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giovedì 26 febbraio 2009

Daniele Damele: dalla parte dei bambini e dei ragazzi

Daniele Damele è da tempo impegnato sul fronte della tematica legata ai minori ed al loro rapporto con le nuove tecnologie. Riporto un articolo apparso sulla rete su Periodicoitaliano.info che riguarda l'ultimo libro “Genitori, figli, media e non solo. Per un uso corretto degli strumenti di comunicazione” che ritengo possa essere di estrema utilità soprattutto per noi genitori e per coloro che a scuola si occupano oltreché di didattica anche di educazione.
Essendo il collega Daniele da anni impegnato come me sulla tematica (fra l'attività svolta in questi anni da sottolineare la collabozione nella stesura del codice di autoregolamentazione internet e minori, vi consiglio di visitare il suo blog dove si trovano sempre spunti interessanti sulla tematica.
Un estratto dell'articolo:
Genitori, figli, media e non solo. Per un uso corretto degli strumenti di comunicazione” è la sesta fatica letteraria di Daniele Damele, docente di etica e comunicazione all’Università di Udine e Gorizia, che dedica questo libro in particolare a suo figlio Marco, oggi 14enne.
Il libro di Damele mira a scandagliare il sempre difficile rapporto tra minorenni e organi di comunicazione. Si tratta di una proposta di riflessione destinata sia ai ragazzi sia agli adulti, ovvero a genitori ed educatori. L’autore ha preso spunto soprattutto dalla sua relazione con il figlio adolescente. Di estremo interesse le domande rivoltegli, infatti, da Marco che offrono l’opportunità di sviluppare tesi, proporre argomenti, sollecitare verifiche. La vasta esperienza nel settore dell’autore fa sì che le idee contenute possano costituire un punto di riferimento per l’analisi del rapporto con tv, internet, videogiochi e telefonia cellulare per bambini e ragazzi.
Sotto accusa sono messi, a ragione, i diversi modelli comportamentali fuorvianti contenuti in molte proposte di vari strumenti di comunicazione. Per l’autore la televisione e gli altri strumenti di comunicazione, infatti, sono una vera e propria agenzia educativa e sotto quest’aspetto hanno responsabilità alle quali non possono e non devono sottrarsi, pena il venir meno della giusta valorizzazione dei giovani, ovvero dei “custodi del futuro”.
Vedi Articolo Integrale: Periodico Italiano (fonte contenuto del post)

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