Pagine

Visualizzazioni totali

Google Scholar

mercoledì 17 febbraio 2010

Arrivano i “bimbi promoter” per Dubit: è polemica nel Regno Unito


Non ha potuto che scatenare discussioni e furenti polemiche nel Regno Unito la novità introdotta di recente dal sito Dubit, che ha reclutato migliaia di ragazzini dai 7 anni in su per usarli come strumento di pubblicità sul Web. Un vero e proprio baby esercito di promoter insomma, pronto a diffondere le peculiarità di un marchio tramite i frequentatissimi canali come social network e siti di microblogging, il tutto in cambio di denaro, ovviamente. Sembra questa la nuova frontiera della pubblicità online e secondo gli esperti, infatti, ogni ragazzino non è solo un potenziale consumatore, ma può trasformarsi in un potente strumento di marketing tramite la sua attività online, ovvero tramite lo scambio di informazioni su un determinato marchio o prodotto da portare avanti con tutta la propria rete di contatti virtuali. In questa maniera, grazie a quelli che sono chiamati “brand ambassadors“, far arrivare ad un determinato target un messaggio pubblicitario risulta particolarmente semplice e soprattutto convincente, molto più che usando i canali di comunicazione tradizionale. Oltre la Manica, ad essere pioniere in questa forma di marketing è stato il già citato sito Dubit, che ha promesso regali e una paghetta settimanale di circa 28 euro ai ragazzini in cambio del loro impegno promozionale. Aspetto che però ha causato non poche polemiche, al punto che alcuni hanno parlato di indebito sfruttamento e strumentalizzazione di minori, accuse respinte da Dubit, che afferma come, per utenti sotto i 16 anni, venga richiesta l’autorizzazione di adulti, confermando in tale maniera la consapevolezza della scelta di entrare a far parte del meccanismo.
Chi si iscrive entra quindi in una vera e propria community, attiva non solo nella diffusione di un prodotto o di un brand ma anche utile a testare in anteprima novità e tendenze grazie all’invio di campioni gratuiti di prodotti agli iscritti o all’obbligo di compilare appositi questionari.
Già grandi nomi si sono avvalsi dei servizi di Dubit, mostrando conferme circa la reale efficacia di questo innovativo strumento promozionale, cosa che potrebbe anche significare una sua diffusione in altri paesi sulla scia del successo ottenuto.

Nessun commento:

Posta un commento