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martedì 17 febbraio 2009

Adolescenti a rischio privacy: indagine di Microsoft e Savethechildren







Solo l’8% dei teenager italiani ritiene che i coetanei rispettino sempre la privacy online degli altri utenti. E' quanto emerge da una ricerca effettuata su un campione di ragazzi tra i 14 e i 18 anni da Microsoft e Save the Children. Con il vertigionoso espandersi dei social network (Facebook e Myspace in primis) oggi se da un lato vengono agevolate le comunicazioni on line con enormi potenzialità positive crescono in misura proporzionale i rischi che si possono incontrare, fra questi il mancato rispetto dei dati personali altrui e gli atti di bullismo on line che via via che i giovani si trasferiscono sul mondo virtuale prendono sempre più piede. Di seguito una panoramica sui risultati della ricerca condotta:
  • Nel corso della navigazione online, il 61% dei teenager italiani dedica ancora la maggior parte del proprio tempo all’utilizzo delle soluzioni di instant messaging, il 41% ai social network;
  • quasi la metà dei teenager (49%) utilizza Internet senza alcun tipo di supervisione da parte dei genitori e degli adulti in genere;
  • il 58% dei teenager crede di essere consapevole di tutti i rischi connessi all’utilizzo di Internet;
  • nonostante ciò, il 46% dei teenager ritiene che i propri coetanei non rispettino mai la privacy altrui e un altro 46% ritiene che i giovani tengano raramente in considerazione il rispetto della privacy degli altri utenti;
  • la metà dei teenager (51%) utilizza regolarmente sistemi per restringere l’accesso alle proprie informazioni personali;
  • il 23% ritiene che il bullismo possa essere facilitato dall’utilizzo di Internet;
  • il 10% ammette di essere stato vittima di atti di bullismo online ad opera di un gruppo o di un singolo individuo.

Dall'analisi dei dati è da sottolineare il miglioramento in relazione alla richiesta di aiuto agli adulti. Rispetto ad una ricerca del 2007 secondo la quale ben il 69% dei ragazzi contattati da sconosciuti non avrebbero mai chiesto aiuto ai genitori, oggi il 38% di loro considera i genitori le prime persone a cui chiedere aiuto, mentre il 30% si rivolgerebbe ad amici.

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