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lunedì 11 maggio 2009

I figli e la Rete, 5 consigli della Polizia

Internet è uno strumento di progresso ma bisogna conoscerlo. La strategia di vicinanza ai cittadini passa anche da YouTube e Facebook
La Polizia Postale si rivolge ai genitori italiani, suggerendo loro alcuni accorgimenti perchè la navigazione in Internet dei figli possa essere un momento di piacere e di istruzione, evitando i pericoli che spesso nasconde la Rete.
Innanzitutto andrebbe stabilito con i ragazzi il tempo di connessione alla Rete, perchè lasciarsi assorbire troppo fa perdere di vista la vita reale o rischia di confonderla con quella virtuale, con gravi rischi per la salute.
E' bene non installare Internet nella camera dei ragazzi, ma in un luogo di passaggio della casa al fine di impedirne l’utilizzo di notte e munirsi di un "parental control" (filtro), configurandolo con l’età dei figli per impedire di incappare in siti pornografici, diseducativi o pedopornografici.
Gli adulti dovrebbero affiancare sempre i figli durante le esplorazioni online, soprattutto quando la navigazione richiede una registrazione e ricordare loro di non incontrare mai le persone conosciute in chat, perché potrebbero non essere quello che dicono di essere.
Internet, spiega la Polizia Postale, è uno straordinario strumento di comunicazione, socializzazione e di progresso e per un minore è uno straordinario mezzo di crescita culturale, se sostenuto però da un utilizzo corretto di questa tecnologia, conoscendone sia le potenzialità sia i rischi ed i modi per proteggersi.
Accanto ai consigli per la sicurezza, la strategia telematica di vicinanza ai cittadini della Polizia di Stato passa anche attraverso i social network, come testimonia il recente approdo su Youtube e su Facebook.
La prima fase sperimentale ha già dato risultati confortanti: sono più di 900 gli amici virtuali messi insieme in pochi giorni dall'Agente Lisa, avatar utilizzato dalla Polizia per questo primo test su Facebook, che sarà seguito da una pagina ufficiale allo scopo di raggiungere tanti giovani.
Fonte: La STAMPA

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