Pagine

Visualizzazioni totali

Google Scholar

martedì 23 novembre 2010

Un gruppo di esperti contro cyber delinquenti



Come cambiano le attività e le competenze della Polizia postale e delle comunicazioni con l’evolversi nelle moderne tecnologie informatiche?

“L’evoluzione tecnologica e, soprattutto, l’utilizzo sempre più massiccio di Internet ha causato un aumento smisurato del nostro lavoro. Il principale sforzo operativo della Polizia postale e delle comunicazioni è il continuo adeguamento delle strategie di contrasto alle nuove frontiere tecnologiche della delinquenza. Siamo una sezione “speciale” della Polizia di Stato, all’avanguardia nell’azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica”.

Com’è organizzata la Polizia postale e delle comunicazioni a livello territoriale?

“Sull’intero territorio nazionale sono presenti 20 compartimenti, con competenza regionale, e 80 sezioni, con competenza provinciale. I compartimenti hanno un’organizzazione simile al Servizio centrale della Polizia postale e delle comunicazioni, con un profilo più operativo e maggiormente legato agli ambiti territoriali di competenza. In passato dirigevo la sezione provinciale di Catania. Attualmente dirigo il compartimento della Sicilia orientale, con competenze che si estendono dunque su un territorio più vasto”.
Il vostro personale possiede dunque delle competenze prettamente informatiche?
“La maggior parte dei nostri uomini possiede delle competenze informatiche specialistiche. Il settore dell’informatica è talmente vasto, e comprende così tanti ambiti di pertinenza, da rendere indispensabile una specializzazione del personale. Il nostro personale è altamente competente anche in ambito giudiziario”.
Avete un rapporto privilegiato con Poste Italiane?
“Lavoriamo in costante sinergia con Poste Italiane, per le quali rappresentiamo il punto di riferimento per la tutela dei dati e delle attività digitali. Lavoriamo anche per altre grosse aziende operanti in ambito nazionale (Alitalia, Eni, Enac, etc.) che erogano servizi pubblici mediante reti telematiche: vengono monitorate e protette da frodi e attacchi informatici attraverso un’equipe di investigatori specializzati. La Polizia postale e delle comunicazioni controlla inoltre che le aziende rispettino gli adempimenti previsti in materia di privacy e interviene nella redazione del D.p.s (Documento programmatico sulla sicurezza). Quest’ultimo è in grado di attestare l’adeguamento alla normativa sulla tutela dei dati personali, è una sorta di manuale per la pianificazione della sicurezza dei dati in azienda”.
Che differenza c’è tra frode e truffa informatica?
“La frode è un’alterazione del sistema informatico: un esempio è quello dei dialer, programmi istallati sul pc a insaputa dell’utente che cambiamo i parametri di connessione a Internet e permettono la connessione a siti a elevata tariffazione, con ripercussioni sulle bollette telefoniche. La truffa è il raggiro di chi cerca di vendere qualcosa on line. Le truffe sono adesso molto più diffuse delle frodi e, nonostante la costante opera di prevenzione e di sensibilizzazione, sono tanti gli utenti che ne rimangono vittima. Questo è dovuto alla velocità che caratterizza la fruizione dei contenuti digitali: “prima di ogni clic usa la testa” è lo slogan con cui sensibilizziamo gli utenti a un utilizzo più riflessivo e controllato della Rete”.
Quali sono le più frequenti attività illegali svolte attraverso le reti informatiche?
“Ricordiamo il phising: l’accesso illecito a informazioni riservate o personali allo scopo di rubare o sfruttare l’identità attraverso comunicazioni fasulle. Per esempio, attraverso una grafica o contenuti che imitano siti internet istituzionali, si spinge l’utente a rivelare i propri dati. Un altro ambito di nostra competenza è la tutela del copyright: la diffusione dei sistemi di condivisione di file (file sharing) e di altri servizi internet che permettono la circolazione di opere di ingegno ha contribuito alla divulgazione illecita di contenuti tutelati dai diritti d’autore. È un fenomeno che monitoriamo continuamente”.


Prevenzione e contrasto alla pedo-pornografia attraverso il costante monitoraggio su internet

Come si svolge l’attività di contrasto alla pedo-pornografia on line?
“Presso il Servizio centrale della Polizia postale e delle comunicazione è stato istituito, con la legge 38 del 2006, il Centro nazionale per il contrasto della pedo-pornografia in Rete. Il Centro è lo strumento attraverso il quale i compartimenti portano avanti le azioni di contrasto ai crimini, commessi attraverso la Rete, nei confronti dei minori. In quest’ambito, la nostra attività è finalizzata sia alla prevenzione che al contrasto dei reati: l’obbiettivo è la difesa che dei ragazzi che, attraverso internet, sono vittime di abusi”.
In che modo si organizzano le azione di prevenzione e contrasto del fenomeno?
“Monitoriamo la Rete alla ricerca di spazi virtuali clandestini in cui vengono offerte immagini e filmati perdo-pornografici. Lo scopo è l’aggiornamento continuo di una black list fornita agli Internet Service Provider perché blocchino la possibilità per l’utente di accedervi. Inoltre cerchiamo di prevenire gli adescamenti di minori attraverso le chat. Lavoriamo in stretta collaborazione con la procura distrettuale e con varie associazioni che si occupano di tutela dei minori: proprio da loro riceviamo le segnalazioni che ci permettono di condurre le indagini indirizzandole verso spazi virtuali ben precisi. Ci avvaliamo dell’aiuto di un’equipe di psicologi che ci aiutano, sia a ricostruire l’identità del pedofilo, che nel trattamento di materiali di forte impatto emotivo per la scabrosità dei contenuti”.

Curriculum Marcello La Bella
L’attività di Marcello La Bella è iniziata alla Digos. E’ stato ufficiale di complemento della GdF e vanta un’esperienza investigativa notevole nel campo della criminalità organizzata, dei reati informatici e della pedo- pornografia. Ha rappresentato l’Italia al convegno internazionale tenutosi in Germania su “Problemi giuridici legati ad Internet” ed è stato inviato in Canada per la valutazione del software Cets, per il contrasto della pedofilia su Internet. è dirigente del compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni per la Sicilia Orientale.

Fonte: Quotidiano di Sicilia - Autore: Grazia Ippolito

Nessun commento:

Posta un commento