presenta molto aspetti positivi. Innanzitutto ha una democrazia stabile, un'economia piuttosto buona e una penetrazione della telefonia mobile del 140%, che vuol dire 1,4 telefoni cellulari in media a persona. Come la maggior parte dei paesi del Sud Africa, circa il 60% della popolazione di Botswana è di età inferiore a 24 anni, il futuro di gran parte della regione dipende da giovani. La volontà di Hp e Ping è quella di condurre programmi di tutoring per gli studenti delle scuole superiori in modo da educarli alla prevenzione e fornire competenze in ambito It, utilizzando le nuove tecnologie nell’esperienza della vita quotidiana. “Ci sono già molte reazioni positive – afferma Katy Digovich, direttore di Ping – e auspichiamo che ogni struttura sanitaria del paese possa ottenere almeno un Palm Pre 2. In questo modo sarà possibile espandere il programma di monitoraggio anche per altre malattie mortali, come la tubercolosi e l'ebola”. Il programma è stato eseguito in modalità pilota per tre mesi, e continuerà per i prossimi nove anni. La partnership, per il momento, è limitata a Botswana ma iniziative analoghe potrebbero nascere in altri paesi, dove la penetrazione della telefonia mobile è alta, almeno quanto il rischio di morire per malaria.

Fonte: La Stampa - Autore: Antonino Caffo

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