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lunedì 1 febbraio 2010

Spiare utenti internet e P2P è lecito? Il Garante dice no. E il Tribunale di Roma?


Il Garante per la Privacy si costituisce in giudizio nel caso FAPAV-Telecom Italia a difesa dei diritti degli utenti. Cresce l'attesa per la decisione del Tribunale di Roma.

È fissata per il 10 febbraio prossimo, presso il Tribunale di Roma, l’udienza relativa al caso FAPAV-Telecom Italia. Come spiegato in precedenza, la corte è chiamata a pronunciarsi sulla richiesta avanzata dalla Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva nei confronti di Telecom Italia, alla quale FAPAV ha chiesto l’inibizione dell’accesso a quei siti Internet dove sono reperibili contenuti digitali tutelati da copyright. Secondo quanto scrive Alessandro Longo su Repubblica.it, FAPAV avrebbe spiato centinaia di migliaia di utenti di Telecom Italia mediante i servizi di CoPeerRight, un’azienda francese specializzata nel monitoraggio di reti P2P. FAPAV non si sarebbe limitata a individuare i film e i video condivisi e scaricati tramite i canali di file sharing, ma avrebbe anche scoperto quali siti siano stati visitati dagli utenti. Un fatto assai grave, spiega Paolo Nuti, presidente di AIIP, perché FAPAV non avrebbe solo trasgredito le norme sulla privacy, ma anche il codice penale, violando il domicilio informatico degli utenti, un reato punibile con carcere fino a sei anni. CoPeerRight afferma di non aver mai fornito informazioni di questo tipo a FAPAV. AIIP e alcune associazioni di consumatori si costituiranno in giudizio al fianco di Telecom Italia. E a dare man forte alla principale associazione italiana di provider e agli utenti ci sarà anche il Garante per la protezione dei dati personali. La palla passa ora al Tribunale di Roma: una decisione che peserà, in un senso o nell’altro.

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