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martedì 13 gennaio 2009

IAD: dipendenza patologica dalla rete






Quando si parla di dipendenza vengono subito in mente tutta una serie di sostanze come l’alcol, le droghe, la nicotina etc. ma è bene sapere che esistono anche le cosiddette “dipendenze senza sostanza”, una di queste è la Dipendenza da Internet.

Ad introdurre il termine Internet Addiction Disorder (I.A.D.) è stato nel 1995 il Dott. Ivan Goldberg riferendosi ad una dipendenza patologica dalla rete tale da portare ad un desiderio continuo di connettersi e navigare in Internet al punto di passarci così tanto tempo da tascurare le attività quotidiane.

La Dipendenza da Internet è un problema reale, anche se spesso sottovalutato, e si caratterizza con un pensiero ossessivo, insistente, legato alla rete: anche quando il soggetto non è connesso concentra il suo pensiero su tutto ciò che riguarda internet, la posta elettronica, le chat, i giochi online... Inoltre vi è un comportamento compulsivo che il soggetto non riesce a fermare e che lo porta per esempio a controllare la posta elettronica innumerevoli volte al giorno o a trascorrere online molte più ore di quelle che si prefigge. Ci si sente “costretti” aldilà della propria volontà di controllare cosa succede online con la sensazione che se non lo si facesse si perderebbe qualcosa di rilevante. Queste caratteristiche hanno portato alcuni psicologi, prima di tutte la Dott.ssa Kimberly Young, ha proporre l’inserimento dell’Internet Addiction Disorder nella sezione del DSM V ( ovvero il manuale di riferimento di ogni psicologo sul quale sono elencate tutte le patologie riconosciute), dedicata alle dipendenze comportamentali, tuttavia questa proposta è ancora in fase di discussione.

Atteggiamenti che possono far ipotizzare la tendenza verso la dipendenza:

  • Accesso ad internet sempre più frequente rispetto all'intenzione iniziale
  • Sforzi inutili di limitare il proprio uso della rete
  • Deprivazione del sonno
  • Difficoltà coniugali, ritardo agli appuntamenti, trascuratezza di amici e parenti tutto a causa del tempo trascorso on line
  • Risposte false a domande circa il tempo che si trascorre online
Si può parlare anche di astinenza da Internet la quale si caratterizza con:
  • Agitazione psicomotoria
  • Ansia
  • Pensieri ossessivi sul mondo di Internet
  • Movimenti involontari con le dita che simulano il typing
  • I soggetti maggiormente a rischio sono tra i 15 e 40 anni con un’elevata conoscenza degli strumenti informatici, isolati per motivi lavorativi o geografici e con problemi mentali o familiari preesistenti e soprattutto le persone con difficoltà comunicative e relazionali che vedono in Internet la soluzione alle loro paure. Spesso l’uso ossessivo di Internet è legato ad un senso di vuoto e solitudine e ad una difficoltà di esprimersi e realizzarsi nella vita vera. Per questi motivi alcuni autori tra i quali Janet Morahan-Martin ha ipotizzato che l’abuso di Internet non sia la vera patologia ma un sintomo di altri problemi come la depressione, i disturbi sessuali o la solitudine; per altri autori ancora Internet sembrerebbe quasi un elemento scatenante di problemi già presenti nel soggetto. Questo disturbo è dunque talmente recente da non aver trovato ancora una definizione specifica ma quello che è certo è che un abuso di Internet causa o mostra problemi a livello psicologico. Tutto ciò è maggiormente dannoso per gli adolescenti che sono nella fase di formazione dell’identità, con difficoltà di giudizio e instabilità emotiva che li rendono più influenzabili e rischiano un assorbimento acritico delle notizie provenienti dal Web.

    Con questo articolo non si vuole demonizzare l’uso di Internet che invece ha moltissimi lati positivi e funzionali, ma si vuole invitare ad un uso moderato e consapevole del Web.

    Per aproffondimenti : http://www.nuovedipendenze.it/


    Un ringraziamento particolare a l'autore di questo articolo la psicologa dott.ssa Laura Bissolotti

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