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lunedì 14 settembre 2009

Videogiochi per imparare a mangiar sano


Se ben studiati e utilizzati i videogames possono aiutare i bambini a scegliere i cibi giusti
Dei videogiochi ci siamo abituati a sentir parlar male, il più delle volte. Invece in alcuni casi possono perfino rivelarsi preziosi alleati per insegnare a bambini e ragazzi le regole del mangiar sano: lo dimostra una ricerca pubblicata sugli Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine da un gruppo di ricercatori della Georgetown University.

PAC-MAN – Gli studiosi, decisi a sfatare la cattiva fama dei videogames, hanno contattato 30 ragazzini fra i 9 e i 10 anni e li hanno fatti giocare a due diversi tipi di giochi, entrambi simili al vecchio Pac-Man: in un caso il punteggio saliva se il personaggio del gioco sceglieva cibi sani come banane, succo d'arancia e simili; nel secondo caso vinceva chi preferiva patatine, biscotti, caramelle e altre schifezze. A tutti sono piaciuti entrambe le versioni, e ci hanno giocato in media circa dieci minuti. Dopo, i ricercatori hanno chiesto loro di scegliere uno snack: la probabilità di preferire un alimento salutare è risultata decisamente superiore fra i bimbi che avevano giocato la versione «sana» del videogioco. «Sono bastati appena dieci minuti di “esposizione” a un gioco che in qualche modo premia scelte alimentari corrette per vedere un risultato – dicono gli autori –. Abbiamo utilizzato giochi pubblicitari, ovvero videogames online specificamente studiati per vendere un prodotto o un marchio: i nostri dati dimostrano che le preoccupazioni circa i possibili effetti negativi di videogiochi online che pubblicizzano cibi non salutari sono giustificate».

EDUCAZIONE – «Uno dei motivi che possono contribuire alla diffusione sempre maggiore dell'obesità è anche l'esposizione ai media, che spesso pubblicizzano cibi e bevande con molte calorie e scarso valore nutritivo – spiega la coordinatrice della ricerca, Tiffany Pempek –. I giochi pubblicitari online sono un mezzo che le aziende usano assai volentieri: a un costo decisamente inferiore rispetto alle pubblicità televisive raggiungono molti piccoli consumatori, attraverso una via di comunicazione che non è stata ancora regolamentata come le comunicazioni radiotelevisive». Anche nel nostro Paese molti prodotti alimentari offrono giochi pensati per i bimbi: meglio quindi dare un'occhiata ai contenuti. Però tutto questo significa anche che la tecnologia può essere sfruttata a nostro favore, per insegnare ai bambini a nutrirsi in modo giusto: «I giochi educativi online possono essere parecchio utili per bambini e ragazzi – dice Pempek –. Le abitudini apprese nell'infanzia e in giovane età si mantengono poi per tutta la vita, perciò trovare il modo di diffondere attraverso internet giochi e messaggi positivi può essere molto utile. Soprattutto per bambini come quelli da noi coinvolti, che provenivano da strati svantaggiati della popolazione: anche i piccoli delle classi sociali inferiori hanno oggi largo accesso alla rete e sono i più a rischio obesità, coinvolgerli attraverso siti che offrano messaggi salutari è fondamentale». Già ce ne sono: un esempio è www.fatworld.org, nato di recente, dove si può giocare gratuitamente online per capire il rapporto della società occidentale col cibo. Si sceglie come e cosa mangiare, si decide quanta attività fisica fare e poi si guarda come ingrasseremo con gli anni, quali conseguenze ci saranno sulla salute, quali effetti avranno le nostre decisioni sull'ambiente: il gioco è facile, ma fa riflettere davvero.

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